Capitolo 2

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2. Il nascondiglio di Jake

Scoppio a piangere, non doveva andare così.
Mi accascio per terra stringendo la lettera sul mio petto, ho bisogno di averlo qui fra le mie braccia e giuro che non so nemmeno da dove iniziare con le mie indagini e questa volta non chiedo nessun aiuto, questa è una mia cosa privata.

Devo ritrovare il mio Jake.

Sono nella mia stanza chiusa dentro e per fortuna ho tutto il materiale per incominciare, ho spiegato la situazione a tutti. Pensavo di dover arrendermi e darmi una mano, ma mi hanno dato retta, loro hanno bisogno di un meritato riposo, io l'avrò quando Jake sarà qui con me, prima la mia vita non aveva senso, da quando ho conosciuto i ragazzi ho capito il mio obiettivo.

Una buona notizia c'è in tutta questa situazione, non sono indagata per intralcio alla giustizia, ma si è offerto a darmi una mano con l'indagine, dato che stiamo cercando una pista, non posso far intervenire tutto il distretto dato che stiamo parlando di un hacker ricercato, quindi sarebbe peggio per tutti.

Tra poco dovrebbe arrivare e io sono già qui attaccata al mio portatile per scoprire un qualcosa.

La prima idea che abbia avuto in questo momento e di scoprire con che cosa è stato creato Nymos, questo programma per me è il primo pezzo a cui posso collegarmi per trovare qualcosa. Inizio a cercare un indirizzo IP creato così posso risalire al luogo dove ha avuto questa brillante idea per proteggerci.

Ma l'indirizzo dove sono collegata è più complicato di quello che pensavo, mannaggia per il mio portatile è troppo potente, ho bisogno di un computer che possa reggere questi carichi di informazioni.

Sento bussare la porta e Jessy entra dentro, mi ha portato un po' di latte e cacao, è un amore di ragazza. La faccio sedere sul mio lettone, lei si rende conto che non abbia dormito nemmeno questa volta. Alzo le spalle perché il dormire non ne ho bisogno perché non devo perdere tempo, più dormo rischio di non scoprire tutto in tempo.

Lui è importante per me.

«Micol, non dormire ti fa solo male» io lascio andare un sospiro di frustrazione, ha ragione, ma io non posso sprecare tempo. Mi giro verso di lei e le sorrido.
«Se fosse stato il contrario, ovvero: io fossi sparita e Jake fosse qui con voi» lei si porta due dita sotto ala mento, ma la sua risposta non tarda.
«Anche lui farebbe così» abbozza un sorriso e io ritorno con la testa sul mio computer, vedo che la schermata escono diversi codici e nulla mi porta ad un qualcosa.

Jessy si avvicina al mio portatile e s'incuriosisce dal mio modo in cui opero. Le mie dita vanno veloci e io sono ormai abituata guardare lo schermo senza dover vedere le dita se cliccano le lettere giuste. La mia testa ha solo lui in testa, ci siamo detti per la prima volta a vicenda che ci amavamo, anche non vedendo i nostri visi, lui mi aveva promesso di farsi vedere una volta finita tutta questa storia, ma ogni secondo dal mio subconscio sento di perderlo sempre di più.

Tutta questa storia è stata assurda per me e giuro di non aver ancora capito come sia stata la chiave in tutto ciò. Non conosco nessuno e giuro che Hannah non l'abbia mai conosciuta in nessuna circostanza, non sapevo nemmeno l'esistenza di questo posto, ma una cosa è certa; ho conosciuto delle persone meravigliose.

Mi alzo dalla sedia per staccarmi due secondi e cerco di riposare mentalmente. Scendo pian piano le scale e mi soffermo sul gruppo di cinque persone, così unite e si vede quanto ci tengono a vicenda. Quanto vorrei avere Jake qui vicino ed essere tutti e sei assieme. Mi sale su tanta tristezza e sento delle lacrime silenziose scendermi sulle guance, non importa se vedono questo lato di me, sono così sfruttata e vorrei urlare, ma non voglio crollare così, per me la verità non è ancora arrivata e senza Jake, il quadro della situazione non è per niente calibrato.

Where Are You - Jake DonfortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora