Alla fine di novembre, Hermione si era ormai ambientata in una routine piuttosto confortante che non aveva mai pensato fosse possibile. La sua amicizia con Harry e Ron era ancora tesa a causa della relazione sempre fisica di Ron con Lavanda. Dubitava di aver pronunciato una manciata di parole con Ron dalla prima partita di Quiddtch, quando aveva mandato quegli uccelli contro la coppia. Né voleva farlo. Da parte sua, anche Ron si teneva alla larga da lei, anche se molto di questo poteva essere attribuito all'ostinazione di Lavanda a tenersi saldamente legata a Ron ogni volta che era possibile.
Vedeva ancora Harry la maggior parte delle mattine a colazione, dove parlavano pochissimo. Lui a volte gli chiedeva come andavano le cose con Malfoy e lei rispondeva come sempre, che andava tutto bene.
Perché questa era la verità di tutto. Forse era anche meglio di bene, anche se non osava cercare di descriverla altrimenti.
Dall'ultima cena di Lumacorno era evidente che tra loro era avvenuto un cambiamento. Hermione lo sentiva nell'aria quando erano da soli in biblioteca e ancora di più quando la sera, due volte alla settimana, facevano la preparazione da soli.
Per qualche motivo Malfoy era sempre il primo ad arrivare alle loro sessioni di preparazione della bevanda. Supponeva che avesse a che fare con il fatto che le sale comuni dei Serpeverde erano più vicine ai sotterranei che alla torre dei Grifondoro. E non le dispiaceva affatto. Era una gradita inversione di tendenza rispetto al fatto che era quasi sempre la prima ad arrivare in biblioteca. Ma naturalmente anche questo era cambiato, dato che passavano sempre più tempo insieme in biblioteca.
Ogni martedì e giovedì sera, comunque, tra le 19 e le 21, Hermione si dirigeva verso i sotterranei con la borsa piena di appunti scarabocchiati più e più volte, sia con la sua calligrafia che con quella di Malfoy. La sua calligrafia era iniziata come qualcosa che lei aveva bisogno di tempo per decifrare, ma nel corso delle settimane si era abituata ai finali arricciati e alle lettere ordinate che lui annotava febbrilmente in diverse occasioni.
Questa notte non fu diversa dalle precedenti nelle segrete.
Si salutarono come sempre.
"Sera Malfoy".
"Sera Granger".
E poi Malfoy apriva loro la porta, tenendola aperta perché lei entrasse per prima. Questa però era una cosa che era iniziata dopo l'ultima cena di Lumacorno. La prima volta che l'aveva fatto, lei aveva commentato che era perfettamente in grado di aprire una porta e di entrarci da sola. Al che lui si era limitato a fissarla, continuando a tenerle la porta. Dopo quella prima volta avrebbe continuato a tenerla aperta per lei in silenzio, mentre lei accettava il gesto in silenzio.
Sistemando le sue cose per la prova di quella sera, sentì Malfoy avvicinarsi a lei e sistemare le sue cose. Hermione aveva anche iniziato a notare che raramente manteneva la stessa distanza tra le loro cose come aveva fatto fino a pochi mesi prima.
Lavorarono in amichevole silenzio parlando principalmente della pozione e dei passi successivi.
"L'ultima volta abbiamo aggiunto tre cucchiai di gusci di Occamia in polvere, forse dovremmo provare con la metà di quella quantità?"
"Mi sembra giusto. Tre era chiaramente troppo, come abbiamo visto. Devo mescolare?"
"Va bene".
Malfoy si avvicinò a lei, sfiorando la sua veste con quella di lei. Lei si bloccò al suo posto, concentrandosi unicamente sull'agitazione del calderone di fronte a lei, con la paura di fare qualsiasi altra cosa. Accanto a lei Malfoy si spostò per poter versare meglio la polvere nel calderone. Nel farlo, il suo fianco si appoggiò leggermente a quello di lei e la sua mano si spostò appena sopra il punto in cui lei agitava il calderone.
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Positively Potioned
FanfictionPrima parte della serie The Right Combination. Hermione Granger si era sempre considerata una persona sensibile. Non sapeva che durante il suo sesto anno a Hogwarts tutti i suoi sensi sarebbero stati messi letteralmente alla prova (insieme al suo ca...