19 Maggio 2022 (1)

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I due, la sera precedente, furono riaccompagnati nelle loro rispettive camere.

𝓢𝓪𝓵𝓪 𝓒𝓸𝓶𝓾𝓷𝓮
Luisa arriva correndo, senza fare troppo caso a chi ci fosse in sala, e dice: "Filì, scusa nuovamente per il ritardo... stanotte ho dormito poc-" , poi LO VEDE: "Gianni.... Gianni" sorride.
"Hey buongiorno" dice il ragazzo, già seduto al piano, con un sorriso stampato in faccia.
"Che ci fai qui tu?" chiede la ragazza, avvicinandosi a lui.
"T'aspttav o chiattill, evè? " dice, in modo scherzoso, Gianni.
"Sì ma... è solo che... io..." , avete presente la Luisa che abbiamo conosciuto fino ad ora? Be'... ora resettate tutto, in questo momento lei è tutt'altro. Luisa, la vera Luisa, è questa. Quella che si sta mostrando a Gianni. La Luisa imbarazzata dalla presenza del ragazzo che gli interessa, la Luisa che non riesce a spiccicare una parola in dialetto per l'imbarazzo, la Luisa dolce e innocente. Sì, credo che innocente sia la parola giusta. Le sue guance, oddio le sue guance. Se fosse stato possibile si sarebbe procurata ustioni di decimo livello per quanto stava arrossendo.
"è tutto ok? Ti senti bene? Sei be'... sij na cerasella (ciliegia)" dice, avvicinandosi a lei preoccupato, il ragazzo.
"Sono rossa? Oddio" si copre il volto con le mani, " Fa molto caldo qui haha" afferma, al quanto al disagio, la ragazza.
"Ma non coprirti, dai fa nulla" dice il ragazzo togliendole le mani dal volto, "Sij bell pur accussì, cerasè" le sussurra all'orecchio.
"Grazie" dice e arrossisce ancora di più poi, per non renderlo evidente, decide di abbracciarlo.
Lui ricambia e poi dice: " Allora, meglio che sono venuto io, no?".
"Sì" dice e, quando inizia a sentire che il suo volto non stava più andando in escandescenza, lo guarda negli occhi e gli dice: "Tu come stai? Ieri sera non abbiamo avuto più modo di parlare. È arrivato il comandante e..." .
"Non lo so, non so. Quella canzone er na part e me, na part ra vita mij e ess ma lvat" dice, visibilmente sofferente, il ragazzo.
"Già, si sicur? " gli chiede, guardandolo dritto negli occhi, la ragazza.
" In che senso?" Chiede perplesso.
"Si sicur ca ess ta lvat? Secondo me NO. Secondo me sta ca" indica la testa, " e ca" gli mette una mano sul cuore. "Sj e tien ca, NISCIUN e dic NISCIUN te po lvà Già, to giur" con voce profonda, spiega la ragazza.
"Cerasè, ij t vuless crer ma to giur ca fa tropp mal" mette la sua mano su quella di Luisa, già ferma sul suo cuore.
"Già, tu t fid e me?" Chiede la ragazza.
" Sí" risponde secco, Gianni.
"Allora stammi a sentire. NESSUNO PUÒ TOGLIERTI UN MOMENTO VISSUTO, NESSUNO PUÒ RUBARSI IL TUO RICORDO... è TUO perché l'hai VISSUTO." Spiega la ragazza, guardandolo dritto nell'iride caleidoscopica che lo contraddistingueva.
"IO TI CREDO ma Gemma... lei " dice e poi si blocca.
"Sí, dimmi" lo invita a continuare.
"Gemma è la mia ex, quella canzone parla di lei... di NOI " confessa il ragazzo.
"Lo so" afferma lei, con gli occhi un po' tristi.
"Come lo sai?" Chiede Cardio.
"Sul l'ammor t fa sta tant mal" sentenzia la ragazza.
"E a te?" Chiede il ragazzo, alzando lo sguardo.
"Cosa?" Chiede lei, mentre lo guarda con i suoi occhi grandi e si fa inghiottire dai suoi.
"Chi è stat? Chi t'a fatt sta mal?" spiega il ragazzo, con tono apprensivo.
" Io No. Io non sono mai stata male per amore" confessa, mentendo, la ragazza.
A stare male per un ragazzo non c'era mai stata quindi questo è VERO.
A stare male per amore, c'era stata.
NO, non è la stessa cosa.
NON PARLIAMO DELLO STESSO AMORE.
"Si sicur, cerasè? Ij e vec e cicatric" afferma il ragazzo.
" Tien ragion, c stann" lo ammette mostrando a lui ,ancora una volta, un parte nascosta di se.
"Promettimi na cosa, cerasè"
"Che cosa?"
"Ca t lasc curà a me" dice, tutto di un botto, il ragazzo.
"Che vuo ricr?"
"Lascm tras ndo cor tuoij. Cu e tiemp tuoij, chianu chianu ma lascm tras" confessa le sue intenzioni, il ragazzo.
"Gian-ni.." rimane senza parole, Luisa.
"Nun to negà, tu si degn r ess amat ,cerasè. Mostrm nata vot a Luisa c addivent na crasell, mostrm nata vot Luisa, chella VERA. T promett ca nun c facc nient e mal, to giur. C vogl sul ric ca c sta na prson pront a la sta assend, na prson pront a c'arapr o cor e chella prson so IJ"
Gianni era LÍ, davanti a lei, ad aprirgli il suo cuore. Ma lei, ancora una volta, credeva di non esserne degna. Credeva di non meritare un animo puro come quello di Gianni, credeva di non meritare AMORE.
"Già, ij nun to pozz prmett" confessa, con la consapevolezza di autolesionarsi nuovamente il cuore.
"Pcchè, cerasè? Pcchè?" Dice, scuotendo la testa.
"Pcchè ij ... pcchè ij" diglielo Luisa, digli la verità, fallo almeno stavolta, pensò la ragazza.
" Pcchè ij o teng già o uaglion" Queste? le parole che ha detto.
" Pcchè teng paur e t fa mal e nun mo prdunass maj si succress" Queste? Quelle che avrebbe dovuto dire.
"M bast ess nu cumpagn ro tuoij" confessa il ragazzo.
"Ma nun pozz" ribadisce lei.
"Pcchè? Iss è gelus?" Chiede, con la rabbia che gli si leggeva negl'occhi, Gianni.
"Sí" questo risponde.
" No, pcchè a me nun m bast" questo voleva dire.
"Nu l'adda sapè p forz" propone il ragazzo.
"Gianni, ma tu nun capisc nient? Ij nun vogl avè cuntatt cu te. A frnisc e fa a crocerossin" dice, con tono deciso e aggressivo. Più contro se stessa che contro di Lui.
"Ij nun m'arrend p te, cerasè" le dice il ragazzo, mentre lei va via.

🫀 IJ MURESS P TE 🫀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora