Capitolo 3

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Ora, mi sento come se
stessi aspettando qualcosa che so non
arriverà mai, perché adoro illudermi  e
sperare, ti senti più vivo mentre lo fai
- Charles Bukowski

Panico.
Ero completamente nel panico.
L'ansia non faceva altro che accrescere, provocandomi tremiti lungo tutto il corpo.

L'angusta mano di mio padre, posta sulla mia spalla, era stretta in una morsa ferrea, mentre percepivo i suoi occhi inchiodati su di me.
Lentamente voltai il capo verso l'uomo seduto accanto a me, arrangiando un finto risveglio. Distesi le braccia in aria, come se mi stessi stiracchiando, sbadigliai e solo dopo rivolsi a mia padre uno sguardo assonnato, stropicciandomi gli occhi così da rendere il mio teatrino ancor più credibile.
«Papà..ma che ore sono? Che succede?»

Inclinai lievemente la testa di lato e osservai la sua figura, parzialmente illuminata dai chiari raggi della luna. Nonostante l'abbigliamento buffo di mio padre, i tratti del suo viso mi parvero più duri rispetto alla sera precedente. Gli occhi erano talmente socchiusi che faticavo nel vederci dentro l'iridi; le labbra rosee, invece, erano schiuse, come se cercasse in qualche modo di darmi una risposta che non tardò ad arrivare.
«Tesoro, sono le tre del mattino. Non so cosa tu abbia sentito o visto, e sappi che non voglio rimproverarti nel caso. L'importante e che tu non ne parli ad anima viva» prima di proseguire emise un respiro profondo e abbassò lo sguardo sulle sue pantofole blu. Era teso; lo percepivo dalla vena gonfia, pulsante, sul collo e dal concitato gesto di strofinare le mani sul tessuto felpato dei pantaloni.

«A causa di alcuni clienti sono dovuto entrare in contatto con una cerchia ristretta di persone. Non sono delinquenti, semplicemente il loro modo di fare e un po' anticonvezionale.»
Nei suoi occhi lessi preoccupazione, timore che potessi non guardarlo più nello stesso modo. D'un tratto, però, il suo sguardo si addolcì, probabilmente nel tentativo di rassicurarmi.
Con una mano mi accarezzò lo zigomo sinistro regalandomi, poco dopo, un lieve bacio sulla fronte, uno di quei baci che nella normalità sanno di casa e sicurezza. In questo caso, però, non lo percepii nella stessa maniera; sapeva di segreti nascosti, di cose non dette, e non mi piacque affatto.

Nonostante ciò, decisi che quello non fosse il momento adeguato per indagare... avrei ottenuto le mie risposte a momento debito.

Abbozzai un sorriso timido, un sorriso che nascondeva una tempesta interiore, e dopo aver ricambiato il bacio di mio padre mi diressi a passo svelto nella mia stanza. Passai la notte ad arrovellarmi, faticando a metabolizzare ciò che avevo vissuto quella tarda notte, fino a quando non caddi un un sonno profondo.

La mattina successiva, dopo due ore scarse di sonno, mi svegliai intorno alle sette causa dell'assordante suono della mia sveglia. I primi spiragli della luce mattutina si erano addentrati nella mia stanza, augurandomi un buongiorno.

Mi alzai svogliatamente dal materasso, ancora stonata dalla notte insonne appena trascorsa. In casa regnava il silenzio più totale, la quiete. Attraversai lentamente il grande soggiorno, parzialmente illuminato dai caldi raggi del sole, osservando di sottecchi la mia gatta sonnecchiare su uno dei due divani posti al centro della sala. Proseguendo diritta, qualche istante più tardi, mi addentrai nella cucina e mi catapultai verso la macchinetta del caffè. Il mio corpo necessitava caffeina, in maniera immediata.

Con attenzione, sperando di fare il minor rumore possibile per non svegliare nessuno in casa, afferrai la mia solita tazza dal mobile e la posizionai appena sotto la bocchetta della macchinetta. Azionai l'elettrodomestico e, seguito da un rumore fastidioso, fuoriuscì del liquido color nocciola, scivolando delicatamente lungo la parete della mia chicchera. Il delizioso, ma pungente, aroma di caffè pervase la stanza, inebriandomi. Afferrai ciò che necessitavo per la colazione e mi andai a sedere su una delle sei sedie poste intorno al tavolo. Versai un goccio di latte, tingendo di bianco lo scuro colore del caffè, aggiungendoci in seguito due cucchiaini di zucchero. Lo bevvi in tranquillità, sgranocchiando qualche biscotto, mentre scorrevo le notizie del giorno sullo schermo del mio iPhone.

Parlami di teWhere stories live. Discover now