Ritorno a Domino

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La città di Domino era in pieno fermento per portare a termine gli ultimi preparativi della festa di metà estate. 

La maggior parte degli stand erano stati montati, i cuochi erano all'opera ormai da ore sfornando ogni qual sorta di prelibatezze per soddisfare ogni tipo di palato, gli organizzatori controllavano la scaletta del programma assicurandosi che non ci fossero intoppi. Persino il tempo aveva compiuto il suo dovere: il sole splendeva alto nel cielo terso, tinto di una tonalità speciale tra il turchese e il blu chiaro. Non appena fosse tramontato, una gremita folla si sarebbe riversata nella piazza principale per assistere alla cerimonia d'apertura e concedersi un'intera notte di festeggiamenti.

Ogni attività lavorativa era stata interrotta a mezzogiorno, le aziende avevano mandato a casa i propri dipendenti, i commercianti avevano chiuso i negozi. Era una festa molto sentita ed amata, per la quale ciascun abitante passava l'intero pomeriggio a prepararsi ed aiutare a completare i preparativi.

In una grande villa, situata fuori dal centro della città, anche Shyla si stava preparando per l'inaugurazione che si sarebbe tenuta quella sera, organizzata nella piazza principale.

Era appena rientrata da poco nella sua città natale, Domino, dopo aver trascorso dodici anni all'estero. Era partita all'età di undici anni e finalmente, dopo tanto tempo, era ritornata.

I suoi genitori l'avevano fatta studiare nelle scuole più prestigiose, combinando nell'ultimo periodo esperienze lavorative presso aziende di rilievo. Questo percorso per la loro unica figlia era stato dettato dalla volontà di garantirle una brillante e radiosa carriera.

Carriera che avrebbe dovuto essere la prosecuzione di quella del padre, dimostrando di possedere le medesime capacità -se non superiori-, nell'impero che lui stesso aveva creato 20 anni prima. Era riuscito, infatti, a costituire una grossa multinazionale negli arredamenti di lusso, in grado di soddisfare le richieste dei clienti più esigenti. Una volta, la sua società aveva realizzato l'interno di una villa come la residenza di un antico faraone, mentre per altri clienti aveva realizzato gli interni in stile rinascimentale, barocco, medioevale... ormai riceveva richieste da ogni continente.

Dopo gli anni di studio vissuti al di fuori del Paese, Shyla era ritornata per realizzare quell'obiettivo. Avrebbe preso il posto come dirigente in una piccola società che il padre aveva da poco rilevato. Se fosse stata all'altezza dell'incarico e fosse riuscita a far conseguire un buon utile all'azienda, avrebbe dimostrato di essere un suo degno successore. Inoltre era felice di poter riprendere contatto con la sua terra natale, così piena di bei ricordi legati all'infanzia.

Proprio per questo, quella sera si sarebbe goduta la festa in centro città. Non aveva ancora avuto modo di fare un giro per vedere cosa fosse cambiato nel corso degli anni. Nei giorni precedenti, il trasloco le aveva portato via una marea di tempo, avendo aiutato Alfred a sistemare tutti gli scatoloni. Non si era resa conto di averne fatti così tanti, non finché ebbe cominciato ad aprirne uno ad uno. Per non contare che suo padre aveva fatto spedire in quella villa molti manufatti da riporre nella sala esposizioni nel piano interrato.

Seduta davanti alla specchiera della propria camera, Shyla aveva appena finito di acconciarsi i capelli e di truccarsi. Le ci era voluta più di un'ora, senza contare che era sempre stata una frana a realizzare le più semplici pettinature. Ora che aveva terminato, stava valutando attentamente il risultato finale, e dopo tutto quel tempo trascorso a cercare di dare una forma ai capelli diversa dal solito, l'immagine riflessa la soddisfava. Aveva semi raccolto i capelli, lasciando libere delle ciocche sul lato sinistro del viso che aveva arricciato con la piastra. L'idea delle ciocche a boccolo le era venuta all'ultimo momento, e doveva ammettere che le stavano davvero bene, dal momento che le incorniciavano perfettamente il volto. Per quanto riguarda il maquillage invece, non le erano mai piaciuti i trucchi pesanti, e per questo motivo optò per uno semplice e leggero.

La principessa d'EgittoWhere stories live. Discover now