38- Muere lentamente

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"Muere lentamente quien destruye su amor propio, quien no se deja ayudar."
-Poesia

Il giorno dopo...
Pov's Perla
Apro gli occhi lentamente sentendo dei rumori in bagno, sarà sicuramente mio padre che si prepara per andare a lavoro.

Penso guardando l'orario sul mio smartwatch.

Mi rannicchio su me stessa coprendomi con quel misero pleid per riscaldarmi invana.

Sto morendo di freddo nonostante la canottiera e il pigiama pesante.

Qui dentro si congela, cavolo.

La porta del bagno viene aperta quindi chiudo immediatamente gli occhi fingendo di dormire.

Sento dei passi pesanti avvicinarsi al divano, il mio cuore batte all'impazzata mentre una grossa mano si appoggia sulla mia guancia e l'accarezza.

La figura si allontana da me avvicinandosi alla porta, a quel punto socchiudo gli occhi e vedo mio padre uscire dal monolocale.

Chiude la porta a chiave e va via lasciandomi nuovamente sola.

Rinchiusa come una prigioniera.

Eppure in quella carezza ho sentito tanto amore...

Sospiro aprendo gli occhi e mettendomi seduta su quel divano dalle molle rotte.

Dio che disastro questa casa...

Mi alzo camminando con fatica verso il bagno, non cammino da un giorno per questo ho le gambe arrugginite.

Entro nel bagno dalla puzza terrificante e la mia immagine disastrosa viene riflessa allo specchio.

Devo darmi una sistemata ma prima pulirò questo bagno perché mi fa venire il voltastomaco.

Fortunatamente in cucina ho notato una bottiglia di candeggina intera con essa posso disinfettare la vasca e il lavandino.

Dopo aver pulito il bagno per bene riempio la vasca con dell'acqua calda e un bel po di bagnoschiuma.

Inizio a togliermi gli indumenti lentamente mettendoli in quella lavatrice poco affidabile.

Resto nuda davanti allo specchio toccando le mie forme.

Se chiudo gli occhi sento ancora le mani di Adam toccarmi e le sue labbra scivolare su di me.

Sento ancora la sua possessività in un bacio o le sue mani che mi coprono il sedere.

Scendo con la mano arrivando alla mia intimità che tocco con cautela.

Sento ancora la sua lingua pizzicarmi il clitoride...

Apro gli occhi ritornando in me ovvero smettendo di fare la gattina eccitata.

La verità è che quella mattina io ed Adam avevamo messo su un bel programmino ma ovviamente è stato distrutto.

Ma ho imparato la lezione, non programmeremo più niente, prenderemo la vita come capita e come vuole il destino.

Solo Dio sa cosa tiene in servo per me e per il mio principe.

Chissà se si sarà interessato a me o mi abbia cercato.

Sicuramente qualcuno gli avrà detto che mio padre mi ha portato via.

Spero che stia bene e non senta la mia mancanza.

Mi calo nella vasca bagnando i miei capelli lunghi e il mio corpo pallido.

Massaggio i miei capelli mettendo dello shampoo tra le mani e chiudendo gli occhi per rilassarmi.

𝐼 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑏𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟𝑠 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora