Oltre le sbarre

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"Look at my face when I fuck on your waist
'Cause we only have one conversation a week".   - lil peep

Respiro lentamente l'aria che passa da quella finestra microscopica,quell'aria definita pulita e mischiata violentemente con il fumo di una delle sigarette prese in prestito da alcuni poliziotti.
Il cielo è sereno, il che crea un grande contrasto con l'atmosfera che si percepisce qua dentro.
Inalo il buon gusto che riempie i polmoni, la gola.
-Fin quanto vuoi stare là?- William interrompe quell'attimo di tranquillità. Non ho intenzione di rispondergli,gli ho già parlato troppo questa notte.
Sento dal movimento del tessuto della sua camicia che ha fatto spallucce, poi si alza dal letto e si avvicina alle sbarre che fanno da porta,lontano da me.
Tra poco passeranno i poliziotti per aprire la cella a farci andare in mensa per colazione,tra non molto finalmente andrò via.
-Non sei felice per oggi?-
-Si, e non dirmelo come se tu fossi il contrario. Troverai un altro compagno- strofino la sigaretta finita sul muro bianco latte.
-Non ho mai detto il contrario- sospira,sembra già essersi scocciato della conversazione.
-Ti mancherò- sussurra.
-Non penso,l'unica cosa che mi mancherà sarà il mio nome sotto forma di orgasmo- dico,vedendolo arrossire.

-William e Matthew, potete uscire e dirigervi in mensa- l'agente Polfer richiama la nostra attenzione aprendoci la cella, così uno dietro l'altro usciamo,come sconosciuti.
Questo teatrino ormai va avanti da tempo, da due anni. Si insomma,da quando William è stato spostato nella mia cella perché aveva litigato con il suo compagno. Per le prime due settimane non ci eravamo mai nemmeno rivolti la parola,sopratutto perché per quanto mi riguardava lui aveva invaso il mio spazio che,fino a quel momento,era sempre stato solo mio. Però poi ci siamo guardati con occhi estremamente diversi.
Lui,ho sempre pensato e penso tutt'ora, mi è servito per soddisfare i miei piaceri,e io i suoi chiaramente.

Arriviamo in mensa,ogni detenuto ha il suo vassoio e ognuno parla con i propri "amici". Poi mi ricordo che le persone che mi circondano al momento,sono dei giovani che hanno ucciso. Beh non tutti ma la maggioranza sì,c'è chi per sbaglio e chi per volere,chi per difendere e chi per piacere. E poi ci sono quelli come me e William che invece sono qua perché sono stati obbligati da dei superiori sotto minaccia di morte.
Appena uscito da qua,voglio stare più lontano possibile da quella società che mi ha preso all'età di sette anni vedendomi solo,senza famiglia.
Mi siedo in uno dei posti vuoti,cercando un tavolo in cui ci sia posto ancora per due persone.
Così sia io che William ci possiamo sedere e gustare la nostra ultima colazione assieme. Dopo aver occupato il posto,vado a prendere il posto  sia per me che per il ragazzino dai capelli color cacao.

Gli servo il piatto e poi mi siedo di fronte a lui,mi fissa senza nemmeno toccare il cibo con la forchetta. Lo guardo come per chiederli che cosa vuole.
-Non ho fame- sospira alzando gli occhi al cielo.
-Devi mangiare,anche se il cibo fa sboccare. Ora che non ci sarò più non ti posso controllare ogni giorno-
-Non riuscirò più a mangiare come prima, tu mi hai dato la forza di vivere fino ad oggi imboccandomi anche se non avevo voglia-
-William che cazzo dici? Vedi di mangiare perché sai che un po' alla fine ci tengo e non posso uscir di qui col peso della paura per te-
-Ah sei sempre il solito-
-In che senso?-
-Che mi tratti come gioco e alla fine ci tieni-
-Beh anche io sono un gioco per te-
-Non penso-
-Caro caro Matt, oggi via libera!- Chris, un ragazzo di 21 anni con cui avevo legato all'inizio interrompe la conversazione fin troppo lunga tra me e William.
-Eh già, finalmente esco da questo posto orribile- gli sorrido,almeno,cerco di farlo.
Sento l'aria di un'occhiataccia, una terribile occhiataccia da parte di William.
-Vieni a farci qualche visita ogni tanto!- Esclama a gran voce il ragazzo riccio.
Annuisco mentre porto alla bocca un pezzo di quella poltiglia che vagamente assomiglia a del vomito. Non so nemmeno che cosa sia la roba che ci servono,ma se fino ad oggi mi ha tenuto in vita,sono sicuro che allora tanto male non sia.
Chris si gira per andare a parlare con altri compagni, e il silenzio si fa strada tra la minima distanza che è presente tra me e William.

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⏰ Last updated: Jun 25, 2023 ⏰

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