Mat

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RATING: arancione
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🌶️ : 2.5/5 (uwu)
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Dabi inclinò la testa nell'osservare la bella Keiko sistemare il lettino nero a poca distanza da loro.
Faceva tutto completamente nuda, con estrema disinvoltura, e a lui non dispiaceva guardarla.

«Quanti anni avrà secondo te?», sussurrò Tomura, seduto al suo fianco, sul letto.

Visti da fuori sembravano un duo male assortito, in cui il corvino era ancora mezzo vestito e stava semi-sdraiato sul materasso, mentre Shigaraki, coperto solo dal grande asciugamano posato sulle spalle, puntava i gomiti sulle ginocchia e lasciava le mani martoriate a penzoloni tra le gambe.

Entrambi erano persi a guardare le movenze eleganti della ragazza, che scoccava loro qualche occhiata divertita, torcendosi a rimirarli di schiena mentre si scioglieva l'elaborata acconciatura o chinandosi più del dovuto per sistemare qualcosa di praticamente inesistente vicino al lettino da massaggio.

«Potrebbe essere tua madre.», sibilò Dabi, dando fuoco alla seconda sigaretta di quella serata. Il lieve sentore di tabacco infastidì Tomura, ma non smise di fissarlo di sottecchi.

«Scherzi?».

«No. - disse secco Dabi, un sorriso sghembo a curvargli le guance al ricordo di quando, anni addietro, Giran l'aveva portato da lei – Per quanto ne so...».

Le parole gli rimasero sulla punta della sua lingua, assieme al fumo, prima di espirare quest'ultimo e deglutire saliva e sillabe, che sarebbero state di troppo, perché avrebbero potuto raccontare cose che lui non voleva si sapessero in quella maniera.

Così Tomura si tenne la sua curiosità, perché le mani piccole e calde di Keiko, dopo aver preso l'asciugamano, afferrarono le sue facendolo alzare.

Posò l'asciugamano sul materassino scuro e lo fece e distendere su quel lettino dalla struttura in legno chiaro, che scricchiolava ad ogni suo movimento: «Mettiti a pancia in giù, Onii-chan...», gli sussurrò, dopo averlo baciato con delicatezza, assaporandone la lingua, mordendogli le labbra fino a farlo sanguinare un poco, contemplando ogni muscolo di quel corpo giovane e tonico.

Non avrebbe mai ringraziato abbastanza il suo piccolo Takibi per avergli portato un cliente così, di quelli che piacevano a lei, giovani e inesperti, capaci di lasciarsi fare di tutto, per curiosità o per spavalderia.

E quel ragazzo dai capelli chiari e gli occhi vermigli come il sangue era un frutto maturo, pronto da cogliere. Una ciliegia succosa da rigirarsi sulla lingua prima di addentarla e assaporarne il succo.

Si ripromise di ringraziare a dovere il suo piccolo, tenero mostriciattolo, che la stava osservando con occhi socchiusi dal letto, mentre si passava una mano sopra il tessuto stretto delle mutande; perché, per quanto poteva comportarsi da stronzo con Shigaraki o prenderlo in giro, a Dabi quello spettacolino piaceva fin troppo.

Non era un novellino, ma stavolta s'era ritrovato ad essere lui il sensale dell'accordo, spettatore curioso e non solo l'attore principale di quello sporco teatrino.

Tomura sussultò a sentire le mani della donna toccargli le caviglie, calde e scivolose, mentre la stanza sembrava essersi surriscaldata di colpo.
Voltò la testa, cercando di vedere cosa Keiko stesse facendo: voleva osservarla e capire, voleva sapere cosa toccava oltre a sentire sulla propria pelle l'unguento spalmato con calma e dovizia.

S'era cosparsa con abbondante olio le mani e aveva iniziato dai talloni arrossati per risalire: gli fece divaricare le gambe per massaggiarlo meglio, insistendo tra i polpacci e le cosce per qualche minuto.

The "Cherry Soap" Tale | {Shigaraki x OC + Dabi}Where stories live. Discover now