emptystreets

18.

"Mi licenzio, ho deciso e no, non riesci a convincermi in alcun modo" sbotto urlando sistemando la mia valigia con Isabelle dietro di me che copia ogni mio singolo movimento come se fossimo in sincronia. E invece no, non lo siamo : lei continua a ripetermi di star facendo la cosa sbagliata, che forse un giorno me ne pentirò, ed io che continuo a ripetere la stessa battuta del romanzo ogni battito di ciglia.

Non mi sento in me, sono in ansia, nervosa ma soprattutto delusa. Perchè? forse tengo talmente tanto a Cameron che al solo pensiero e ricordo di quelle stupide frasi dette da lui, mi manca totalmente l'aria.

" Dio mio, non sei in te Debs" urla passandomi una maglietta rossa con i brillantini, mai vista " Ascolta, prenditi un pò di tempo per rifletterci ok? Dopo di chè prenderai la tua decisione" continua con il fiatone e la paura, glielo leggo in faccia. Ha gli occhi spalancati e leggermente gonfi in basso, segno che sta perdendo la lucidità.

" Adesso basta Isa" mi fermo sul posto facendo sussultare il mio corpo allo scontro con lei " Una volta che avrò fatto la valigia andrò da suo padre e, dopo avergli spiegato la mia cazzata, presenterò le mie dimissioni" continuo cercando di convincermi che anche questa sarà la scelta più giusta e che troverò qualcosa di meglio che questo attuale.

D'altro canto la mia vita è sempre stata cosi complicata che quando non ho avuto alcun riscontro negativo nelle cose che ho fatto, mi è quasi venuto un attacco di cuore convincendomi che era un sogno. Ma non è cosi signori e signore, qualcosa di buono c'è stata a pensarci bene.

" Cazzo Deb" si siede ai piedi del letto e mi fissa con gli occhi da cerbiatto arrabbiati. Questa volta ho promesso a me stessa che farò come dico io e che non mi farò di certo distrarre da qualcuno " Capisci che quello che stai facendo adesso avrà delle conseguenze dopo? Rifletti, dio!" continua nervosa toccandosi i capelli ricci cercando di placare la sua ira nei miei confronti.

" Quali conseguenze? Continuerò a fare ciò che ho iniziato portandolo a termine" dico tranquilla " non lo lascio nella fottuta merda dove si trova Isa, glielo devo" continuo cercando di rassicurarla " Ma glielo darò esattamente come merita.  Che poi in realtà non meriterebbe neppure la mia presenza in aula di tribunale" affermo sincera sistemando le ultime cose.

" Non capisci che quello che stai facendo è una stronzata epica e amica, diavolo, ti aspetterà l'apocalisse" continua dando di matto. Smetto di ascoltarla e inserisco le ultime cose che ho in bagno all'interno della valigia, chiudendola successivamente. Metto le scarpe, il giubbotto e infine alzo il trolley " Deborah, ti prego" mi ferma prendendo la mia mano e mi volto, ha lo sguardo scuro dalla rabbia ma anche dalla paura.

" Non c'è nulla da dire Isa" sorrido " Lo sai tu, lo so io e perfino lui. Avanti" sbotto aprendo la porta e percorrendo l'immenso corridoio. Sarò isterica a pensare che forse in un altro mondo tutto sarebbe andato meglio di adesso, meglio di prima " Non merito un simile comportamento da parte sua Belle, ha messo a repentaglio la mia carriera mandandola a fanculo" alla fine nel mondo che si è creato, esiste ed esisterà per sempre solo lui.

Scendo le scale velocemente dando soltanto uno sguardo sul divano dove la figura di Cameron ha dato vita ad una curvatura della sua postura sopra di esso. I nostri sguardi si incrociano rassegnati e consapevoli di aver fatto una cazzata. Non ci siamo parlati per giorni interi fino a quando ho deciso che la cosa migliore era andare via da questa casa, altrimenti avremmo continuato a tirarci le peggiori cose.

" Stai infrangendo la promessa" mi fa notare senza togliere lo sguardo dalla tv. Vorrei dirgli che ha infranto lui la promessa che ci siamo fatti giorni fa , senza nemmeno un minimo scrupolo. Ma sono cosi tanto arrabbiata con lui che, dal momento che mi prudono le mani da morire, sarei in grado di dargli uno schiaffo talmente tanto forte da farlo arrivare a Marte e ritornare poco dopo la visita.