Riprendere fiato

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Piove. Cammini di fretta. Hai il cappuccio in testa per la troppa pigrizia di usare l'ombrello.

'Tanto piove poco' pensi. Trascini il trolley che pesa più di te, vista la mole di vestiti che ti porti dietro anche se sai che ne userai un terzo. Saluti i tuoi genitori dopo aver sentito le loro raccomandazioni.

Stai partendo per Los Angeles, li resterai solo pochi giorni e con te partirà anche la tua migliore amica. State andando li perché il giorno dopo, si svolgeranno i Golden Globe e ad essere nominati sono stati anche i vostri fidanzati, Evan Peters ed Harry Styles.

Ti arrotoli i capelli tra le dita. Sei nervosa, agitata, emozionata, forse anche più del tuo uomo. 'Chissà se è agitato anche lui?' Pensi mentre vedi la gente passare veloce davanti a te. Tutti hanno fretta, tutti sono di corsa. Chi parte e chi arriva, chi accompagna qualcuno e chi lo va a prendere. Lacrime e sorrisi, emozioni forti e contrastanti racchiuse in un solo luogo.

Fai illuminare lo schermo del telefono, sono le 16.18, mentre dove dovrai andare sono le 07.18. Da quando Evan è entrato nella tua vita, hai messo il fuso orario proprio sul blocco schermo in modo da poter sempre essere connessa a lui anche da lontano. Per fortuna quando non lavora, viene in Italia e sta da te, appena può ti raggiunge, in modo da non stare periodi lunghi lontani. Benedetta tecnologia che vi permette di vedervi, certo non è la stessa cosa, ma quando vedi spuntare sullo schermo il suo nome o dal video i suoi riccioli biondi, il tuo cuore sorride e ti sembra di averlo nella stessa stanza.

'Avvisami amore quando stai per salire sull'aereo così inizio a fare il conto alla rovescia...non vedo l'ora di averti tra le mie braccia, ti amo' dice il messaggio che ti ha riportato alla realtà, risvegliandoti dai tuoi pensieri. Sorridi come una bimba il giorno di Natale.

"E questo sorriso?!" Dice una voce a te familiare palesandosi al tuo fianco.

"Laviniaaaaa" dici abbracciando la tua migliore amica nonché compagna di viaggio "Messaggino di Evan" aggiungi giustificando il tuo essere euforica.

"Ahhhh messaggino di Evan" dice prendendo in giro il modo in cui lo hai detto, imitandoti.

"Comunque non so te ma io sono troppo agitata, non so quanti vestiti mi sono portata...e poi ho paura si stropiccino, spero che Harry abbia comprato il ferro da stiro, cosa improbabile conoscendolo...che ansia" aggiunge gesticolando, parlando a raffica.

Scoppi a ridere immaginando la scena di Lavinia che cazia il suo fidanzato per non avere un ferro da stiro.

"Credo che Evan lo abbia, ma solo perché glielo ha regalato sua madre per Natale" dici facendo scoppiare a ridere anche lei.

Vi dirigete verso il Gate, dopo i vari controlli. Farete scalo a Parigi, avete la coincidenza di un'ora e mezza.

Prima di mettere la modalità aereo, come promesso avvisi Evan e anche la tua famiglia, che tutto procede bene.

Il viaggio è lungo, cercate di farlo passare più velocemente guardando qualcosa. Scegliete di vedere America Horror Story, serie che piace ad entrambe e che hai iniziato a consumare da quando ti sei innamorata di Evan.

Lo hai conosciuto vedendo Dahmer e li hai capito che quell'uomo aveva qualcosa di speciale, qualcosa che non sai spiegarti razionalmente ma che ti ha fatto venire voglia di guardarlo ancora e ancora. Un giorno hai saputo di un evento a Milano in cui sarebbe stato presente e con la complicità della tua migliore amica, ti sei precipitata. Hai aspettato accanto all'uscita del palazzo per ore, convinta di non spostarti da li fino a quando non lo avessi incontrato, ma hai dovuto cedere quando ormai le speranze erano nulle. Eri scoraggiata e amareggiata, frustrata come quando ti promettono un dolce, te lo descrivono, tu cominci a pensare al suo sapore in bocca ma questo non arriva. Certo, sai che quei pochi secondi in cui avresti incrociato il suo sguardo non avrebbero cambiato il corso degli eventi, che ti avrebbero fatto sprofondare di più in un baratro di ossessione nei suoi confronti, che quella sensazione sarebbe stata a senso unico, ma sarebbero stati un regalo immenso. Così vi siete sedute in un bar poco distante aspettando l'orario per prendere il treno e tornare a casa, sorseggiando qualcosa di caldo. Finita la bevanda, vi alzate per andare a pagare e come nei peggiori film scontati e romantici, un uomo ti è venuto addosso, rovesciandoti il suo caffè sul tuo maglione. Stai per insultarlo, ma quando alzi lo sguardo vedi proprio lui davanti a te, con l'espressione più dispiaciuta di questo mondo per poi passarsi una mano sulla nuca e riuscendo a dire solo "scusa". Tu rimasta pietrificata, davanti all'uomo dei tuoi sogni, con le gambe che ti facevano giacomo giacomo. Quell'incontro, o meglio, scontro però hanno dato inizio alla vostra favola. Per scusarsi ti ha riaccompagnata a casa e ti ha offerto di uscire un paio di sere dopo e da li non vi siete più lasciati, il tuo sogno è diventato realtà.

Mentre la tua mente vaga tra quei bei ricordi, la voce della hostess ti riporta alla realtà, annunciando che state per atterrare.

Non aspetti altri di sprofondare tra le sue braccia, venire inondata dal suo profumo, annusargli la pelle, nell'incavo del collo, baciarlo, come per riprender fiato, dopo un periodo infinito di apnea. Siete impazienti di rivederli entrambe. Il tempo di scendere dall'aereo, recuperare i bagagli e percorrere il percorso che vi avrebbe portate da loro vi sembra ancora più lungo dell'intero volo.

L'aeroporto di Los Angeles è così pieno di gente, persino più caotico di quello di Linate da cui siete partite. Vi guardate attorno, muovendovi e navigando tra una marea di persone, di volti, di occhi.

"Ma dove sono?!" Dice Lavinia lamentandosi.

Scorgi prima un cartello con su scritto "la donna stupenda a cui ho rovesciato un caffè addosso" e poi finalmente quegli occhi neri di cui ti sei innamorata. Fai segno a Lavinia e anche lei vede il cartello del suo amato con su scritto "la donna stupenda a cui rovescerò il caffè addosso". Ridete, avete i fidanzati più scemi del pianeta.

Vi fate spazio tra la gente per raggiungerli finalmente.

"Amore mio" riesci solo a dire per poi saltargli in braccio. Lo baci, dio quanto ti è mancato il suo sapore, le sue labbra a contatto con le tue. Le vostre lingue danzano, parlano, comunicano, si amano senza filtri. Tutto attorno non esiste, tutto attorno è in pausa, vedi e senti solo lui, lui vede e sente solo te.

"Quanto mi sei mancata..." dice riprendendo fiato.

"Anche tu tanto, ma ora sei tutto mio per un bel po'"

"Io sono sempre tuo, anche da lontano" dice accarezzandoti la guancia mentre ti fa sciogliere con quel sorriso e quelle fossette adorabili.

"Io tua, sempre, cuore, mente e corpo, tutto"

Ti lascia un bacio sul naso. Fa per metterti giù ma tu lo fermi "voglio fare il koala..."

Ride. Quanto ti piace sentire la sua risata, ha un suono così cristallino, è contagiosa.

"Agli ordini" dice tirandoti una pacca sulla natica sinistra.

Giri la testa verso Harry, salutandolo con la mano, lo stesso fa Lavinia con Evan.

I due uomini prendono le valigie vi dirigete verso l'uscita.

"Peso?" Dici divertita

"Tantissimo...come dici tu, una fracca" dice imitandoti.

Gli mordi il collo come risposta. "Mi erano mancati anche i tuoi morsi"

"Lo sai che ti mangerei..."

"Se cominciamo così...ti scopo fino a stasera..." dice ammiccando cercando il tuo sguardo.

"Evan Thomas Peters" dici ammonendolo. "Dobbiamo pensare a stasera, io sono troppo agitata" aggiungi cambiando discorso.

"Merda si anche io, lo sai che odio parlare in pubblico" dice corrucciando le sopracciglia.

"Adesso andiamo in hotel e ci rilassiamo, così stasera sarai più tranquillo" dici pregustando un pomeriggio chiusi in camera a farvi le coccole, massaggi, un bel bagno caldo, per allentare la tensione.

"Mi sembra un ottimo piano" dice facendoti toccare con i piedi per terra per poi aprirti la portiera della macchina.

Non mi lasciare mai la manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora