I.

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@occhi_di_principessa ha tradotto in inglese il primo capitolo di questa storia, andate a metterci una stellina (:

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Non appena Monique aprì la porta si lasciò andare a un urlo di gioia e gli gettò le braccia al collo. Harry sgranò gli occhi, stupefatto, ma prima di poter muovere un muscolo si ritrovò afferrato per la collottola e spinto di peso verso le scale.
- Grazie a Dio sei qui! Mia sorella è isterica, almeno non me la dovrò più sorbire io - esultò. Harry per poco non finì faccia a terra dato tutto l'impegno che la ragazza ci stava mettendo per farlo ammazzare. Barcollò e grazie a un'altra spinta si ritrovò faccia a faccia con la porta della camera di Wynter. Monique lo afferrò per il braccio e aprì la porta, dedicandogli un sorriso smagliante e uno schioccante bacio sulla guancia.
- Cerca di sopravvivere - disse, e poi il ragazzo si ritrovò scaraventato nella stanza.
Uno strillo lo fece abbassare appena in tempo sulle ginocchia mentre un libro si scagliava contro la porta dietro di lui passandogli a tre centimetri dalla testa e cadendogli sulla schiena. Harry fece una smorfia di dolore e Wynter si precipitò verso di lui.
- Scusa scusa scusa scusa - soffiò senza prendere fiato, ma Harry la afferrò per i fianchi e la zittì con un bacio. Wynter sgranò gli occhi e cercò di sottrarsi, interdetta, ma lui le posò una mano sulla base della schiena e la tirò contro di sè, tenendo incollate le loro labbra finché riuscì a farlo senza respirare. Wynter prese finalmente fiato, e Harry le accarezzò la guancia arrossata, pacifico. - Calma, piccola.
Lei arrossì ancora di più e i suoi occhi saettarono di nuovo verso le labbra morbide del ragazzo. Harry rise e le afferrò la nuca, attirandola nuovamente a sè e accontentandola volentieri, esaurendo anche l'ultima briciola di ossigeno rimasta nei loro polmoni.
- Okay, ora una pausa - sorrise poi, afferrandole i fianchi. Lei annuì, aggrottando poi le sopracciglia.
- Perché sei ancora in ginocchio?
- Perché sto aspettando che tu mi faccia un lavoretto - sogghignò.
Wynter sussultò e gli diede una piccola spinta, inorridita. - Harry, che schifo.
- Hey non è così schifoso quando lo ricevi - protestò lui. Ridacchiò quando lei emise un verso disgustato e si tappò le orecchie, scuotendo velocemente la testa.
- No no no no no, io non ho sentito - borbottò, girandosi di scatto e gettandosi sul letto. Harry si rialzò e aggrottò le sopracciglia, preoccupato.
- Hey, tutto bene?
Lei scosse la testa, con il viso affondato nel cuscino. - No - gemette con voce soffocata. Harry si avvicinò e si sedette sul bordo del letto, appoggiando le mani sui suoi fianchi e protendendo il busto sopra alla sua schiena, posando la fronte contro la sua spalla. - Ho fatto qualcosa di male? - chiese sommessamente, e Wynter alzò di scatto la testa. Le loro fronti si scontrarono ed entrambi gemettero dal dolore, allontanandosi uno dall'altro.
- Cazzo - imprecò Harry, stringendo gli occhi per poi guardare la sua espressione dolorante. L'improvviso dolore pulsante mano a mano scemò, ma lei aveva ancora un viso sofferente. - Ma che ti prende?
- Non te lo dico - proferì lei, interrompendosi bruscamente sull'ultima sillaba e piegandosi in due. Harry la afferrò per le spalle. - Wynter? Cosa succede?
Lei sbuffò e spinse la fronte sulla sua spalla, con un flebile lamento. Harry le accarezzò la spalla. - Dai, dimmelo, qualunque cosa sia, piccola.
Lei rimase piegata contro di lui, respirando a fondo contro la stoffa della sua camicia bianca. Harry allora la circondò con le braccia e lentamente cercò di tirarsela sulle gambe per riuscire ad abbracciarla in un modo più avvolgente, ma lei scosse la testa, tirandosi indietro. Harry cominciò a perdere la pazienza e affondò un pugno nel materasso, piantando i suoi occhi verdi in quelli chiarissimi di lei.
- Ma mi dici che cazzo succede - esclamò, fin troppo aggressivamente. Wynter abbassò gli occhi, ogni debole traccia di energia spenta nel suo viso.
- Harry...
- Okay. Diamine, allora me ne vado.
Non fece in tempo a fare due falcate per allontanarsi che la voce astiosa della ragazza lo raggiunse, raggelandolo.
- Ho il ciclo, idiota! Mi dà fastidio aprire le gambe, per questo non volevo sedermi su di te, okay?
Harry si voltò e osservò interdetto il viso pieno di dolore della ragazza. Tornò subito a sedersi e la prese tra le braccia, anche se lei fece un poco di resistenza.
- Scusami - le baciò dolcemente la fronte e lei sospirò dal dolore di un crampo, raggomitolandosi contro di lui.
- Che male che male male cazzo - si lamentò sottovoce, per poi ridere debolmente. - Scusami. Giuro che smetto di lamentarmi.
Harry alzò appena le spalle ampie, accarezzandole la coscia mentre si sdraiava trascinandola con sè.
- Lamentati pure, amore.
Wynter si ghiacciò. Harry stesso schiuse sorpreso le labbra quando si rese conto del nomignolo che gli era sfuggito. - I-io - babettò, mentre il cuore batteva a mille.
Wynter fece un sorriso obliquo, c'era tristezza mista alla sofferenza che stava provando.
- Tranquillo, Harry. So che è solo un soprannome.
Harry sentì la propria gola gonfiarsi di sensi di colpa, e il petto diventare difficile da alzare sotto ai respiri sotto al peso di un macigno. Le iridi di Wynter si nascosero dietro alle sue lunghe ciglia, mentre si voltava sul fianco e si rannicchiava su stessa. Harry le circondò la vita con un braccio. Ma, per quanto ci provasse, non riuscì a dire ti amo.

× × ×

Mentre Wynter era in bagno, Harry si guardò curiosamente attorno. I suoi occhi indiciduarono un foglio accartocciato ai piedi del letto e si chinò a prenderlo.
Lo lisciò con le dita; non aveva intenzione di leggerlo, ma una parola gli saltò agli occhi e lo fece raggelare.
Harry rimase a fissare quelle sottili scie d'inchiostro mentre il suo cuore accelerava e sentiva una sgradevole sensazione propagarsi dal suo cuore veloce in tutto il resto del corpo.
Cara I, c'era scritto.
I.
I come la sua I.

DUH.
come reagirà Harry?

Dear Harry StylesWhere stories live. Discover now