La stanza d'albergo è calda. Molto più calda dell'esterno, comunque. Approdare a Champéry è stata una sorpresa. La mia migliore amica mi ha prelevata quasi di forza da casa e mi ha trascinata con sé in aeroporto. Scelta particolare, dato che lei odia volare. Siamo arrivate sull'aereo e quasi prendeva a testate il finestrino per addormentarsi e non affrontare il viaggio. Non mi aveva dato nemmeno un indizio su dove stessimo andando e quando ho capito dove mi ha portata, quasi me la trascinavo in chiesa per sposarla.
Champéry: piccolo comune svizzero di poco più di mille abitanti e una pista di pattinaggio da prima pagina. Il Palladium è il fulcro di tutta la mia ossessione per il pattinaggio. Qui moltissimi pattinatori e pattinatrici hanno lasciato letteralmente il loro segno sul ghiaccio. Mi sono subito innamorata di questo posto per il suo panorama e poi si è aggiunta la possibilità di stare a contatto con tantissime celebrità degli sport invernali. Sotto i miei occhi sembrava un sogno e solo quando la mia migliore amica mi trascina nella stanza d'albergo del Palladium, mi rendo conto di quanto è tutto reale. Ora che siamo entrambe al caldo, mi lascio andare all'entusiasmo. Mi volto in direzione di Bianca e dopo uno sguardo incredulo, entrambe ci saltiamo addosso e ci abbracciamo saltellando in tondo come due bambine. Il giorno più bello della mia vita. Quando ci stacchiamo dalla nostra dimostrazione d'affetto, non so quanto tempo è passato, ma so con assoluta certezza che è ora di mangiare qualcosa. Abbiamo trascorso tutta la mattina in viaggio e ora che siamo nel primo pomeriggio, iniziamo a sentire un languorino. Ci prendiamo giusto il tempo per sistemare le valigie, prima di uscire dall'edificio e cercare un bar. La gente ci passa accanto, chi di fretta e chi ridacchiando, in pace con il mondo. Alcuni hanno dei borsoni con loro e mi ricordo che in questi giorni ci saranno diversi allenamenti importanti in pista. Se non ricordo male, dovrebbero essere tutti stelle dell'hockey, ma qua e là vedo comparire qualche pattinatore che seguo fin da quando sono bambina.
Ad ogni viso vagamente familiare, mi stringo al braccio di Bianca, soffocando nei gridolini, per non indicare chiunque mi si pari davanti. Sono davvero una palla di energia elettrica e non riesco a fare a meno di entusiasmarmi per qualsiasi soffio di vento. Sul braccio della mia amica ci saranno sicuramente i lividi a forma nelle mie mani, ma lei fa finta di nulla. Mi ascolta, ridacchia con me, saltella quando inizio a saltellare anch'io. Nonostante i suoi modi un po' burberi per farmi venire qui, vedo che la mia felicità la contagia. E questo rende ancora più felice me.
Pochi passi ci separano da un bar che sembra gremito di persone. Da qui, non riesco a capire se è per le sue piccole dimensioni o se ospita qualcuno di importante. Non è l'unico bar in zona, ma sembra che tutta la gente lo preferisca, per questo abbiamo deciso di dare fiducia al sito di recensioni e siamo venute a vedere. Bianca e io allunghiamo il collo per vedere oltre la calca esterna, ma non riusciamo nemmeno a scorgere l'ingresso del locale.
«Conviene andare in un altro bar, finché siamo in tempo. Una volta dentro la ressa, non ne usciremo più.» mi avverte la mia migliore amica.
Non le do torto. Sono così accalcati che sembrano essere attaccati con la colla. «Forse ne ho visto uno più vicino al Centro Sportivo.»
Bianca annuisce semplicemente e, dopo un'altra occhiata in tralice alla folla, sbuffa. Non le piace quando i piani cambiano all'ultimo secondo. Io ridacchio piano per la sua frustrazione e porto per l'ultima volta gli occhi sulle persone. Il mio sguardo viene attirato in un punto preciso della calca quando si sollevano lamenti e imprecazioni in francese, tedesco e italiano. L'agglomerato di persone si apre a fatica e sputa fuori un ragazzo. L'espulso dal gruppo si tiene la visiera del cappellino abbassato sul volto con una mano e gli occhi sono coperti da un paio di occhiali da sole. Lo invidio: anch'io li vorrei, ma non ho avuto la prontezza mentale di afferrarli prima di venire "rapita" da Bianca.
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Little Snowflake ❄
FanfictionClara crede che i suoi sogni debbano rimanere tali. Fumi intrappolati nelle mani del sonno. Ma i sogni più profondi non possono essere relegati in posti così impalpabili. Basta un solo giorno a Champéry per farglielo capire. Basta un solo giorno per...