Parte 2

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Salve a tutti, sono Angela Trevisan, ho 14 anni sono coreana. Ma abito in Italia in un paesino del Veneto, Mirano.

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Ah. Fottuta sveglia perché esisti, scendo dal letto e vado in bagno a darmi una sistemata -Angela muoviti che sono le 30- mi dice mia mamma, mi alzo di colpo dal lavandino in cui stavo sputando -oh cazzo- corro in camera e prendo i vestiti che avevo preparato ieri sera, non voglio perdere il bus prende lo zaino, metto le scarpe e corro fuori, raggiungo la fermata. In quel momento arriva l'autobus. Salgo e mi siedo al mio posto -allora ti hanno chiamata- mi chiede la mia amica vittoria. -Per cosa? - Gli chiedo allarmata –Per i provini, ci hanno prese entrambe. Partiremo tra un mese per la Corea-, i rimasi di stucco -Sei seria urlo?- -Sì-, mi dice lei, ci alziamo e ci abbracciamo. A una certa l'autobus gira e noi cadiamo a terra come due cretine -Che sceme?- Dice Nicolò -sì, proprio tanto- dice Filippo –ma poverine aiutiamole- dice quella Santa di Francesca. Loro sono la mia famiglia, mi completano in tutto. Sento vibrare il telefono nei jeans e mi alzo -si pronto?- -Salve signorina, la chiamo dalla big hit- mi dice la voce, -O hi- -le la volevo informare che lei e la sua compagna di ballo siete state scelte per essere trainer fra un po'le arrivera una mail con tutte le informazioni- -OK grazie- -grazie a lei e arrivederci e congratulazioni- non ci posso credere. Ah c'è l'ho fatta -Sono così felice per voi ragazze sarà il vostro fan numero 1- ci dice Filippo facendo i pollicioni -ci scommetto amore anch'io io sarò la loro fan numero 1- Dice Francesca baciando Filippo il suo ragazzo. Eh, sono l'unica single dite voi. No raga, sono felicemente fidanzata con un ragazzo splendido, Alessandro, stiamo insieme da due mesi, è stato un parto mettermi con lui, ma ne è valsa la pena. Parli del diavolo, spuntano le corna. Non mi ero accorta, non mi ero accorta di essere vicino alla fermata della stazione. -Amore, Ciao,- mi avvicino a lui e mi bacia appassionatamente. Morde il mio labbro e dopo, batte con la lingua sui miei denti, gli do l'accesso. La mia cerca la sua e quando si trovano cercano il dominio. Mi arrendo. -Eh ragazzi, scusatemi, ma devo passare-, ci separiamo e facciamo passare la povera signora, -Ciao Amore mio- mi dice abbracciandomi mi alzo dal mio posto e lo faccio sedere, dopo mi chiedo su di lui. -Angela, quand'è che dici quella cosa ad ale- mi chiede la vittoria -Cosa mi devi dire- chiede Ale -una cosa sia bella che brutta, non so se la prenderei bene, ma te lo te lo dico a scuola- -OK, mi passa le cuffiette e ci mettiamo ad ascoltare la nostra plylist. Arriviamo alla nostra fermata e salutiamo Nicolò che continua la sua corsa fino alla sua scuola. andando verso scuola incontriamo il prof. Carad che come sempre fa ci fa prendere uno spavento. -Trevi ho saputo che ci lasci per andare in Corea del sud per realizzare il tuo sogno- o merda, questo qua parla sempre troppo.- Sì, prof- dico in un sussurrò -io vado, ci vediamo dopo ragazzuoli- -arrivederci- diciamo tutti -te ne vai in Corea, hai superato il provino ho è questo che mi  dovevi dire, sono così felice amore- dice prendendomi in braccio, girando su sé stesso. -Davvero non ti preoccupa? La distanza gli dico guardandolo negli occhi. -No, perché io ti amo e tu ami me- dice io sorrido e gli do un bacio a fior di labbra -o che Carini vi muovete-, dice con amarezza il vitto. Noi gli sta tanto, simapatico Alessandro dopo quello che mi ha fatto passare all'inizio dell'anno ho patito molto per il dolore che mi ha procurato per il suo comportamento. Una volta voleva picchiarlo. -Sì, scorbutica- dico, lasciando la presa di Alessandro per poi farla lingua a quella scema. Andiamo a scuola e ale mie accompagna a posare le cose in Aula studio e io l'accompagno nella sua classe stando con lui un po. -Quindi fra quanto parti- mi chiedi un sussurro nel collo, -non fare così mi fai solletico-, gli dico ridacchiando, -comunque tra un mese- lui annuisce e mi stringe a séfacento la faccia da cucciolo, adoro quando lo fa e tenerissimo. -Quale regalo mi fai prima di partire?- -mhh quelae regalo vorresti?- dico facendo finta di niente -si che lo sai, lo sai solo che fai finta- -Abbiamo già fatto i preliminari, cosa c'è di male a fare anche l'amore?- Dicevo io sorrido –nonlo so ale aspetta un po'- dico scendendo dal tavolo in cui era seduta -si ma io voglio scopare con te-. Dice a alzando la voce proprio in quel momento entra il prof. -Alessandro, molto esplicito e Angela, come fai a stare con ancora con uno come lui- dice -Eh me lo chiedo anch'io-. Tutta rossa lanciò un'occhiata a Alessandro e lo saluto e vado in Aula, studio. Ho saltato lo studio e aspetto che mi porto nello zaino e vado al Buongiorno, fatto il Buongiorno, vado in classe. La giornata passa velocemente e arriva l'ora di pranzo è venerdì e abbiamo deciso di andare a mangiare il sushi tutti assieme, io Ale vitto Nicolò fra Filippo stella. -vitto, ma se rifacciamo la strada dell'altra volta- dico, -se volete fate a voi che avete il monopattino e lo skateboard. Noi aspettiamo l'autobus delle 40-. Guardo lora e annuisco, -allora noi andiamo, ci vediamo là-, gli dico, mandandogli un bacio volante. Per fortuna, don Filippo all'ultima ora è passato a portarmi lo skateboard che avevo presato a Rei lunedì. -Dammi la mano che ti trasporto io- dice Alessandro gli do la mano e partiamo. -Ti ricordi? Tre mesi fa che mi hai lanciato addosso un bicchiere d'acqua- mi dice sorridendo, - a vero ti eri seduto vicino a me a parlare con la letizia e io mi sono girata e ti ho guardato, mi sono alzata e ti ho tirato un bicchiere d'acqua addosso e mi sono seduta.- li si mi accorsi diaverti ferita proprio nel profondo, ero stato veramente uno stronzo- dice fermandosi con il Monopattino. Io mi fermo con lui, -dalle dalle lacrime che scendevano dai tuoi occhi mentre ti guardavo esterrefatto, ma tu anche se continuavi a piangere e la vitto che ti chiedeva se stavi bene e rispondevi di sì e hai detto "tanto il cuore non c'è, l'ho vero. Alessandro", mi sono sentito una merda, soprattutto quando, dopo sei venuta in Classe e mi hai  dato la felpa di un tuo compagno e indossavi la felpa del tuo migliore amico –Tieni mi hai detto- dice sorridendo e guardando il cielo. -Dopo però, mentre stavo per andare viami hai chiamata ma non ti ho ascoltato, ti ho sentito correre e abbracciarmi da dietro "mi hai detto mi dispiace, mi dai un'altra possibilità", io ti ho detto di sì,- -e ora eccoci qua, con io che ti offro questo anello, ma non per sposarci, siamo troppo giovani-, mi dice prendendomi la mano e mettendomi l'anello. -Però in un futuro prossimo vorrei sposarti.-

Above the stars of SeoulWhere stories live. Discover now