Capitolo 31. Un sentimento non ricambiato

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Capitolo 31. Un sentimento non ricambiato

Pt1

"E lasciati andare, che il cuore ti cade giù e l'amore riappare, va in tendenze e risale, diventa virale"

Gli occhi di Jungkook, se avessero avuto dei poteri soprannaturali, avrebbero già carbonizzato sia me che Bogum, al mio fianco

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Gli occhi di Jungkook, se avessero avuto dei poteri soprannaturali, avrebbero già carbonizzato sia me che Bogum, al mio fianco. Il ragazzo infatti era molto confuso mentre mi aiutava a raggiungere il letto, osservando con la coda dell'occhio Koo, impegnato a rivolgerci brutte occhiate mentre si buttava sul suo materasso e afferrava una mela dalla cesta che gli aveva portato Sol, addentandola con furia senza spostare un solo attimo la sua attenzione da noi. Deglutii a fatica, nel frattempo Bogum afferrò uno sgabello e lo trascinò vicino al mio letto, sedendocisi sopra con fare innocente, inconsapevole che il mio compagno di stanza gli fissava la schiena con intenzioni omicide. Era geloso? Ben gli stava. Questo era esattamente ciò che provavo io nei confronti delle sue amicizie, e non m'importava un granché se i suoi sentimenti erano feriti da me perché lui aveva omesso diversi particolari su quello che era accaduto quando si allontanò per via del suo carattere, e io non avevo alcuna intenzione di abbassare la testa.

In realtà però, se dovevo essere sincero, non mi andava bene che mi guardasse in quel modo senza dire niente. Se pensavo al fatto che potesse arrabbiarsi, e assumere di conseguenza i miei stessi atteggiamenti, un po' mi sentivo scombussolato. Amavo Jungkook, e di certo litigare con lui non mi rendeva contento per niente, ma c'era una piccola parte del mio carattere che era dominata dall'orgoglio, e sebbene non volessi che ci fossero risentimenti tra di noi, non volevo essere io a chiedergli di fare pace per primo.

Infatti cercai con tutte le forze d'ignorarlo, concentrandomi su Bogum che mi stava rimboccando le coperte in maniera affettuosa, ma i miei occhi cadevano sempre su Koo e mi ritrovai ad arrossire quando mi accorsi che il suo sguardo diventava sempre più tagliente, stringeva forte la mela tra le dita, perforandola con le unghie. Quella visione mi fece andare di traverso la saliva, quindi tossii e Bogum, preoccupato, prese il mio bicchiere e lo riempì d'acqua prima di passarmelo, mi diede dei leggeri colpi sulla schiena mentre ingurgitavo quel liquido fresco.

«Va tutto bene, Taehyung?» Mi domandò Bogum allarmato quando posai il bicchiere sul comodino.
«Sì, sì. Sono solo in convalescenza ancora.»
Osservai una volta ancora Jungkook, aveva le sopracciglia alzate, un'espressione piena di odio in viso e le gambe spalancate sul letto. Una delle mani era posata sull'interno coscia, l'altra torturava il piercing sul labbro con impazienza, forse non vedeva l'ora che Bogum andasse via così che potesse fare la sua scenata di gelosia senza avere altre persone in mezzo, ma quella visione di lui, che mi guardava in quel modo e in quella posizione, mi fece arrossire di colpo e la mia mente crudele e malvagia s'immaginò scene poco innocenti, costringendomi a spostarmi il pigiama dal collo perché l'aria era diventata all'improvviso calda.
«Sicuro che è tutto ok, Tae? Sei molto rosso in faccia» aggiunse Bogum mettendomi una mano sulla fronte.
Jungkook era lì lì per alzarsi dal letto e prendere Bogum per il colletto, ma sembrava che stesse cercando di trattenersi e chiudeva le palpebre stringendosi il pigiama tra le dita. Mi sa che non era stata una buona idea cercare di renderlo geloso, me ne stavo pentendo all'improvviso.
«Tae?»
«Cosa? Oh sì, va tutto bene. Te l'ho detto, mi sono svegliato qualche ora fa dopo due settimane di coma. Sono solo scombussolato»
«Certo, immagino. Vuoi che chiami il dottore? Hai fame o bisogno di qualcosa in particolare?»
«No, grazie. Voglio solo stare un po' sdraiato, mi sento davvero debole» sussurrai.
«Riposa allora, ti farò compagnia per un po' se non è un problema» rispose spostandomi un ciuffo di capelli dalla fronte.
Guardai Jungkook con la coda dell'occhio, si era portato le braccia al petto e mi intimava con lo sguardo di non fare restare un solo minuto in più quel ragazzo dai modi gentili, ma per Koo molto fastidiosi.
«Resta tutto il tempo che vuoi, Gumie. Se non ti annoia stare seduto su uno sgabello scomodo, a vegliare sulla mia condizione fisica, puoi farlo.»
Ammetto di star facendo di proposito il carino con lui, perché la gelosia di Jungkook iniziava a piacermi. Bogum stesso era molto sorpreso di sentire uscire dalla mia bocca un vezzeggiativo tanto carino per chiamarlo, fino a quel momento lo avevo allontanato e rifiutato nei modi più antipatici che riuscissi ad adoperare. Per tanto fece un piccolo sorriso contento mentre si metteva più comodo, Jungkook invece rischiava di scoppiare; aveva le guance rosse rosse e la mela si era ormai sfracellata sulle lenzuola bianche del letto.
«Taehyung, so che non è il momento più opportuno questo ma vorrei tanto chiarire con te. Da quando ti ho rivisto, la voglia di tornare a essere quelli di un tempo non mi ha mai abbandonato. A essere sinceri, ci sono rimasto malissimo quando mi hai respinto il giorno in cui sono venuto a cercarti a casa per fare pace. Hai seguito quel tipo antipatico e scorbutico che mi ha spintonato, lasciandomi da solo.»
Spalancai gli occhi quando mi ricordai che Jungkook, che a quei tempi credevo fosse ancora Jay, mi prese per il polso e mi trascinò via da Bogum senza darmi modo di voltarmi anche solo per guardarlo.
«Lascia perdere, ero molto arrabbiato» agitai le mani in aria con chiaro nervosismo, temendo che Jungkook si arrabbiasse e attaccasse briga con Bogum per essere stato definito antipatico e scorbutico cercando, per tanto, di cambiare immediatamente discorso.
«Sì immagino, ma quel tipo mi ha fatto veramente arrabbiare. Chi era, poi? Ti ha portato via come se ne avesse tutto il diritto»
«È acqua passata, non parliamone più va bene?» Dissi avvolto dalla tensione.
Jungkook si scrocchiava le ossa della mano con chiara furia, e io mi maledissi mentalmente per non aver detto a Bogum di andare via quando aveva chiesto se poteva restare.
«Sì ma ci sono rimasto male! Ero venuto per parlarti e confessati una cosa molto importante, ma quello lì ti ha portato via e non ti ho più rivisto da quel momento in poi»
«Non dovresti chiamare "quello lì" le persone che non conosci.» Sorrisi nervosamente.
«Non merita il mio rispetto, è solo un antipatico»
«Che cosa volevi confessarmi, Bogum?»
Voleva farmi impazzire? Parlava male di Jungkook in quella maniera, davanti a lui che già voleva ucciderci? Si stava buttando da solo nella fossa dei leoni!
«Oh beh...» le sue guance divennero leggermente rosate, ma non ci feci molto caso perché ero distratto da Jungkook, ancora fisso su di me, alterato e sull'orlo di una crisi nervosa.
«Non ho potuto fare a meno di notare quanto tu sia diventato bello, crescendo. Veramente, Tae. Sei la persona più bella che abbia mai visto a Seoul e mi confondi le idee, a dire il vero. Non so cosa mi sta accadendo in questo ultimo periodo, non faccio che pensarti» ammise senza guardarmi.
La mia espressione divenne seria all'improvviso, insieme a quella di Jungkook. Corrucciai le sopracciglia, confuso e senza parole, mentre lui giocava con la camicia che fuori usciva dal maglioncino, timido e imbarazzato. Ma di cosa stava parlando?
«Che vuoi dire, Bogum?»
«È molto dura da ammettere per me. Non ti conosco, praticamente. Non ci vedevamo da tanto tempo, quindi non so come sei diventato crescendo. Non so più cosa ti piace e cosa odi, né il tuo orientamento sessuale... Aish, è imbarazzante»
«Non capisco dove vuoi andare a parare.» Dissi sbalordito.
Non avrei saputo cosa rispondere, se mi avesse confessato di provare qualcosa per me.
«Non si capisce?» Si mise a giocare con i miei capelli mentre io lo guardavo sconvolto. «Quello che sto cercando di dirti è che tu mi pia...» fu interrotto da Jungkook.
Si era avvicinato a passi veloci verso di noi, afferrando la sua mano e allontanandola immediatamente dalla mia testa. Spaesato spalancai la bocca, ma non dissi nulla per timore di peggiorare la situazione, già critica di suo e causata dai miei atteggiamenti infantili. Sarebbe stato meglio se avessi detto a Bogum di andarsene prima, e invece mi ero messo a giocare per dare fastidio a Jungkook.
«Yah, ma che diamine fai? Chi sei tu?» Chiese Bogum infastidito mentre Jungkook lo allontanava completamente spingendo con il piede lo sgabello in cui era seduto lui.
«Sono "quello lì", o antipatico o sgorbutico.» Rispose in maniera fredda.
Bogum sgranò gli occhi, poi li abbassò su di me che fissavo le mie dita a disagio. Era tutta colpa mia.
«Non capisco» disse sconvolto.
«Vuoi che ti faccia lo spelling? Non capisci il mio coreano?» Più parlava, più la sua voce si alzava di tono.
«Ma che vuoi? Sei solo il compagno di stanza di Taehyung, perché t'intrometti?»
«Mi stai davvero alternando.»
Presi la mano di Jungkook d'istinto, ma lui era troppo arrabbiato quindi si liberò della mia presa con un semplice movimento.
«Mi dispiace se sto disturbando il tuo riposo, mi sono dimenticato di essere in ospedale e che Taehyung non è da solo» rispose Bogum risentito, imbarazzato. «Tae, te la senti di fare una passeggiata? Volevo terminare il discorso» aggiunse lanciandomi un'occhiata.
Stavo per rispondere, ma Jungkook mi precedette.
«Allora non capisci» disse.
Bogum lo guardò spaesato, sembrava non comprendere quale fosse il problema.
«Ma che vuoi? Ce ne stiamo andando, così ti lasciamo riposare tranquillamente» si mise in piedi e mi afferrò delicatamente il polso, ma a quel punto Koo lo spintonò.
Bogum, per colpa della spinta, arrivò addosso allo sgabello, che cadde a terra creando un forte boato.
«Ok, adesso stai esagerando» si alterò rimettendosi dritto.
«Levati dai piedi»
«Non sei nessuno per dirmi quello che devo fare o no.»
«Tu invece sei uno stupido coglione che non capisce la sua lingua natale. Ti ho appena detto di essere il ragazzo che hai definito antipatico e scorbutico. Se non vuoi conoscere altri lati oscuri del mio carattere va via fino a quando te lo sto permettendo» sbraitò.
Bogum parve capire, spalancò infatti la bocca mentre faceva mente locale, collegando finalmente i suoi ricordi legati a quell'episodio insieme a Koo davanti a casa mia.
«Sei il ragazzo che ha portato via Tae quando abbiamo avuto quell'ultima discussione?» Domandò intimorito.
Jungkook fece un piccolo sorriso divertito. «Bingo, e non chiamarlo Tae.» disse.
«Io lo chiamo come voglio. Non so chi tu sia, e se ti sei offeso per come ti ho chiamato mi dispiace. Quel giorno sei stato veramente antipatico con me, ho sparlato troppo ma solo perché quella discussione mi riguarda in prima persona.»
«Ti sorprenderà sapere che mi conosci più quanto immagini» rispose Jungkook.
Per un attimo lo guardai, si ricordava di lui?
«Non ti ho mai visto prima di allora. Ti stai solo intromettendo una volta ancora nelle discussioni mie e di Taehyung!» Esclamò arrabbiato.
«Yah, smettela tutt'e due! Farete arrabbiare Jimin. Vi ricordate che siamo in ospedale o no?» M'intromisi alterato. Mi facevano scoppiare la testa quei due!
Entrambi i ragazzi restarono in silenzio, lanciandosi occhiate piene di astio e cariche di rabbia. Il primo a distogliere lo sguardo fu Bogum, mi rivolse un sorrisino timido mettendosi le mani dentro le tasche dei jeans.
«Riesci ad alzarti?» Mi chiese.
«Riesci a capire il coreano?» Rispose Jungkook per me.
Bogum sbuffò risentito.
«Ok, ho capito che non vuoi che porti via Taehyung, la domanda è perché»
«Domanda interessante. Prova a pensare, sono sicuro che se ti concentri riuscirai ad avere la risposta prima di quanto ti aspetti.»
Bogum lo fissò, ma sembrava non immaginare nemmeno lontanamente che quel ragazzo non solo fosse Jungkook, ma che era anche il mio fidanzato.
«Non ho tempo da perdere insieme a te.» Disse infine.
«Errato. Non uscirai da questa stanza con Taehyung, è bene che tu lo sappia»
«Taehyung può decidere da sé cosa fare»
«Ovviamente, ma prima che lui lo faccia dovrebbe mettere in chiaro un paio di cose.»

Cadde il silenzio nella stanza, rotto solo dal respiro affannato di Jungkook, causato probabilmente dalla rabbia per quello che era accaduto con Bogum.
«Di che cosa sta parlando, Taehyung?» Mi chiese quest'ultimo curioso, ma un po' d'ansia gli illuminava il viso in maniera contorta, perché da un lato appariva tranquillo, ma dall'altro era distorto dall'aria d'incognito che gli ronzava intorno.
«Bogum, lui non è solo il mio compagno di stanza in ospedale, non è un amico e, anche se non lo sai ancora, lo conosci molto bene.» Iniziai.
Jungkook sembrava soddisfatto, infatti osservava Bogum altezzoso, con le sopracciglia alzate e le braccia conserte.
«Non capisco»
«Voglio dire che... lui è il mio ragazzo. È Jungkook»
La sua faccia cambiò completamente espressione, era un misto tra la sorpresa, il sollievo e anche la rabbia. Forse stava pensando che Jungkook non aveva rubato solo il suo migliore amico, ma anche un possibile compagno di vita, riflettei ripensando alla sua dichiarazione.
Una risatina nervosa infatti scappò dalla sue labbra, io mi sentivo in colpa per averlo usato solo allo scopo di fare ingelosire Koo. Ma che colpe potevo avere? Non sapevo mica che lui provasse qualcosa per me, si stava tutto rivelando una sorpresa.
«Mi prendi in giro. È seriamente Jungkook?» Domandò sbalordito.
Annuii semplicemente, non sapendo cos'altro aggiungere.
«Mi ricordo bene di te, Bogum. Mi davi il tormento quando ero piccolo, e adesso comprendo anche i motivi.» Koo fece un passo in avanti.
Mi sentivo abbastanza teso, adesso. Jungkook sembrava molto più furioso.
«Da quando tempo state insieme? Pensavi fosse ancora smarrito fino a qualche settimana fa» aggiunse lui irritato, rivolgendosi a me.
«È una storia complicata.»
Bogum strinse i pugni, poi posò gli occhi su Jungkook.
«Mi fa piacere che sei vivo e stai bene» disse fingendo un sorriso di circostanza.
Vidi Koo massaggiarsi il cuore, poi inclinò la testa su di un lato per rivolgere uno sguardo pungente al ragazzo.
«Davvero? Pensavo mi odiassi. Ti portai via il migliore amico, e adesso anche un tuo possibile fidanzato» rispose con freddezza.
«Jungkook» m'intromisi con tono di rimprovero, ma lui m'ignorò.
«Odiare è un sentimento troppo importante, per provarlo nei tuoi confronti.» Rispose Bogum.
Aveva le lacrime agli occhi, rossi per la rabbia causata dalle parole di Jungkook, forse anche per colpa mia.
«Che cosa vuoi dire?» Chiese lui.
Probabilmente si stava rendendo conto di aver esagerato.
«L'odio è altra faccia dell'amore, al massimo posso provare questo sentimento per Taehyung. A te invece... non posso fare altro che detestarti»
«Il sentimento è reciproco» rispose Jungkook facendo un sorriso pieno di scherno.
Bogum non aggiunse altro, si voltò e andò velocemente via.
«Bogum...» provai a chiamarlo, ma non si voltò.

Jungkook strinse i pugni, dopodiché si mise di nuovo a letto e si tirò le coperte fin sotto il mento. Che cosa avevo combinato...

Ho inseguito le stelle|Taekook🦋حيث تعيش القصص. اكتشف الآن