6. touch

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<<buongiorno, mercoledì>> di prima mattina, appena sveglia, mi trovo una enid già pronta e felicissima davanti agli occhi.
<<buongiorno...>> ribatto io, con la voce ancora roca dal sonno.
<<sbrigati, la maggior parte dei genitori sono già arrivati!>>
<<no no no no ti prego>>
<<oh sì invece.
i miei arrivano più tardi però>>
si sente bussare.
<<sì?>> risponde enid.
<<è questa la stanza di mia sorella?>>
<<oh no, enid di' di no>>
<<sei pugsley?>>
<<sì>>
enid apre la porta di scatto.
non ricordavo neanch'io di averle detto il nome di mio fratello, come fa lei a ricordarlo?
<<ciao pugsley piacere, io sono enid>> dice entusiasta più che mai stringendo la mano a mio fratello.
<<ehm, ciao enid>>
<<oh, sei così carino.
la famiglia addams sforna solo bei figli a quanto vedo>>
pugsley sorride in risposta.
<<era la stanza giusta, caro?>> ecco che arriva mia madre.
<<sì, è qui>>
<<permesso>> dice mio padre prima di entrare nella stanza.
<<io sono enid, piacere.
non vedevo l'ora di conoscervi>>
mio dio perché è così felice?
stringe la mano ai miei genitori che ricambiano i sorrisi.
<<oh mercoledì, sempre la solita.
potevi almeno togliere il pigiama e alzarti dal letto prima del nostro arrivo>>
<<ciao madre, ciao padre>> dico, togliendomi le coperte di dosso.
<<mercoledì!>> mio fratello mi ha avvistata e sta correndo verso di me, oh no.
corre ad abbracciarmi e ricado sul letto.
<<levati di dosso>>
<<che stanzetta deliziosa che avete.
sarà sicuramente merito tuo>> dice mio padre guardando enid.
<<c'è dentro lo stile di entrambe, in realtà>> risponde lei sorridendo.
<<andiamo mon cher, lasciamo mercoledì e la sua compagna in pace>>
<<hai ragione cara mia.
ci vediamo tra un'oretta, mia piccola vipera>>
<<sì, a dopo>> escono finalmente tutti e tre.
<<che tortura>>
<<ma che dici? sono fantastici mercoledì, li adoro.
tuo padre ha chiamato tua madre cara mia, aww.
e tua madre ha chiamato lui mon cher>> dice quasi sciogliendosi.
<<sì, è grazie a loro se odio l'amore>>
<<ma se sono carinissimi... pagherei per avere dei genitori così>>
la guardo male e sospiro, mentre tolgo il pigiama per mettere l'uniforme.
<<davanti a me?>>
<<ormai>>
<<pazzesco, ti stai davvero aprendo>>
<<abbiamo deciso di conoscerci d'altronde>>
<<non voglio incontrare i miei...>>
<<mi dispiace, enid... io sarò comunque qui, sai, in caso tu avessi bisogno>>
<<cosa provi quando sei con me, mercoledì?>>
<<perché questa domanda?>>
<<hai detto che avresti risposto a tutte le mie domande>>
<<mh, non lo so bene.
provo una sensazione strana, quasi odiosa e stucchevole di stretta allo stomaco.
vorrei che non te ne andassi mai, ti vorrei vicina ma non troppo...>>
<<è positivo tutto ciò?>>
<<credo... tu cosa provi?>>
<<confusione.
sento di essere nel posto giusto con la persona giusta, ma non capisco perché>>
<<magari lo scopriremo>>
<<lo spero>>
prendo tutto ciò che mi occorrà per questa tremenda giornata e sono pronta per uscire.
<<mercoledì>>
<<dimmi>>
<<qual è il tuo limite? cosa intendi con "vicina ma non troppo"?>>
<<ehm, non lo so con precisione... non amo il contatto fisico, lo sai.
ma per te forse un'eccezione si può fare, basta che non sia troppo a lungo, credo... cioè, l'abbraccio dell'altra volta non l'ho odiato, capito?
non l'ho nemmeno amato, ma fossi stata un'altra persona avresti già avuto un occhio nero probabilmente>>
<<mh... capito, credo>>
<<andiamo?>> dico, dirigendosi verso la porta.
<<sì, credo di essere pronta dai...>> dice, sospirando.
io faccio qualche passo indietro e mi avvicino a lei seduta alla scrivania e, con non poca fatica, metto la mia mano sulla sua, appoggiata al tavolo, per solo qualche secondo.
<<vedrai che andrà tutto bene>> dico, dopo averla ritirata.
la vedo arrossire e sorridere.
<<non sai quanto l'ho apprezzato... grazie>> mi dice, felicissima.
<<anche se devi lavorare sull'espressione, sai, quando tocchi la mano a qualcuno per rassicurarlo ma la tua faccia è impassibile è un po' enigmatica come cosa>>
<<cominci a chiedere troppo>> dico, andando ad aprire la porta.
<<ha ragione signora addams, mi scusi, non lo faccio più>> dice, alzando le mani in segno di innocenza.
<<smettila>>
<<visto cosa si prova con il tuo sarcasmo?>>
roteo gli occhi e usciamo dalla stanza.
<<enid, siamo qua!>> dice quella che probabilmente è sua madre a qualche metro di distanza.
<<oh no, oh no, oh no>>
<<va tutto bene, ricordati di quello che ti ho detto prima, e se hai bisogno vieni da me, oggi effettivamente ho voglia di picchiare qualcuno>>
<<grazie mercoledì, sei la migliore>>
<<se lo dici tu>> dico, andando verso la mia di famiglia.
sarà un weekend lungo e straziante.
<<ciao, mia piccola trappola mortale>> dice mio padre, tentando di abbracciarmi.
<<dopo dobbiamo parlare, mercoledì>>
<<di cosa, madre?>>
<<lo scoprirai>>
sospiro.
voglio saperla subito una cosa se mi dici che dobbiamo parlare.
facciamo colazione tutti insieme con tutti i genitori e mio fratello comincia a raccontarmi i suoi giorni senza di me.
poverino, non so come abbia fatto a sopravvivere.
<<ehi addams>> che cosa ci fa ajax qua?
<<che cosa vuoi?>>
<<solo chiederti di far considerare a enid l'idea di tornare con me>>
<<non vuole>> dico, cercando tutta la calma che ho in corpo.
<<e io non ci credo>>
<<beh farai meglio a farlo>>
<<dai, mercoledì... te lo chiedo da quasi amico, lo chiedo a te perché è la tua compagna di stanza, chi può convincerla meglio?>>
<<ma ti ricordi cosa le hai fatto?>>
<<ho solo sbagliato... non lo faccio più, e poi non era così grave>>
<<sparisci dalla mia vista se non vuoi un occhio nero.
e non azzardarti ad andare da enid adesso, è già una giornata difficile per lei, ci manchi solo tu>>
<<ma->> non so cosa volesse dire, ma si blocca dal dirlo appena esco la mia mazza tascabile dall'uniforme.
<<buona giornata>> si limita a dire, per poi andarsene.
<<oh, piccola serial killer in erba, sono così fiero di te>> dice mio padre, riferendosi a quello a cui ha appena assistito.
<<concordo, la nostra bambina è cresciuta bene>> risponde mia madre, guardando intensamente mio padre, per poi iniziare a baciarlo pochi secondi dopo.
non ce la faccio già più.
finita la colazione, ci danno un attimo di pausa dalle attività con la scuola.
<<di cosa volevi parlare, madre?>>
<<ci tieni alla tua compagna di stanza, vero?>>

Difficile | Wenclair. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora