Prologo

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Non avrei mai potuto avere una vita normale.

Il mio destino fu già stabilito il giorno della mia nascita e nessuno poteva cambiarlo. Sono la figlia dell'uomo più temuto di tutta Manhattan, tutti lo conoscono e tutti conoscono me, non potevo scappare dal mio destino.

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6.00

Appena il suono irritante della sveglia giunge alle mie orecchie spalanco gli occhi e mi alzo. La prima cosa che faccio è andare in bagno a guardarmi allo specchiò. Questo sarebbe un giorno qualunque se non fosse che oggi compio 21 anni.

Ritorno a guardarmi allo specchio. La mia folta chioma scompigliata, color caramello, mi circonda il viso ormai esausto per via della nottata precedente, passata insonnia.

Mi rendo presentabile e scendo in cucina cercando di far il meno baccano possibile. Mangio due cose al volo e poi vado a cambiarmi per andar a fare il mio allenamento quotidiano.

Mentre mi diriggo verso la palestra passo davanti allo studio di mio padre e riesco a sentire la sua conversazione al telefono.

"Non è possibile! Dovete trovare Jameson entro 2 ore se no ve la vedrete con me!"

Mio fratello era solito scomparire per qualche giorno, nessuno li dava mai troppa importanza ma questa volta non poteva scomparire il giorno del mio 21° compleanno.

Mio fratello aveva 3 anni in più di me ed era l'erede al trono. Io e lui eravamo inseparabili, ci siamo sempre coperti le spalle a vicenda.

Arrivata in palestra mi misi i guantoni da box e iniziai ad allenarmi come mio solito. Dopo circa due ore mi rintanai in camera mia e mi diressi direttamente in doccia. L'acqua calda mi stringeva come un caloroso abbraccio da cui non volevo separarmi.

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13.00

Sono sdraiata sul letto a leggere un libro, ho sempre amato leggere perché mi permetteva di allontanarmi dalla vita frenetica della mia famiglia e da tutti i miei problemi.

Sento bussare alla mia porta e subito dopo le voce della badante mi invita a scendere per pranzare con la mia famiglia.

A capotavola ovviamente c'è mio padre mentre alla sua destra mia madre e mio fratello e di fronte a loro ci sono io.

Durante tutto il pranzo nessuno a proferito parola ma quando stavo per alzarmi per andarmene mio padre mi fermò chiedendomi.

"Katherine, che piani hai per stasera?"

"Devo uscire con Bethany e gl'altri al fourty-six club per festeggiare"

" Va bene ma non fare troppo tardi che domani c'è la cerimonia di sangue per la successione"

Annui e mi diressi in camera mia.

La cerimonia di sangue è un rituale che consiste nel versare del sangue dell'erade e poi quello dell'attuale capo nel fuoco, possono assistere solo le famiglie della mafia più importanti.

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16.30

Mi misi un abito lungo di seta con una spaccatura davanti che faceva intravedere la gamba destra mentre in quella sinistra portavo la pistola che mi aveva regalato mio padre ai miei 16 anni. Mi truccai e mi misi dei tacchi neri con delle decorazioni in oro.

Presi le chiavi della mia macchina e sfrecciai verso la casa di Bethany. Ma durante il tragitto ricevetti una telefonata da mia padre.

"Katherine, senti tesoro, hanno trovato il corpo di un ragazzo nel bosco, mi dispiace ma hanno analizzato il DNA e hanno scoperto che il corpo è di Jameson."

Mio padre stava parlando ancora ma io non riuscivo a sentirlo era come se all'improvviso tutto quello che c'era intorno a me abbia cessato di esistere. Iniziai a vedere tutto offuscato e poi all'improvviso fu tutto nero.

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Hola ✨
Questa è la prima storia che scrivo quindi non badate agli errori di scrittura. Se vi è piaciuto vi chiederei di lasciare una stellina.  

Kissed by the devilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora