Past-7.

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08 Settembre 2020

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08 Settembre 2020

La scena passò come a rallentatore davanti agli occhi di tutti i presenti. Il pugno chiuso del biondo che si scontrò violentemente con la guancia dell'ormai ex fidanzato del suo migliore amico.

«Non osare mai più avvicinarti a Christian, non nominarlo, non pensarlo, sparisci dalla sua vita, chiaro ? Non ha bisogno di altra sofferenza, benché meno da uno stronzo, idiota, con un nome di merda come te.»

La situazione faceva ridere. C'era Francesco dietro di lui che cercava di tirarlo indietro, senza riuscirci, Matteo che era venuto in suo soccorso, mentre Christian, Alessandro e Luigi erano in un angolino ad osservare la furia che era Mattia in quel momento.

Il bastardo andò via e la prima cosa che fece il biondo fu avvicinarsi al moro.

«Avevi ragione pure stavolta, hai ragione sempre.»disse sconsolato e arrabbiato il moro.

«Ci lasciate soli per favore ?»i quattro ragazzi si allontanarono e, di comune accordo, decisero di sedersi ad un bar per prendere qualcosa.

«Ho esagerato, scusami, ma in quel momento mi sentivo come un toro quando gli viene mostrato il rosso.»disse sedendosi scompostamente per terra fottendosene dei pantaloni chiari, e il moro lo seguì a ruota.

«Hai esagerato, ma un po' se lo meritava.»il moro prese tra le mani il suo palmo e incominciò ad accarezzare le nocche che si erano arrossate.«Mi dispiace di essermi distaccato, e per non esserci stato per te. Non so che cazzo mi faceva quello stronzo. Il sol pensiero che ti possa esser successo qualcosa e che io non ci fossi mi distrugge, che la tua famiglia possa averti fatto qualcosa senza che io potessi aiutarti mi fa morire dentro.»

«L'importante è che tu sia di nuovo con me. Ci sei ?»

«Ci sono, per sempre.»il biondo si sedette a cavalcioni sulle cosce di Christian e lo guardò.

«Mi prometti che non butterai all'aria tutti i traguardi che hai raggiunto per uno stronzo che non si merita nemmeno di essere pensato da te ?»con i pollici gli accarezzò le guance punterellate dalle lentiggini, poi la fronte, le tempie, il naso, di nuovo gli zigomi.

Christian ormai, anche un po' grazie a lui e di questo ne andava fiero, aveva ripreso a mangiare regolarmente, a non sentirsi più in colpa. E così com'era iniziata e finita, non voleva che iniziasse di nuovo quell'inferno doloroso da assistere.

«Te lo prometto piccolo

«Come stai ?»chiese a bassa voce il minore che ancora non aveva avuto modo di sapere cosa ne pensasse dell'accaduto.

«Non bene. Non me l'aspettavo. Sembra che l'universo non mi permetta di essere amato, o che comunque fino ad ora tutti hanno finto di farlo per poi spezzarmi il cuore. Sono stanco.»

Ci sono io, io posso amarti. Urlava il cuore martoriato del più piccolo.

«Cosa ti dissi l'altra volta ? Quando stavi male e avevi bisogno di me ?»

cigarette post coffee, cigarette after sex [zenzonelli]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant