Eyes

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Luke si portó una mano alla spalla, sentendo il dolore annebbiargli i sensi. Sentì il liquido rosso scarlatto colare sul suo braccio, per poi cadere in piccole gocce sul pavimento.

-Ti credevo più pronto, Hemmings.- lo derise Robert, sfidandolo con lo sguardo. Gli lanció un'altra freccia, che questa volta riuscì a schivare. Le sue ali bianche avevano ormai delle piume tinte di rosso. -Avvicinati, se ne hai il coraggio.- Luke non rispose alla provocazione e gli voltó le spalle, andandosene da un'altra parte. Un'altra freccia lo colpì dritto alla schiena, facendolo cadere rovinosamente a terra. Sentiva il ragazzo dietro di lui ridere, ridere della sua impotenza. Le ali scoparvero velocemente e lui strinse i pugni, mettendo in evidenza le vene bluastre che si potevano intravedere attraverso la pelle chiara. Stava cercando in ogni modo di controllarsi, controllare se stesse per non peggiorare la situazione in cui viveva,

-Avvicinati, stronzo- Rise Robert, guardando con disgusto il biondo. Luke non riuscì a trattenersi e in poche falcate lo raggiunse, guardandolo minacciosamente negl'occhi. -Prova a farmi qualcosa Hemmings. Prova a farmi del male- lo provocó. Il ragazzo era già pronto a colpirlo, sentiva tutta l'adrenalina scorrergli nelle vene e la rabbia gli annebbiava il cervello. Era fuori controllo, aveva superato ogni limite. -Ricordati che io ho il potere di distruggerti Lukey. Distruggere te e chi ami, ricordatelo.- gli sussurró, facendogli lentamente abbassare il pugno alzato.

-Distruggi me, ma non provare a toccare i miei amici. Non provare a toccare Victoria.- disse a denti stretti, passandosi una mano tra i capelli biondi.

-Potresti implorarmi anche in ginocchio, ma non cambieró mai idea su ció che voglio fare- ribattè un un viscido sorriso stampato in volto. Luke si sentì nuovamente invaso dal senso di rabbia e si scaglió con facilità contro il corpo poco lontano di Robert. Finirono entrambi sul pavimento, il pugno alzato di Luke pronto a colpire il viso pallido dell'altro ragazzo. Fu fermato prima di un qualsiasi attacco, sentendosi colpire al viso con un oggetto tagliente, da cui ne uscì immediatamente del sangue scarlatto.

-Non vincerai mai Hemmings. Sei troppo debole.- Quelle parole lo colpirono più del dovuto. Lui era il piú debole, ma dovave uscire da quell'inferno. Lui non avrebbe mai vinto da solo, ma forse con qualcuno si. Lui avrebbe portato tutti quei ragazzi fuori dall'edificio e avrebbe distrutto ogni sogno dei potenti. Lui avrebbe cercato di salvare la situazione, in quel momento ne era convinto.

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Victoria socchiuse gli occhi, trovandosi nel silenzio più assoluto. Si guardó un paio di volte intorno, scorgendo le espressioni bloccate di tutti i ragazzi concentrati. Si sedette sul pavimento, stanchissima, sentendo il petto alzarsi e abbassarsi irregolarmente. Non ne poteva più. Poteva morire in quell'esatto momento, non gliene sarebbe importato. Cosa serviva continuare a lottare? Le mancava casa, la vita tranquilla, le cuffiette alle orecchie, i libri sulle ginocchia, le telefonate che duravano ore. Le mancava la sua vita normale. Era arrivata ad un punto di rottura, avrebbe potuto cedere definitivamente alla tentazione di andarsene dalla sua vita. I suoi stessi pensieri le mettevano una paura enorme. Quasi rise di se stessa. Cosa serviva lei a tutto quello che la circondava. I suoi amici avevano un qualunque potere fisico dalle prestazioni eccellenti, mentre lei..lei non faceva nulla. Rivoleva la normalità. Voleva non essere mai nata. Dopo poco i suoi pensieri finiro sul biondino che le aveva cambiato l'esistenza quasi quanto quello stesso posto. Non riusciva a credere di averlo suo. Non riusciva a capacitarsi del fatto che un essere tanto perfetto fosse diventato il suo ragazzo. Lo scorse appoggiato ad un muro, con una mano sullo zigomo marcato. L'espressione di dolore era visibile nelle sue iridi chiare e subito si allarmó. Fece ripartire il tempo e fu abbastanza veloce a schivare un coltello che arrivava contro di lei.

-Victoria?- Lucy la guardó piuttosto scocciata, passandosi una mano tra i capelli ormai biondi. -L'hai fatto di nuovo? Lo sai che è pericoloso per la tua incolumità!- la sgridó a voce piuttosto alta, facendola annichilire alle sue parole. I suoi occhi rimasero peró focalizati sul biondo, che aveva appena fatto spuntare il paio di ali candide che tanto ammirava. Il taglio superficiale che gli sfregiava il viso, in quel momento, gli donava ancora piú bellezza. -Victoria, mi stai ascoltando?- La riprese ancora, appoggiando la lastra di metallo, che teneva in mano, sul pavimento. La ragazzina scosse la testa, con sguardo basso.

-Scusami- sussurró incerta, cercando di guardare l'amica negl'occhi. Notó, dietro di lei, la presenza di Ashton e subito si irrigidì.

-Lucy.- fu chiamata l'amica, dalla voce chiara del ragazzo. Questa si irrigidì all'istante, indurendo ogni tratto del suo viso morbido. Si giró lentamente verso il diretto interessato, rivolgendogli uno sguardo freddo come la neve.

-Hai ancora il coraggio di venirmi a parlare?- sibilló tagliente, digrignando i denti. Il riccio tentó di sfiorarle il viso, fallendo miseramente. -Cosa vuoi, Ashton?-

-Devo parlare con te. Ti prego- la imploró, cercando di convincere la ragazza.

-Non c'è nulla di cui discutere Irwin.-

-Sono stato un coglione, lo so- esclamó, lasciandola stupita. Si fece facilmente afferrare per un polso per poi essere portata in un posto più appartato.

-Mi dispiace Lucy, davvero, sono stato uno stupido a trattarti male. Ti ho detto tutte quelle frasi cattive perchè sono orgoglioso e non volevo davvero far capire agl'altri di sentirmi preso così tanto da qualcuno. Ho una paura assurda, il nostro rapporto mi sa tanto di sbaglio, ma voglio provare a non continuare ad essere un cretino con te, perchè a te tengo davvero tanto. Eri la mia migliore amica, quella bimba che avevo trovato io stesso piangente e che avevo cercato di consolare da tutto il male che la circondava. Scusami piccola Lucy.- a quel punto la ragazza non potè che gettarsi tra le sue braccia e appoggiare il suo capo contro il petto caldo e accogliente del ragazzo. Sentiva il suo cuore battere alla velocità della luce, mentre le sue gambe tremavano incontrollate. Alzó lo sguardo verso il viso del ragazzo, guardando le due pozze verdi che gli incorniciavano il viso.

-Hai degl'occhi così belli.- constató con aria sognante. Ashton ridacchió, quella risata che riusciva a scaldarle il cuore quasi quanto un abbraccio.

-Io amo i tuoi capelli. Tinti o meno- Lucy sorrise.

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Sono in ritardo ops. Ho da dirvi mille cose che puntualmente dimenticheró, ma okay. Allora, ho cambiato la copertina ma sinceramente non mi convince molto...accetto consigli ahah. La scuola mi sta uccidendo, ho poco tempo per scrivere e passo i miei pomeriggi sui libri. Inoltre, i voti in questa storia sono calati drasticamente e la voglia di mettermi a scrivere si abbassa notevolmente. Domani ci sarà la premiazione del concorso di scrittura ma non ho possibilità di vincerle e la prof di inglese interroga e io non ricordo nulla. Okay, giuro che la finisco, vi amo❤️
Prossimo capitolo ad almeno 35 voti a questo e lo scorso capitolo. Bacio❤️

Flying Angel || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now