capitolo sei

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la luce del sole che entrava dalla finestra mi fece svegliare.
controllai l'orario, erano solo le 6.12 e il sonno non voleva proprio saperne.
mi alzai e presi le mie medicine, andai a lavarmi, oggi mi vesto diversamente, un crop top nero e un cargo verde scuro.
mi trucco e scrivo a sasha.

sveglio?

si, posso venire da te?

si, porta le valigette con
i soldi che li contiamo.

presi le cinque valigette che avevo e le posizionai al piano di sotto sul tavolo del salotto.
tutti dormivano ancora e siccome siamo molto di più la colazione verrà servita più tardi, alle 7.30.

'sono davanti casa tua.'

corsi silenziosamente verso la porta d'ingresso, fuori c'era Sasha che teneva buffamente quattro valigette.
:-vieni.- gli feci cenno con la mano e lui mi seguì.

un'ora dopo..

come all'improvviso, numerosi passi si sentivano dalle scale.
tutta la mia famiglia comparve, ma quando vide me e Sasha con il tavolo pieno di soldi spalancarono gli occhi
li ignorai e finii di contare l'ultimo mazzo mentre iniziarono ad avanzare verso di noi.
:-e con questi arriviamo a 120 mila.- dissi sbattendo sul tavolo la mazzetta, facendo sussultare tutti.
:-cosa.. sta.. succedendo?- chiese balbettante mio padre mentre i miei cugini, zii e nonni erano con le bocche spalancate.
:-un po' di matematica,facciamo colazione?-
un coro di si riempì la stanza.
io e Sasha ci alzammo annoiati con un viso privo di emozioni, oggi sarebbero dovuti arrivare le persone che non vogliono pagarci, non vedo l'ora.
:-quando arrivano?-
:-oggi, forse?-

la colazione fu servita a tavola e la mia famiglia era ancora perplessa quindi risparmiai tempo.
:-stavamo semplicemente contando del denaro.-
:-giusto, scusaci.-

facemmo colazione e andai a farmi una sigaretta, accompagnata da mattia, Ryan, Bryan, Sasha, Alexander, Leonard e altri tre cugini.
nel mentre stavo spedendo droga per il Canada e l'Australia.

poi arrivò un camion nero.
:-sono arrivati.- disse sasha e sul mio volto si formò un grande sadico sorriso.
il camion si fermò davanti noi e quando le porte si aprirono caddero due uomini incappucciati.
la mia famiglia nel mentre era scesa in giardino a controllare.

io e Sasha con passo lento ci avvicinammo ai due e gli togliemmo i capucci.
:-bene, bene, chi abbiamo qui?- chiesi ai due.
:-troia..- sussurrò uno e in cambio ricevette un forte schiaffo che fece sussultare la famiglia, tranne Sasha.

:-i soldi, li avete?-
non ricevetti risposta quindi estrassi la pistola e la puntai alla tempia di uno.
:-rifaccio la domanda, i soldi,li avete?-
:-suvvia, cosa te ne fai di tutti quei soldi dopo tutto questo ben di dio.- disse riferendosi alla casa.
:-ma la droga io ve l'ho venduta, e c'ho perso fin troppo tempo - carico la pistola - i soldi.-

i miei fratelli spalancarono gli occhi.
l'uomo ingoiò il vuoto mentre dell'altro se ne occupava sasha.
:-vuoi mostrarti dura davanti alla tua famiglia, Sandra?-
a Sasha il respiro si spezzò in gola e io mi irrigidii, non ci pensavi un secondo e gli sparai una pallottola in testa.
diedi la mia pistola a Sasha e gli dissi.
:-continua tu il lavoro.- girai i 'tacchi' e sorpassai tutti, andandomene in camera mia.

POV'S EZECHIELE:

vedere oggi mia sorella sparare senza giri di parole a un uomo è stato scioccante.
la mia famiglia rimase senza parole, tutte le volte che ho visto marabella aveva sempre qualcosa di illegale da fare, ma non le ho mai visto un sorriso vero in faccia, se non per la prima volta che ci siamo visti.
ha detto che nostra madre era un ubriacona ma ha evitato la conversazione, mi chiedo cosa l'abbia resa così chiusa, e cosa l'abbia portata in questi giri illegali.
da quando quell'uomo l'ha chiamata Sandra, nonché suo secondo nome, si è rinchiusa in camera sua, non ha mangiato nulla da stamattina.
ora sono con la mia famiglia in salotto, nessuno preferisce parola, nella giornata abbiamo sentito vari tonfi provenire da camera sua, sentivo cose schiantarsi sul pavimento e quando sono andato a controllare con alcuni dei miei fratelli, si sentivano dei singhiozzi.
Sasha ha ottenuto i soldi e ha ucciso allo stesso modo di Belle l'altro uomo.
:-dovremmo chiamarla secondo voi?- chiesi, i miei familiari stavano per rispondere ma Sasha li interrose.
:-no, aspettate, se entrate in quella stanza ne uscirete con qualche arto rotto, io ne sono uscito con un proiettile nel braccio.-
disse quasi ironicamente, marabella sembra fidarsi molto di lui, sembrano fratelli.
:-cosa le è successo?-
vidi Sasha agitarsi, iniziò a far saltellare la gamba e guardare gli altri familiari.
:-non credo di essere io dovervelo dire.-
finì e un'altro tonfo si sentì dal piano di sopra.
poi sentimmo una porta aprirsi violentemente e dei passi scendere le scale.
la famiglia si ricompose, molti sembravano agitati, altri nervosi.
una figura incamppucciata finì le scale, ma quello che catturò l'attenzione di tutti furono le sue mani sporche di sangue.
non rivolse parola o sguardo a nessuno che si mise a rovistare nei cassetti dove teniamo garze, cerotti o medicine.
ne uscì con due fasce con cui ricoprì la nocche completamente spaccate, credo che avesse preso a pugni il muro.
:-sasha, ¿dónde está el dinero?-
(Sasha, dove sono i soldi?)
disse qualcosa in spagnolo, sasha si alzò con una valigetta in mano che mise sul tavolo. Mara non alzò mai lo sguardo.

la famiglia Garcia. ✔️Where stories live. Discover now