Prologo

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Margherita pov's

Uscì dalla stanza con un mazzo di fiori bianchi, fini, che non davano molto nell'occhio.
Andò verso suo fratello, in piedi accanto all'altare, accanto aveva un ragazzo, si chiamava Filippo, o almeno così suo fratello le aveva detto.
Quando Carmine la notò, cose da lei afferrandola per i fianchi e facendogli fare tre giri su se stesso.

«Quanto me si mancata pantera mij»

La strinse così forte a lui che Margherita pensò di non respirare più.

«Ca non respiro ti prego»

Si stacco da lei mentre sorrideva contento.

«Mi dispiace assai pantera mija, ma so cusi cuntent che tu nemmeno te immagini, cioè Margheri te rendi conto, sto pe spusamme, mi spuso agg capit o no?»

Disse lui muovendo le braccia mentre sorrideva come uno scemo.
Vedere suo fratello, lì, l'unica persona che gli sia stata accanto, anche ha conoscenza di quello che faceva, di come uccideva le persone senza pensarci troppo, l'ha sempre sostenuta.
Vederlo lì felice, finalmente, dopo tutto quello che ha passato gli riempiva il cuore.

«Si Ca ho capito»

Si strinsero in un caloroso abbraccio.

«Te voglio bene Ca»

«Anch'io pantera mija, te ne voglio»

Gli diede un bacio sulla fronte prima di staccarsi e vedere quel ragazzo, Filippo, avvicinarsi a loro sorridendo.

«Tu devi essere Filippo giusto? Io sono Margherita la sorella di Carmine. Ti devo ringraziare»

«E per cosa?»

«Per esserci sempre per lui, in ogni momento»

Gli strinse la mano, mentre faceva un sorriso debole.

«Ué ho sentito bene? Margherita Costa che ringrazia qualcuno? Uaglio chista è da segnalla su u calendario»

Carmine era così contento che Margherita non riusciva nemmeno ha mandarlo a fanculo.

«Ma va va Carmine»

Gli rise lei prima che entrassero gli invitati dalla porta.
Li saluto tutti, notando che mancavano sua madre e Enzio, suo fratello.
Sapeva che non andassero d'accordo, ma che addirittura non li avesse invitati al matrimonio no, erano pur sempre la sua famiglia.

«È arrivata la sposa uaglio»

Disse un uomo sulla quarantina d'anni, da quello che gli aveva raccontato suo fratello, lui è un educatore dell'IPM dove stava lui, che però era un tipo apposto, non come gli altri poliziotti.

Ognuno si mise al proprio posto, vedendo entrare Nina accanto ad quello che era un padre per Carmine.
C'erano molte persone importanti per lui, e Margherita sapeva che doveva comportarsi bene con loro, lo doveva a suo fratello.

«Vi dichiarò Marito e moglie»

Gli sposi si baciarono, facendo applaudire tutti i presenti, quando stettero per uscire dalla chiesa Nina andò da lei, con un sorriso da trentadue denti.
Era così bella, le lentiggini sul suo viso gli ricoprivano le guance e il naso, gli occhi celesti come il mare e i capelli ricchi castano chiaro la rendevano così bella che Margherita si senti fortunata ad avere una migliore amica così.

«Me si mancata assai Marghe»

Le due si abbracciarono felici, mentre Carmine parlava con Filippo.

«Anche tu Ni»

La guardò da capo a piedi, notando il suo vestito bianco.

«Ti rendi conto, ora siamo cognate, ancora nun c'è credo»

Disse incredula l'amica.

«Io invece sì, tu e Carmine ve la meritate questa felicità Ni, siete così belli insieme che quasi vi invidio»

Nina rise, mentre prendeva per mano Margherita.

«Noi saremo migliori amiche per sempre»

Disse Nina sorridendo.

«Per sempre»

Ripetette lei ricambiando il sorriso.

«Ué, manco un ora e già me metti e corn con mi suorm?»

«Che scem Ca', lo sacc che amo solo a te»

Rispose Nina prendo il viso di Carmine e baciandolo passionalmente .
Margherita li guardo contenta, prima di sorpassarli e andare verso il giardino accanto alla chiesa.
Era ora di mangiare.

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Pur essendo pochi invitati si divertono come pazzi, bevettero, parlarono, risero, fecero foto, ballarono e cantarono.
Erano così contento che nessuno avrebbe impedito la loro felicità, in nessun modo.

«Uaglio, ora è ora di andare e lasciare gli sposi da soli»

Disse Massimo mentre usciva dal cancello.
Ora si trovarono davanti alla chiesa, intenti a salutarsi.

«Ci vediamo»

Abbraccio entrambi gli sposi, soffermandosi su Futura in braccio a Carmine.

«Amore di zia, sta tranquilla che ci vediamo presto»

Gli lascio un bacio sulla fronte, prima di guardare i genitori negli occhi.

«Dove andrai a dormire Marghe? I voli per Palermo so tutti chiusi a quest'ora»

Gli chiese suo fratello preoccupato.
Costa capì in un secondo a cosa si riferisse.
Non voleva che andasse a dormire da loro madre.

«Tu devi sta tranquillo Ca, me la so cavare anche da sola, e tu lo sacc»

Il Di Salvo annui, ancora dubbioso.

«Se vuoi noi abbiamo un posto libero a casa, puoi dormire da noi per oggi»

Gli chiese Nina in tutta la sua innocenza.

«E stare lì con voi, la notte del vostro matrimonio, ma bhe Ni, lo sacc che significa subirmi per tutta la nostra i rumori dalla vostra stanza? Manco sotto tortura»

La ragazza divento rossa in viso, mentre Carmine rise.

«Andrò da tua madre tranquilla»

Disse riferendosi alla madre di Nina.

«Ci vediamo sposini»

Si allontanò da loro abbracciandolo un'ultima volta.
Sali verso la sua macchina privata, dove il suo autista la stava aspettando.
L'auto parti, e quando stette a metà strada sentirono degli urli, di cui la macchina si blocco di colpo.
Margherita scese da essa correndo, vedendo la sua migliore amica distesa per terra in una pozza di sangue.
Corse da lei sotto le urla disperate della madre e quelle di Carmine che si stava dando la colpa di tutto.

«Ni, guarda a me. Respira ti prego, resisti un'altro po'»

Gli accarezzo il viso delicatamente,mentre le lacrime iniziarono a scendergli senza fermarsi.
La sua migliore amica era morta, una delle poche persone di cui si fidasse, la ragione per la quale sarebbe morta era lì, e se ne era andata per mano di qualcuno che neanche lontanamente avrebbe immaginato la fine che avrebbe fatto quando Margherita avrebbe scoperto chi fosse.

Troppo uguali / Ciro RicciWhere stories live. Discover now