Per averti

Mi fai male

Uno, due, tre
"Respira"
Uno, due, tre
"Respira"
Alzo lo sguardo sullo specchio e incrocio il mio riflesso sfocato; gli occhi gonfi e lucidi, il labbro che trema leggermente.
Apro l'acqua del lavandino e lascio che scorra, la osservo mentre scivola giù dallo scarico.
"Respira" penso.
Devo mantenere la  calma, sono a lavoro, non posso crollare, non ancora.
Mi lavo il viso, cercando di non tirar via il trucco. Mi riguardo allo specchio, il mio riflesso spento. Poi accenno un sorriso, me lo stampo in volto...
"Respira".

...

Rileggo il messaggio, rigirandomi il telefono tra le mani.
Sono sdraiata nel letto da due giorni, non voglio alzarmi, mi sento disidratata, spenta, come se mi fosse stata risucchiata via tutta l'energia.
Chiudo gli occhi, mi chiedo perché debba sempre andare così, cosa ho io di sbagliato.
Strizzo forte gli occhi.
"Nulla" mi ripeto, e chiudo gli occhi, per non iniziare la giornata, per non iniziare a vivere.

...

"Non posso darti ciò che vuoi" una semplice frase, una stupida frase del cazzo se vogliamo dirla tutta.
In primis il "non posso", sarebbe più preciso un "non voglio".
Tutti noi possiamo "tutto", il punto è desiderare realmente di raggiungere un determinato obiettivo, o la voglia di fare una determinata cosa.
E poi quel "ciò che vuoi" come possono gli altri sapere ciò che vogliamo, se fino in fondo, delle volte, nemmeno noi lo sappiamo? E con quale diritto dovrebbero decidere loro cosa è o non è meglio per noi?
La tristezza ha lasciato posto alla rabbia, mentre queste riflessioni  le digito sulla tastiera prima di premere invio.
Il messaggio non gli arriva, c'è solo una spunta su WhatsApp.
Chiudo l'applicazione e poi apro Instagram. È un errore, lo so, guardare il suo ultimo accesso, ma non riesco a trattenermi, è più forte di me.
Apro il suo profilo, guardo i like che gli hanno messo alle foto. Mi faccio del male, non posso farne a meno...
E siccome non mi basta, farmi del male così, siccome è appena arrivata una sua notifica, e lo stomaco ha fatto i capricci, e la rabbia si è fatta da parte... torno a pensare ai momenti belli passati con lui, quelli che, come una spugna impregnata di detergente,  che lava via lo sporco, cancellano il dolore... Peccato che poi lo sporco torni...