Prologo

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~Meredith's pov:~

«Mio signore...», afferma un mangiamorte,
seduto sulla sedia posta affianco alla mia.
Il suo tono di voce è incerto e alquanto spaventando, a causa della scena a cui siamo stati appena costretti ad assistere.

Quella povera donna, successivamente divorata da Nagini, è morta dal dolore atroce provocata dalla maledizione cruciatus. Si contorceva, gridava aiuto e pietà per la sua vita, consapevole che nessuno le avrebbe proteso la mano per salvarla. Nessuno si è opposto a quel gesto ripugnate, per paura o per semplice piacere alla vista della sofferenza della giovane.

Il signore oscuro sposta l'attenzione su di lui, con un'espressione in viso che non fa trasparire alcuna emozione.

Il mangiamorte, dopo aver ingoiato un groppo di saliva, riprende a parlare, «Non crede che dare un incarico così importante a lei possa essere rischioso? È giovane».

Voldemort sposta lo sguardo su di me e un senso di paura mi pervade tutto il corpo, provocandomi dei brividi lungo la schiena.

«Metti in dubbio le mie scelte, Augustus?», gli domanda con un tono basso ed inquietante. I suoi occhi rimangono fissi sui miei.

Rookwood abbassa la testa senza replicare, pentito di aver osato contraddire il Signore Oscuro.

«Ti ho posto una domanda». Riporta tutta la sua attenzione su di lui.

«Mi sono sbagliato, mio signore», ammette.

Il Signore Oscuro estrae la bacchetta, maneggiandola svariate volte come se fosse un giocattolo. Si alza dal tavolo e incomincia a girarci intorno.

«Hai capito cosa devi fare, Meredith?». Io sobbalzo leggermente sulla sedia, non aspettandomi di essere chiamata all'appello.
Il cuore mi palpita forte nel petto.

«Ho capito, mio signore».
«E mi deluderai?»
«No, mio signore», scuoto la testa
in segno di negazione.

Alzo il capo incrociando gli occhi della persona posta difronte a me. Mattheo Riddle mi lancia un'occhiataccia, perché non contento della mia presenza quest'oggi.

È il primo giorno che sono qui, in questa cupa dimora, insieme a loro. I figli di Lord Voldemort, Tom e Mattheo, non sembrano aver gradito la nuova arrivata, cioè me.
Ma, purtroppo, sono destinata fin da bambina a portare questo marchio inciso sull'avambraccio.

Non ho scelta.

Mio padre, Antonin Dolohov, è uno dei sostenitori più accaniti di Lord Voldemort, se non uno dei primi. Lui è conosciuto da tutti per il suo essere spietato e senza anima, ereditato da mio nonno. Non a caso sono caratterialmente due gocce d'acqua.

E di conseguenza pensano che anch'io sia come lui, una ragazzina malvagia che ama uccidere,
massacrare e torturare babbani e maghi.
Ma ahimè non sono così. Il mio cognome e la mia famiglia non descrivono
affatto il mio essere.

E non mi sarei mai aspettata che l'oscurità mi avrebbe accolta tra le sue braccia, portandomi nell'oblio assoluto.

Che mi avrebbe posato un bacio sui miei capelli corvini e che avrei accolto il suo profumo che mi avrebbe pervaso e pizzicato le narici.

Che avrebbe afferrato la mia mano, dandomi un bacio sul dorso da vero gentiluomo. Che mi avrebbe fatto fare una piroetta e che infine mi avrebbe accompagnata nel nostro inferno, fatto di altrettanta oscurità e sentimenti irrequieti.

Una volta che il buio mi avrebbe presa e portata nelle sue profondità, non avrei più avuto speranze.

Mattheo Marvolo Riddle sarebbe stato l'scurita che mi avrebbe abbracciata da oggi, per sempre.

Judgment and Fire| Mattheo Riddle Where stories live. Discover now