IX

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Non si parlarono per qualche giorno.

Hermione si vergognava un po' per aver dato tanto di matto in cortile, ma era anche tanto arrabbiata da non riuscire a fare il primo passo e chiedergli di incontrarlo. 

Anche perché, effettivamente, non avrebbe saputo come contattarlo, e vista la pessima svolta dell'ultima volta che ci aveva provato, si era convinta che la cosa migliore da fare fosse non fare niente.

Aveva già fatto fin troppo acconsentendo a collaborare dopo tutto quello che aveva fatto, le cattiverie che le aveva detto, e il sospetto che Nott avesse ragione credendo che fosse tutto un giochetto di Draco.

Non ci aveva dormito la notte, la possibilità che lui avesse architettato tutto e che le avesse cancellato la memoria si rendeva possibile ogni ora di più, a ogni suo sguardo assente e cattivo, a ogni suo gesto che lei osservava invisibile dall'altro lato della sala comune.

Stava mangiando con Harry, aveva finito gli argomenti poco pericolosi, e lui stava per chiederle cosa non andasse per l'ennesima volta. Si chiedeva se facesse bene a tenere un tale segreto o se fosse sono una stupida a non fidarsi dei suoi amici, soprattutto di Harry. Più lo guardava, più si convinceva che non avrebbe mai potuto farle del male.

Aveva analizzato molte possibilità, e le sembrava che Harry fosse all'oscuro di tutto, anche di quella strana dinamica che a quanto pare aveva avuto con Nott. Cosa mai avrebbe potuto fare, o dire? Il peggio era che si indignasse del fatto che si era ritrovata nell'ufficio della McGranitt con Malfoy... O che come Nott, si convincesse che fosse colpa di Draco e andasse a denunciarlo.

Non ne poteva più di quella situazione, prima quella pozione sarebbe stata pronta, prima avrebbe potuto ricordare e tornare alla sua vita, valutando se raccontare o no la verità ai suoi amici.

Uscì dalla sala grande, salutò Harry per andare in biblioteca, e con qualche libro in sospensione a seguire ogni suo passo, si incamminò.

"Come stai?" le si affiancò Nott, senza nemmeno salutarla.

"Bene, grazie" rispose secca, guardandolo con la coda dell'occhio per cercare di capire se l'incantesimo di Malfoy avesse davvero funzionato.

"E tu?" aggiunse poi, sentendosi in colpa per la triste espressione del ragazzo causata dalla sua risposta a monosillabi.

"Male senza di te. È una settimana che non mi parli" disse secco, fermandosi per guardarla in faccia.

Hermione cercò in tutti i modi di non fare espressioni confuse o di dargli a pensare cose strane, ma non era semplice.

"Sono solo stata impegnata" rispose come non fosse nulla di grave, sperando che ciò che le aveva detto qualche sera prima sul fatto che fossero stati solo amici fosse vero.

Fece per riprendere a camminare, ma lui le afferrò la mano: "Hermione..."

Lei guardò subito il punto di contatto, si sentì la mano formicolare, tutt'auntratto le sembrò di essere stata trasfigurata, risucchiata in un altro universo.

"Sei molto bella questa sera" disse il caposcuola, camminandole a fianco.

"Non capisco perché insisti tanto che facciamo le ronde insieme, sono il modo più noioso che esista per trascorrere il tempo" diceva lei, alzando gli occhi al cielo.

"Non se stiamo insieme" le sorrise lui, fermandosi per guardarla.

I suoi occhi erano davvero scuri, non poteva nemmeno distingue le pupille dalle iridi nella penombra di quel corridoio. Un orologio a muro rintoccò la mezzanotte, era ora di andare.

Interminor II // DramioneTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang