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Warning: Violenza. Contenuti sessuali espliciti.





La notte era sempre giovane per chi non era abituato a godersela, per chi era abituato a nascondersi senza idea di quello che poteva viversi.

Le avventure stancano, ecco un'altra cosa che non ricordava Jongin.
Certo, avventura è un termine troppo romantico per lui, la parola che userebbe al momento è casino. Uno sfiancante casino del cazzo.

Il pub dove Taemin, Baekhyun, Jongin e Chittaphon avevano deciso di andare, era stato scelto dal telepate stesso. Era entrato lì dentro senza chiedere consiglio a nessuno di loro. Jongin era stato l'ultimo ad entrare, guardando gli altri che varcavano l'ingresso, scioccato che il buttafuori non battesse ciglio. Sembrava che loro non fossero nemmeno passati davanti a lui, e questa doveva essere opera di Taemin o forse del mutante della luce che prima era riuscito a rendersi invisibile ai loro occhi.

Non erano microchippati, eppure non riusciva lo stesso a stare tranquillo. Il segno di chi era stato perseguitato risiedeva sempre nella paura che potesse accadere nuovamente.
Il ladruncolo, Chittaphon, se ne accorse e alzò gli occhi al cielo per il suo atteggiamento.

-Che aspetti? Entra.-

-Non è così semplice.- si difese lui fiaccamente.

-Nessuno qui dentro sa cosa sei.- Chittaphon abbassò il tono di voce e assunse un atteggiamento condiscendente. -Di conseguenza nessuno ti darà la caccia o proverà a pestarti. Smettila di fare il guastafeste e cerca di rilassarti.- lo rassicurò arricciando il naso in un sorriso furbo.

Jongin fece un respiro profondo e alla fine lo seguì all'interno. Non erano microchippati, a parte Taemin e Baekhyun nessuno di loro aveva un aspetto anomalo; e loro due potevano sembrare anche dei semplici ragazzi con una tinta stravagante, e il telepate con delle lenti colorate azzurre. Nulla poteva andare storto.

Durante la serata tutto filò liscio.
Jongin smise di pensare alla sua situazione surreale, concentrandosi sul divertirsi o almeno al bere fino a sentire quel ronzio di calma che tanto gli mancava. Era una vita che non beveva qualcosa di forte e alcolico che non fosse la prova di qualche sidro di mele delle fattorie, e poi a ballare o muoversi almeno.

-Finalmente! Sai rilassarti anche tu.- lo elogiò Chittaphon, senza smettere di ballare con un drink in mano.

-Mi è stato detto di non fare il guastafeste.- Jongin ammiccò, alleggerendo la tensione che ha reso tutti un po' tesi.

-Ti è stata donata una vera perla di saggezza di cui fare tesoro, teleporter. Non la prendere sottogamba. - si elogiò scherzando Chittaphon, alzando poi le sopracciglia con fare malizioso. -Posso darti qualche dritta in più se ti va...-



Taemin era rimasto lontano dalla pista da ballo, con un bicchiere con qualche superalcolico che beveva dalla cannuccia guardava la pista: le luci, le persone brille, la mente di tanti umani che perdono se stessi...
Dura un singolo instante: una patina di fantasmagorie che gli offusca la vista riducendolo di essere nel prima, che gli fa stridere il cervello con una scintilla di malsana paura che scaturiva quel pensiero.
Eppure rimaneva troppo concentrato nel non provare niente.
Controllare le emozioni era stata la prima cosa che aveva imparato da quando aveva memoria ed una delle più utili,—un certo ragazzino avrebbe dissentito nonostante quel luogo d'inferno del Club: La Gioielleria. Ma si trattava ormai di un tempo lontano, una pausa in cui la sua vita aveva conosciuto la compassione, la cura, la bontà, prima di ritornare semplicemente ad essere un freddo gioiello: uno schiavo.
Ormai l'unico capace di fargli perdere l'autocontrollo erano solo gli esseri nella sua lista nera mentale. E che avrebbe spuntato uno dopo l'altro molto presto.
Ignorò quel pensiero, nel tentativo di mantenere la propria imperturbabilità. Ma si stava seccando perché credeva di trovare chi cercava quella sera, e aveva messo in scena tutta quella uscita per nulla.

File: X [Unclassified document] (BTS)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz