Capitolo uno.

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A Louis e a Harry.
Nella speranza che almeno in questa realtà abbiano l'amore libero che meritano.





Harry era nel caos più totale.

Anche solo guardare quella stanza gli faceva salire la pressione del sangue.

La stanza era calda e soffocante.

Harry arricciò il caso, captando un vago odore di tabacco e un altro, più pungente, che non riusciva a identificare.

Era chiaro che il precedente occupante, Paul, aveva ignorato la regola di non fumare in casa.

Spalancò la finestra lasciando entrare un soffio dell'aria fresca di aprile e si appollaiò sul bordo del letto con un blocchetto per gli appunti e una penna, mettendo giù una lista con la sua grafia nitida e precisa.

Disfare i bagagli.

Andare al supermercato. (Per quello avrebbe dovuto fare un'altra lista.)

Mangiare.

Telefonare a casa.

Aveva la lista pronta lo calmava già- Per prima cosa disfare i bagagli, quindi.

Varie ore dopo si sedette sul suo letto ordinatamente rifatto e prese di nuovo il blocchetto per gli appunti.

Poi si appoggiò ai cuscini per riposare la schiena, tirò una riga sopra Disfare i bagagli.

Quando arrivò al piano terra sentì della musica che arrivava da una delle camere, e delle chiacchiere dal soggiorno.

Non era ancora pronto a essere socievole, per cui andò direttamente fuori, fuggendo nella solitudine della strada.

Era una bella serata. il cielo era quasi completamente azzurro con solo qualche soffice nuvola bianca. Una fresca brezza portava con sé il profumo delle strade e del mare. 

A poca distanza, sulla strada che portava verso il centro, c'era un comodo supermercato.

Era abituato a rifornire gli studenti, e aveva una gran varietà di pizze e piatti pronti-

Desiderando di aver fatto maggiori sforzi per imparare a cucinare prima di andare via di casa, Harry prese un assortimento di cose che sembravano vagamente commestibile e facili da preparare.

Era quasi arrivato alla porta d'ingresso quando un rumore di piedi in corsa gli fece alzare lo sguardo verso un ragazzo che si affrettava sul marciapiede. I suoi capelli castano chiaro catturavano il sole al tramonto come una fiammata di gloria nel grigio della città-

Con i sacchetti in mano, Harry fece un passo di lato per lasciarlo passare.

Il ragazzo si fermò di fronte a lui con un sorriso. «E' tutto apposto. Mi fermo qui.» Inclinò la testa verso la casa accanto alla sua. Era poco più basso di lui e con un sorriso che avrebbe illuminato qualsiasi cosa. I suoi occhi però furono la prima cosa che notò, erano azzurri. Di un azzurro che non aveva mai visto in nessuno.

Il sudore gli aveva appiccicato la canotte nera alla pelle, mettendo in mostra i suoi tatuaggi sul bicipite. Harry si affrettò a riportare lo sguardo sul suo viso.

«Oh, anch'io.» Replicò lui. «Voglio dire... Abito qui.» Sollevò una mano appesantita dal sacchetto e indicò la sua porta con il pollice.

Il castano aggrottò la fronte, perplesso «Non ti ho mai visto prima.

Aveva un accento del nord dell'Inghilterra. Yorkshire, forse? Lo squadrava in una maniera tale da fargli formicolare la pelle. Negli occhi azzurri balenò qualcosa. Harry non era abituato a quel tipo d'attenzione.

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