Capitolo 5

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"Non è il voto di per sé, ma mi fa proprio incazzare il fatto di non essere capita, di aver sbagliato un solo elemento tecnico e aver preso così poco" sbottai contro Maddalena e Mattia, che mi ascoltavano comprensivi.

"A questo punto inizio veramente a pensare che Raimondo abbia ragione, perchè fino a quando un'unica persona me lo dice ok, ma se poi iniziano a diventare di più, io due domande me le faccio" tirai su col naso e cercai di tirare in dentro le lacrime.

"Non dire così, sei super brava e la maestra lo riconosce, magari non eri al massimo delle tue forze oggi in puntata o magari lo eri e il giudice ha visto male, non lo so" cercò di incoraggiarmi Mattia fallendo miseramente ma apprezzai davvero tanto il suo tentativo.

Chiesi ai due se potessero lasciarmi sola con me stessa a riflettere e lo fecero andandosene silenziosamente in cucina, mentre io rimasi sul divanetto rosso con a lato lo specchio.

Quando dicevo che non davo troppa rilevanza al voto in sé, dissi una piccola bugia: era ovvio che non si basava tutto su un numero.

Un peso si sedette al mio fianco e l'essenza di un profumo maschile inebriò a pieno le mie narici e compresi perfettamente di chi si trattasse: Matteo.

"Che ci fai qui?" gli chiesi appoggiandomi allo schienale in tessuto.

"Sapevo che qualcuno stava male e sono venuto a tirarle su il morale" mi disse sorridente. Una cosa che adoravo terribilmente di lui era il suo sorriso. Prendeva pieghe diverse a seconda della situazione, ma era sempre presente sulle sue labbra.

"Sono solo un pò giù per via della classifica di ballo, ma niente di chè" gli spiegai frettolosa cercando di non risultare patetica al suo sguardo.

"Ascoltami, non basare tutto su quello che ha detto Anbeta. Ognuno ha il suo criterio di giudizio e lei ha espresso il suo, negativo nei tuoi confronti sì, però cerca di non focalizzarti solo su quello" inclinò la testa di lato per osservarmi meglio dietro alle ciocche dei miei capelli, che spostò in un secondo momento risultando d'intralcio.

Con delicatezza il suo indice prese a muoversi su e giù per la mia guancia con estrema delicatezza.

Mi abbracciò portandomi sdraiata su di lui e nascosi la mia faccia sulla sua spalla, vergognandomi decisamente troppo per guardarlo in faccia.

Tuttavia mi prese il mento tra due dita e mi stampò un dolce bacio sulla tempia, facendomi ritornare poi, ancora abbracciata a lui.

**

"Ok, ferma un attimo" la Celentano stoppò la musica.

Stavamo eseguendo la prima prova dopo la puntata di domenica e non ero pienamente concentrata su quello che stavo facendo; la mia testa era altrove a causa della gara.

Sarò ripetitiva e stancante ma proprio non mi andava giù.

"Che ti succede oggi? Non sembri essere in te" mi sgridò. Sapevo che lo stava dicendo per il mio bene ma non risposi.

"Non ti è mai capitato e vorrei sapere il motivo di questo tuo cambiamento" disse esigente, pretendendo una spiegazione.

In risposta mi sedetti sul freddo pavimento e mi avvicinai al plexiglass dove lei mi attendeva con le orecchie aperte.

"Ho ancora in mente il voto che mi ha dato Anbeta alla gara" le confessai con un pò di fiatone.

"Mi fa arrabbiare che sia arrivata penultima nel mio stile, quello che faccio sin da quando cammino praticamente. So di aver sbagliato il salto ma non mi aspettavo le critiche sull'espressione, è il mio punto forte da sempre e già Raimondo me l'ha detto e io avevo deciso di non ascoltarlo inizialmente perchè fin quando piacevo a due insegnanti su tre non dovevo crearmi il problema e farmi paranoie inutili, ma dal momento che anche una professionista come Anbeta me lo dice, io inizio a dubitare delle mie capacità"

I can't stop || Wax amici 22Where stories live. Discover now