Capitolo 7

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Mike entrò nella stanza del suo migliore amico e sentí piú voci accavallate l'una sull'altra che parlavano una lingua sconosciuta.
- mi pequeno, estás comiendo bien? te ves cada ved más delgada-
Pablo rise e si sistemò in posizione seduta sul letto per far spazio al suo compagno e inquadrarlo nella telecamera del telefono.
- no te preocuepes abuela, como demasiado-poi in inglese aggiunse- lui è Mike Spencer, uno dei miei coinquilini, nonchè il mio migliore amico qua dentro-
Il piú grande salutò con la mano e sorrise alle persone che vide oltre lo schermo ovvero una donna e un uomo sui cinquant'anni, una ragazzina sui dodici anni e una signora anziana con i capelli grigi molto energica.
- ciao a tutti, piacere di conoscervi-
-piacere nostro-
- oh ma quanto sei bello signorino, non è che fai il filo al mio nipotino?-
Sua nonna era una persona meravigliosa, insieme alla resto della sua famiglia avevano accettato senza problemi il suo coming out quando aveva soli 14 anni, ma quando ci si metteva sapeva essere davvero invadente e sfacciata.
-nonna lui è etero- salvò Mike dall'imbarazzo che non sapeva piú cosa rispondere.
- che peccato, vi vedrei bene insieme-
Pablo alzò gli occhi al cielo.
- va bene adesso è proprio ora che noi andiamo-
-ok mi pequeno, ci sentiamo presto, ci manchi molto. Appena torni ti facciamo trovare un piatto pieno di empanadaz solo per te-
- grazie mamma, mi mancate tanto anche voi- e l'ultima frase la pronunciò con gli occhi lucidi.

-posso chiederti una cosa?- gli domandò Mike.
Era ancora mattina presto e nessuno dei due aveva la benché minima voglia di alzarsi dal letto, cosí restarono fianco a fianco sdraiati sotto le lenzuola.
Pablo annuí.
- posso chiederti come mai se sei argentino, hai gli occhi chiari e sei mulatto? Non sono solitamente i brasiliani che hanno la pelle scura?-
- be diciamo che i miei genitori provengono dall'argentina, cosí come i miei nonni, ma in realtá mia nonna materna ha origini olandesi anche se è nata nel sud america, mentre mio nonno paterno è nato in Messico, ma si è trasferito in Argentina quando aveva soli 5 anni-
- quindi sei di razza mista-
-puoi dirlo-
-ecco perchè sei cosí sexy-
Il volto di Pablo si colorò di rosso
- smettila con tutti sti complimenti, se continui cosí penserò che sei gay-
Mike scoppiò a ridere, ma non rispose.

Continuarono a parlare per delle ore, prima che il piú grande si offrí di preparare la colazione e di portarla a letto.
Si ingozzarono di french toast, bacon, uova, frutta, latte e succo di frutta.
- penso di non aver mai fatto colazione a letto, grazie mi amor- scherzò Pablo, facendo sorridere il suo amico.
Se all'inizio si sentiva estremamente nervoso con Mike, adesso il loro rapporto era diventato cosí semplice e naturale, che non si vergognava piú di mostrare il suo lato giocoso e infantile.
- adesso voglio un bacio come ricompensa- stette al gioco il venticinquenne.
-eccolo- Pablo gli mandò un bacio volante facendo ridere entrambi.

Dopo fu il turno di Mike di parlare con la sua famiglia e di farla conoscere al suo amico.
Sicuramente era molto meno chiassosa e tranquilla della sua, ma Pablo potè comunque percepire l'amore che provavano per il suo coinquilino, dai loro occhi.
In particolare i fratellini piú piccoli di Mike si capiva che lo adoravano e che non vedevano l'ora che tornasse, sempre se sarebbe tornato. Alla fine del reality ognuno di loro avrebbero dovuto scegliere se restare a Miami o andarsene e sospettava che prendere una decisione non sarebbe stato cosí facile.

Alla fine della chiamata Pablo notò un cambiamento nell'umore di Mike, il moro smise di parlare e mise su un espressione triste come se dovesse piangere da un momento all'altro.
Si allontanò con la scusa di voler fare qualche esercizio in giardino e per il resto della giornata per Pablo fu dura parlargli, dato che era sempre con Abbey oppure si isolava con la scusa di andare a fare delle commissioni e sparí per delle ore tornando solo a tarda sera.
L'argentino lo aspettò dietro la porta con le braccia incrociate, non poteva accettare che il suo migliore amico gli nascondesse qualcosa.
- si puó sapere cosa ti prende?-
-dio mio amico, mi hai fatto prendere un colpo- Mike si mese una mano sul cuore con aria spaventata, poi sospiró- andiamo in terrazza-

Mike armeggiò nella tasca dei jeans e tirò fuori una sigaretta che si portò alle labbra e la accese, rivolgendo lo sguardo verso il cielo.
Pablo non aveva mai visto il suo coinquilino fumare e se lo stava facendo poteva significare solo una cosa: la situazione era piú grave del previsto.
- adoro stare qui alla villa con te, con i ragazzi, con Abbey, adoro Miami e tutto ciò che ha da offrire, ma non so se è questo il mio futuro. Non so se sono pronto a vivere a piú di 3 ore di volo e almeno un giorno di macchina lontano dalla mia famiglia. Sono venuto qui per mettermi in gioco, ma non so se sono pronto realmente a rinunciare a tutto.
Loro mi mancano troppo, Pablo- pronunciò l'ultima frase con gli occhi lucidi e il piú piccolo potè intuire quanto si stesse trattenendo per non piangere di fronte a lui.
Pablo gli mise una mano sulla spalla, sentendo un vuoto allo stomaco: non era pronto a rinunciare a lui e alla sua amicizia, ma doveva farlo se restare a Miami lo rendeva infelice.
- amico non posso dirti cosa devi fare, perchè se seguissi il mio cuore, sai vorrei tenerti sempre con me. Sei il mio migliore amico, mio fratello, cosa farei se te ne andassi?- adesso era lui quello ad avere gli occhi lucidi-  ma devi capire tu cosa è giusto per te e per il tuo futuro. In ogni caso io ti supporterò, anche se dovessi andare in capo al mondo. L'importante è che tu sia felice-
-ti voglio bene- Mike lo strinse tra le sue braccie muscolose liberando le lacrime che da troppo tempo cercava di trattenere, mentre Pablo si sforzò di restare forte, ma un' unica lacrima si liberò comunque sulla sua guancia.
- ti voglio bene anche io-

Ed era vero, non aveva mai voluto cosí bene a qualcuno. Forse Mike se ne sarebbe andato, ma almeno in quel momento desiderava solo che tutto si fermasse e restasse esattamente com'era: con lui abbracciato al suo migliore amico nella magica cittá di Miami.

20 anni a MiamiWhere stories live. Discover now