Capitolo 29

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Cominciò a raccontare la nostra storia dall'inizio e devo dire che in diverse parti dovetti trattenere le risate.
"Dovete sapere" annunciò Loki ridacchiando "Che la prima volta che l'ho vista l'ho messa al tappeto in pochi secondi"
Gli lanciai un'occhiata
"Ora che sono un'Avenger non so se riuscirà di nuovo a battermi però" dissi con finto tono di superiorità.
Lui mi squadrò
"Forse hai ragione, chi riuscirebbe a resisterti?"
Le mie guance divennero di fuoco ma sperai che nessuno lo avesse notato. Tutti continuammo a parlare tranquillamente del più e del meno finchè Odino sganciò la bomba.
"Loki figlio mio, ormai è parecchio che state insieme, quando hai intenzione di chiedere ad Alice di sposarla?"
Rimanemmo entrambi bloccati per diversi secondi, il dio al mio fianco si schiarì la voce:
"Ehm...non credo che ci sentiamo ancora pronti per un legame del genere"
Odino sembrò sorpreso della risposta del figliastro e non aspettò troppo a controbattere
"Io chiesi la mano di tua madre solo dopo due mesi che stavamo insieme e come vedi siamo ancora un'ottima coppia, vorreste forse dire che la vostra relazione non è ancora abbastanza stabile?"
Questa volta fu Frigga ad intervenire
"Non credo che dobbiamo mettere pressione ai ragazzi, sono decisioni importanti che devono prendere per conto loro"
Il padre degli dei alzò le mani come per difendersi
"Certo, certo, non intendevo minimamente spingerli troppo"
Sentivo gli occhi di tutti su di noi, per fortuna Loki mi prese la mano da sotto il tavolo e chiese il permesso di alzarsi da tavola, sentivo che una bella colazione si era trasformata in un enorme disastro.
Una volta usciti dalla sala da pranzo espirai tutta l'aria che avevo trattenuto durante la discussione, Loki mi guardò, incapace su cosa dire.
"Scusami veramente tantissimo" disse cingendomi in un abbraccio "I miei genitori sanno essere davvero snervanti"
Mi staccai dall'abbraccio e lo fissai nei suoi occhi color cristallo.
"Tranquillo, ma modestamente avevo ragione su Odino"
Cercai di nascondere il turbine di emozioni che avevo dentro, l'idea di sposarmi mi spaventava a morte e speravo di affrontare l'argomento il più tardi possibile. Per fortuna il dio si accorse del mio turbamento così mi sorrise dolcemente e mi guidò verso l'uscita del palazzo.
"Dove andiamo?" gli chiesi incuriosita nel momento in cui varcammo le porte.
"Credo lo riconoscerai subito"
Camminammo a passo lento verso i giardini reali, intrecciai le dita con le sue, c'era un'atmosfera davvero magica che mi fece dimenticare per qualche istante ciò che era successo poco prima. Nonostante il sole brillasse alto nel cielo, tirava una brezza leggera, e mentre imboccavamo un piccolo sentiero, uno stormo di uccelli si alzò in volo da un albero vicino, ed il cinguettio dei piccoli pennuti si disperse nell'aria. Avevo visitato in precedenza quei luoghi ma sembrava tutto completamente nuovo, come se fosse cambiato dalla mia ultima visita. Tutti i miei pensieri si dissolsero nel momento in cui riconobbi il piccolo cancelletto ricoperto d'edera, che portava all'enorme giardino dove Loki mi aveva portato il primo giorno che ci eravamo conosciuti. Ero felice, ma allo stesso tempo mi si creò un groppo in gola, quella stessa notte era anche morta Pepper...
Cercai di nascondere ogni minima emozione e mi sforzai di sorridere al dio. Sfortunatamente per me, mi conosceva troppo bene.
"Hey Ali, va tutto bene?" domandò premurosamente
Feci un respiro profondo prima di rispondere, ma avevo gli occhi lucidi, era quasi impossibile ricacciare indietro le lacrime.
"Io...sì va tutto alla grande" annunciai annuendo
"Non ti credo"
"Loki, tu non centri, sono io che penso troppo al passato"
Lui sembrò capire al volo ciò che pensavo così mi prese entrambe le mani e mi guardò dritta negli occhi.
"Alice...non posso nemmeno immaginare il dolore che hai provato quella notte e che provi ancora adesso, io non potrei minimamente sopportare la perdita di un genitore perciò non voglio per nessun motivo invadere i tuoi spazi e se il giardino ti fa pensare a quel giorno, possiamo andare da qualche altra parte, insomma qua è enorme"
Sorrisi e mi asciugai una lacrima.
"Tu non hai mai invaso i miei spazi Loki, al contrario" affermai stringendolo
"Per qualsiasi cosa ci sono ricordatelo sempre, sarò il tuo complice che tu lo voglia o no"
Sorrisi e gli presi la mano
"Entriamo"
Lui estrasse la chiave dalla tasca e la infilò nella serratura che si aprì con uno scatto.
Visto di giorno il giardino era ancora più maestoso, il prato era ricoperto da miliardi di margherite già sbocciate e per un attimo pensai che piuttosto di tornare al freddo di New York sarei rimasta qui per sempre. Diedi un'occhiata in giro e riuscii a scorgere un piccolo animaletto semi nascosto tra i cespugli.
"Sbaglio o quello sembra uno scoiattolo?" domandai curiosa
Loki ridacchiò "Può assomigliargli ma in realtà a differenza degli scoiattoli di Midgard, queste bestioline si nutrono di cervella di animali morti"
Feci una smorfia di disgusto
"Tranquilla, per gli umani sono innocui"
Scossi la testa
"Se escludiamo questi graziosi animaletti, posso dirti che Asgard mi piace parecchio"
"Allora per confermare le tue parole ti porto in un posto che ti piacerà di sicuro"
Camminammo per qualche minuto fino ad arrivare ad una vera e propria oasi: un laghetto lucente risplendeva all'ombra di un enorme salice, tutt'intorno tantissimi ciliegi in fiore davano all'atmosfera un'aria ancor più magica.
"È meraviglioso" sussurrai tra me e me
Loki si avvicinò all'acqua prendendone un po' tra le mani, dopodichè la bevve tutta d'un sorso.
"Vieni tesoro" mi face cenno il dio
Uno sfarfallio mi si liberò nello stomaco, amavo quando lo diceva, anche se poco spesso.
Mi incamminai verso la riva e bevvi anche io un sorso di quell'acqua cristallina.
"È freschissima" affermai sorpresa
Loki annuì sorridendo, si tolse la camicia e si arrotolò i pantaloni entrando pian piano nell'acqua gelida.
Dato che non mi muovevo mi schizzò leggermente, cosa che mi fece subito rispondere con un'altro schizzo.
"Smettila!" urlai pochi secondi dopo, quando ormai gli schizzi erano diventati acquazzoni.
"Solo se smetti tu" rispose lui, ammiccando
Ero fradicia dalla testa ai piedi e il mio vestito ormai mi pesava e basta cosi lo sfilai rimanendo in intimo.
Il dio mi squadrò per un attimo ma ci vollero solo pochi secondi prima che le nostre bocche furono una posata sull'altra. Mi staccai dal bacio e feci un sorrisone, appoggiandomi a lui.
"Non ridevo cosi tanto da secoli" affermò accarezzandomi la schiena umida.
"Concordo pienamente"
Gli presi la mano e ci sedemmo all'ombra, abbracciati.
Riusciva a farmi stare meglio anche solo con un'avventura stupida come quella, era il suo superpotere, forse migliore di quello di tutti i supereroi presenti sulla terra.
Il matrimonio alla fine non era poi una brutta idea...

🌿𝑳𝒐𝒔𝒕 𝑰𝒏 𝒀𝒐𝒖𝒓 𝑬𝒚𝒆𝒔🌿Onde histórias criam vida. Descubra agora