I am afraid.

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Seconda parte di "I hope for a goodbye Christian."

Christian's pov

Dopo una settimana mi ritrovo a bussare di nuovo a quel campanello.

«Ciao Christian.»

«Ciao.»saluto timido entrando nell'appartamento.

«Sono molto contento di rivederti.»mi guida di nuovo verso la stanza che ormai conosco e, una volta entrato, mi siedo sulla poltrona delle altre volte.

«Come stai Christian ?»

«Meglio, presto lascerò casa mia per trasferirmi qui, condividerò l'appartamento con Alex.»svio il discorso.

«Ci incroceremo più spesso allora.»

«Mh.»

«Invece nella tua testolina come va ?»domanda mettendomi con le spalle al muro.

«È tutto incasinato.»

«Penso che ricordi cosa ti ho detto una delle altre volte, no ? Sei pronto a fare un altro passo e parlarne oppure senti di non farcela ?»mi guarda con i suoi due zaffiri luccicanti e riesce a convincermi.

«Ci provo.»resto un po' in silenzio e Mattia non fa niente per farmi andare di fretta.«Ci sono sempre stati problemi tra i miei genitori, più che altro a causa di mio padre, ho sempre addossato tutta la colpa a lui, ma poi crescendo, iniziando a capire meglio tutta la situazione, ho compreso che la colpa era sua quanto di mia madre.»mi fermo cercando di regolarizzare il respiro accellerato.

Mattia avvicina la sua poltrona alla mia e afferra le mie mani tra le sue, impedendomi di torturarle come stavo facendo.

«Una sera sembrava andare tutto come le altre, le solite urla senza fine, ma la situazione è andata degenerando sempre di più, sempre di più. È stato in quel momento che mi sono accorto davvero che era tutto finito, che la mia famiglia si era sgretolata completamente.»con il palmo della mano il ragazzo davanti a me mi asciuga le lacrime.

«In quel periodo ero fidanzato con questa persona, e, pur sapendo la situazione, non si è fatto scrupoli a darmi la batosta finale, ammettendo di avermi tradito, ed io già ne avevo anche il sospetto...Quindi, credo che sì, come avevi detto tu, sia stato l'insieme di queste realizzazioni che cercavo di evitare.»

«Sei una persona bellissima Christian, lo pensavo quando Alessandro mi ha parlato di te, e ne ho avuto la conferma quando ti ho conosciuto, hai solo sofferto tanto. Sei una persona molto forte.»prende il mio viso tra le mani asciugandomi le altre lacrime.

«Grazie Mattia.»mi stringe di nuovo le mani.

«Faremo ritornare insieme la parte bella della vita, te lo prometto, perché te lo meriti.»stiamo in silenzio per un po'.

«Mattia...»

«Dimmi.»risponde dolcemente.

«Posso avere un abbraccio ?»da quant'è che non mostro me stesso a qualcuno ? Da quant'è che non sento delle braccia stringermi ? Da quant'è che non ricevo affetto ?

«Certo Christian, non devi neanche chiedere.»si alza e afferrandomi una mano mi tira su stringendomi tra le sue braccia.

«Grazie mille Mattia, non mi sentivo così da tempo.»

«Ti ho fatto una promessa Chri, uscirai da qui i pace con te stesso un giorno, e lì sarò io a ringraziare te.»scioglie quella presa che mi faceva sentire così tanto al sicuro solo per guardarmi negli occhi.

«Ti propongo una cosa, è un passo più lungo della tua gamba, accetta solo se te la senti.»

«Cosa vorresti fare ?»

«Ho la giornata libera, oggi sei il mio unico paziente, l'altra volta hai detto che amavi ballare, se ti va ho prenotato una sala per un paio d'ore...»

Tornare a ballare ? Sarebbe possibile ? Ho sempre detto che la danza era il mio ossigeno. Lo è ancora ? L'ultima volta che ho ballato mi è sembrato di avere un cappio al collo, altro che ossigeno.

«Ho paura.»me ne rendo conto solo dopo di non averlo solo pensato ma espresso ad alta voce.

«Giuro che non ti lascio solo un secondo, ti porgo la mano in qualsiasi momento tu ne abbia bisogno.»

«Ci sto.»mormoro dopo un po'.

«Andiamo allora.»prende le sue cose, spegne la luce e mi accompagna fuori. Chiude la porta ed entriamo in ascensore.

«Grazie veramente, per tutto quello che fai.»

«Non mi piace vedere le persone soffrire.»in silenzio lasciamo prima l'ascensore e poi il palazzo, camminiamo qualche centinaio di metri e poi lo vedo fermarsi davanti a quella che è una scuola di danza. Entriamo e subito ci accoglie una donna dalla chioma rossa, all'apparenza molto dolce.

«Ciao mamma, noi andiamo in sala.»la saluta Mattia lasciandole un bacio sulla testa. Mi afferra da una mano e mi trascina infondo al corridoio fermandosi poi davanti all'ultima porta.

La apre ed inizia ad entrare, io esito un attimo ma poi lo vedo farmi un sorriso rassicurante ed entro anch'io in quello che una volta era il mio posto felice, il mio posto sicuro.

«Io mi siedo qui, prenditi tutto il tempo che vuoi.»si mette a sedere su una sedia che si trova in un angolo accanto allo specchio.

Dopo qualche attimo in cui mi sono perso a respirare e valutare le opzioni, mi avvicino alle casse e collego il telefono facendo partire quella che una volta era la mia playlist fidata, con tutte le canzoni che facevano da base alle coreografie che creavo.

Star Shopping di Lil Peep si diffonde nella stanza e il mio corpo si muove quasi in automatico. Ballo, ballo senza fermarmi, ballo fino a quando non sento i piedi bruciare, ballo le mie creazioni senza una fine, ballo una canzone dopo l'altra.

Da NDA e TV di Billie Eilish a Not Afraid di Eminem a Atlantis di Seafret, Only di RY X, Way Down We Go di KALEO...

Ballo qualsiasi cosa fino a quando stremato cado in ginocchio con i palmi delle mani ancorati al pavimento. Senza neanche accorgermene le lacrime iniziano a scendere.

Sento delle braccia stringermi e portarmi a sedere per terra, queste braccia mi stringono ad un petto caloroso, mi stringono talmente forte che quasi mi manca il fiato.

«Ho ballato...»mormoro scosso dai singhiozzi.

«Si Christian, hai ballato... E sei stato spettacolare.»mi afferra il viso tra le mani asciugandomi le lacrime. I suoi occhi color mare sono lucidi ma non ho il tempo di dire niente perché mi stringe di nuovo a sé.

Affondo la testa nel suo petto e mi perdo in quest'abbaccio scomposto.

«Grazie Matti..»

«Smettila di ringraziarmi Chri, per favore.»posa il mento tra i miei capelli dopo avermi lasciato un bacio sulla testa.

«Ma devo Matti, in così poco tempo non so quante voci nella mia testa sei riuscito a mettere a tacere. Non so come ma ce la stai facendo, ad eliminare il peso di cui parlavamo.»riprende di nuovo il mio viso tra le mani.

Mi strofina le mani sulle guance rosse a causa dello sforzo per ballare e per le lacrime. Mi scosta qualche riccio dagli occhi tirandoli in su.

«Facciamo così, adesso ci riprendiamo, entrambi, poi ordiniamo una bella pizza e ce la mangiamo a casa mia, ti va ?»non smette di guardare i miei occhi verdi con quei suoi occhi blu da mozzare il fiato.

«Mi va.»

|Ciao a tuttx, nuova os, spero vi piaccia, è la seconda parte di quella precedente, fatemi sapere cosa ne pensate. Ci sarà una terza parte(l'ultima) così da concludere con questa.
XOXO, alla prossima.💟

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