Prologo

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Pianeta 411. Anno 2122.

Un mondo dominato da creazioni umane, dalla tecnologia.

Il mondo perfetto, popolato da cittadini dalle idee futuristiche, avanzate, da uomini colti, dedicati al lavoro, amanti dell'innovazione.

Il mondo perfetto, governato da grandi politici il cui compito è di stabilire l'ordine all'interno dei quattro grandi continenti che sono parte del pianeta.

Il mondo perfetto, il popolo perfetto, il governo perfetto, la vita perfetta.

Eppure, con l'avanzar degli anni, i quesiti, i dubbi e le incertezze continuano a farsi strada nelle menti degli uomini, che non conoscono neanche l'origine del pianeta su cui vi abitano dall'inizio dei tempi.

Le teorie cospirazioniste ottengono sempre più visibilità, credibilità, sono sempre più convincenti.

Si parla dell'esistenza di altre forme di vita al di fuori del pianeta, dell'esistenza di altri mondi, dell'esistenza di una sfera infuocata nominata dai complottisti come "sole".

"Sole"

Serviva ad illuminare il mondo, dicono. Serviva alla vita, quella che continua a diminuire sempre di più, al giorno d'oggi. Rilasciava calore, ma non un calore come quello degli enormi fari elettrici disposti a file lungo le strade di ogni città, che servono a tenerci al riparo dalle tenebre che avvolgono il pianeta 411, quelli che aiutano a far prosperare le colture.

E' caldo come un abbraccio, dicono. Ti illumina le giornate, dicono. Tutti bramavano avvicinarsi al sole, ma con un solo tocco, puoi bruciarti. Se lo guardi troppo, ti accechi.

Questo è quello che dicono.

Anch'io vorrei provare il calore di un abbraccio, l'ebbrezza di toccare qualcosa di tanto bramato anche a costo di bruciarmi, la felicità di avere qualcosa che illumini ogni giorno della mia vita, ormai schiava del lavoro.

Anch'io lo vorrei,

un sole.



Il desiderio è brace

che ha bisogno di essere spenta,

Perchè se la lasci bruciare

appicca il fuoco al cuore.

Il mare ha dei confini,

il desiderio non ne ha nessuno.


-William Shakespeare.

Beyond the eyesWhere stories live. Discover now