🃏23. Penso che tu abbia ragione, non serve conoscerci

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Passo il pomeriggio nel giardino della struttura ospedaliera con mio fratello, camminiamo un po' e giochiamo a carte.

"...regola due, finito un game, le carte vanno al sottoscritto.. "

Improvvisamente  queste parole risuonano bella mia mente provocando dei giramenti di testa.

"Ehi...tutto bene?" Mi chiede Arisu preoccupato.

"Si, mi è venuto un giramento di testa"

"Mh...anche a me è successo in questi giorni. Per caso, mentre giocavamo, sentivi come delle voci nella testa?"

"Si! Dicevano qualcosa come carte, game.."

"Piuttosto curiosa come cosa. Ah! Ho una domanda da farti"

"Spara".

"Quel ragazzo in stanza con noi...cosa stavate facendo prima?" Mi chiede leggermente imbarazzato.

Sento le guancie scaldarsi.

"Ecco...anche lui ogni tanto sente delle voci. Mi ha detto di provare a tenergli la mano, e al tatto, entrambi abbiamo udito le stesse cose, cose che ci siamo detti noi"

"Del tipo?"

"Del tipo: ti amo"

"Oddio, ma quindi sei fidanzata?"

"No scemo! Abbiamo deciso che è meglio aspettare un po'. E comunque tu ti preoccupi più che io sia fidanzata che di noi che sentiamo voci!"

"Ma è perché sei la mia Sorellina!"

"Mh ok..comunque è ora di cena, entriamo"

Saliamo al terzo piano, nella nostra stanza.
Poco dopo arrivano delle infermiere che ci offrono i vassoi pieni di cibo.

Alla faccia dell'ospedale, mangio meglio qui che al ristorante.

Il primo piatto è del semplice ma abbondante riso bianco, il secondo è del salmone crudo con della salsa di soia. Per accompagnare il tutto c'è del pane nuvola, del the verde e un budino per dessert.

Assaporo ogni boccone come se non mangiassi da mesi.

"Mh, domani ci lasciano uscire" dico ai due ragazzi.

"Si, è a proposito, a che ora andiamo in caffetteria?" Mi chiede Chishiya.

"Io direi sulle 16?"

"Bene".

Skip time
La mattina passa velocemente, tra colazione e visite, alle 12.30 precise, io e mio fratello siamo fuori dalla struttura.

"Cazzo non ho chiesto a Chishiya in che bar!" Esclamò di punto in bianco.

"Oh, non preoccuparti, gli ho dato il tuo numero."

"Grazie...ASPETTA TU HAI FATTO COSA?"

"Ops, forse avrei dovuto chiedertelo prima"

"Nevermind. Comunque, secondo me hanno chiamato Cementos da My Hero Academia, non è possibile che tutto sia tornato normale un due giorni." Penso a voce alta.

"In effetti è piuttosto strano. Ora però andiamo a casa, ho fame"

"Sempre ad altro pensi"

Arriviamo a casa, prepariamo del ramen istantaneo e ci laviamo.

Il tempo passa velocemente, sono le 15.
Prendo il telefono e vedo che mi è arrivato un messaggio.
Capisco che è il biondo e quindi lo salvo "Chishiya🫀🩺".

Miss fantasia mi chiamavano.

Chishiya🫀🩺
Alle 16.30 al bar dei gatti in centro?
         
                                                                       Ok...un ciao era gradito
Sisi...ciao

Che stronzo.
Inizio a prepararmi.

Mi metto un top con una stella bianca, dei jeans a zampa a vita bassa e una felpa leggere aperta.
Converse nere, portafoglio, e si esce di casa.

Cammino tranquillamente fino al Neko-bar, dove  trovo il biondo che mi aspetta.

Indossa dei cargo neri e una felpa oversize bianca.

"Ehi!" Dico imbarazzata.
Ma che mi prende...manco fosse la prima volta che gli parlo .

"Ehi, vogliamo entrare?"

"Certo"

Entriamo nella caffetteria e ci sediamo ad un tavolo.
Ordino un bubble tea e dei mochi al the matcha.
Lui un mega cappuccino con dei biscottini.

Nell'attesa del cibo, una decina di gatti si avvicinano a noi.
Un gatto bianco con le zampe e le orecchie nere e gli occhi azzurri, piccolino, si accomoda sulle gambe di Chishiya.

Sono metchati.

"Sembra contento di vederti" penso ad alta voce.

"Si...vengo spesso qui"

Un gatto rosso dal pelo lungo si avvicina a me.
Sembra insicuro sui movimenti che fa.

Arriva la cameriera che ci porta gli ordini.
Immediatamente nota il gatto e inizia a parlare.

"È un po' insicuro sull'avvivinarsi alle persone...lo abbiamo trovato per strada"

"Aw piccolino" dico porgendo un dito verso il gatto.
Inizia ad allungare il muso paffuto verso il dito e piano piano si avvicina a me, fino a salire sulle mia gambe.

Come una bambina che riceve un giocattolo, i miei occhi si illuminano.
Sento una risata provenire dal mo fianco.

Chishiya è così carino mentre ride.

Iniziamo a mangiare e, finito, camminiamo un po'per la città.

"Allora...posso chiamarti Shuntarō?"

"Certo"

Silenzio imbarazzante.

"Emh..non so cosa si fa agli appuntamenti" mi confida il biondo.

"Neppure io. Magari potremo andare al parco"

Iniziamo a camminare verso il parco, le nostre mani si sfiorano ad ogni passo.

"Sai, io sento di conoscerti già da tanto. Sento come se non avessimo bisogno di uscire...anche se è quello che ho detto in ospedale".

Siamo arrivati al parco, gli alberi di ciliego in fiore ci circondano, rendendo l'atmosfera quasi romantica.

Siamo fermi uno davanti l'altro, ci guardiamo negli occhi.

Sbatto le palpebre, e mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Mi ricordo di aver già ricevuto un bacio così.

Da lui, in un altro mondo.

"Cosa...ne pensi?" Mi chiede con un velo di imbarazzo.

"Penso che tu abbia ragione, non serve conoscerci"

Angolo autrice
Mi dispiace non aver pubblicato per 11 giorni, ma ero piena dalla testa ai piedi di compiti e verifiche.

il gatto e la volpe (chishiya×reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora