ATTENZIONE! Love is not a game (Ex titolo: Do You Want To Play? Do not fall in love) è diventato un libro a tutti gli effetti e quindi si ragazzi!
JULIA E PETER VI ASPETTANO IN FORMATO EPUB (kindle) E POTETE ANCHE ACQUISTARE IL LIBRO IN VERSIONE CARTACEA SU AMAZON O IN LIBRERIA (ma nelle librerie dovete ordinarlo) ❤️La mia sveglia suonò facendomi sobbalzare.
Aprii gli occhi sbuffando.
"Zitta sveglia, fammi dormire altri 5 minuti."
La mia sveglia suonò di nuovo, così la presi e la buttai a terra sbadigliando.
"Stai zitta stupida sveglia del cavolo e non rompere. Voglio fare la nanna." Sussurrai abbracciando il mio cuscino.
Era così bello il mio cuscino di Frozen.
La sveglia suonò di nuovo.
"Oh mio Dio sveglia, non ti rompi mai?." Chiesi.
'SVEGLIA DORMIGLIONA!'Urlò la mia sveglia facendomi di nuovo sobbalzare.
Odiavo quella sveglia del cavolo.
Sospirai alzandomi dal letto e cascai sullo skate di mio fratello sbattendo la testa a terra.
Guardai male il mio pavimento.
"Buongiorno pure a te eh." Lo salutai chiudendo gli occhi.
Avevo sonno e volevo dormire ancora.ne ancora e ancora!
Era comodo il mio pavimento di legno.
"Ti odio pavimento, ma sei bello comodo." Esclamai ridendo come una cogliona.
"MUOVITI JULIA!!" urlò mio fratello dalla cucina.
Mi spaventai alzandomi in piedi, ma scivolai di nuovo sul cavolo di skateboard e cascai addosso al mio letto.
"Lo so che non vuoi lasciarmi amore mio, ma devo andare. Tornerò!" Lo avvisai abbracciando il mio bellissimo letto.
"JULIA MUOVITI!!" Urlò di nuovo mio fratello.
Mi alzai dal mio letto e guardai l'orologio.
Erano le 6 del mattino e tra un ora c'era il treno per andare a quella merda di scuola che a parer mio era un carcere dove c'erano solo pecore.
Presi una felpa a maniche lunghe che mi stava 3 volte e me la misi.
Ci stavo bene e poi per mangiare e stare calda era perfetta.
Presi gli occhiali e mi feci una coda.
Sbuffai uscendo da camera mia prendendo il cellulare.
Mandai il buongiorno ai miei due migliori amici, Cristina che aveva origini Italiane e Tony, il mio migliore amico da quasi dieci anni.
Li adoravo.
Cristina mi chiamò subito tutta assonnata:
"Buongiorno piccola, come stai?" chiese ridendo.
"Ho sonno e non ho voglia di venire a scuola." Ammisi facendo un tono deciso.
"A chi lo dici, vado a fare colazione che mia mamma rompe le scatole. Ci vediamo dopo, okay?" sussurrò sbuffando.
Sua mamma non voleva che stesse al telefono di mattina.
Non voleva che ci stesse mai.
Mi odiava, non ne sapevo il motivo.
"Okay." Risposi ridendo e staccai il cellulare.
Tony mi chiamò.
Sorrisi rispondendo:
"Ehi dormiglione come stai?"
"Sto bene scimmia e tu?" domandò ridendo.
"JULIA!!! MUOVITI!!" urlò quel pazzo di mio fratello per la cinquantesima volta.
Sbuffai e dissi:
"Ci vediamo dopo dormiglione, mio fratello scassa come ogni mattina." Risposi staccando il cellulare.
Scesi di sotto e andai a passi giganti in cucina sbadigliando.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile, simile ad un Buongiorno.
"Ehi zombie. Mi hai spaventato, cogliona." Mi salutò ridendo il migliore amico di mio fratello squadrandomi e soffermandosi sulle mie gambe, coperte solo dalla felpa.
Avevo anche i pantaloncini,ma non si vedevano.
Erano piccoli dettagli.
Lo guardai male, mettendomi a sedere.
"Ehi imbecille senza cervello. Tu ogni giorno sei più coglione." Lo salutai sbuffando.
Odiavo quel ragazzo.
Era il classico figo da paura che tutte le ragazze volevano e con cui tutte volevano andare a letto.
Era davvero figo, ma sapeva di esserlo e così rompeva le palle a tutti.
"Ma stai zitta zombie." Rispose bevendo del succo di frutta all'ananas.
Lo guardai di nuovo male.
"Ma stai zitto tu imbecille." Lo accusai ringhiando.
Mi fece il verso provando ad imitare la mia voce:
"Ma stai zitto tu imbecille."
"Io non parlo così." Esclamai irritata mangiandomi una fetta biscottata con la nutella.
"Ah è vero, tu parli così." Sussurrò sorridendo e tossendo.
"Sono uno zombie brutto che nessuno vuole. Rimarrò vergine a vita."cercando di imitare la mia voce.
Sbuffai facendoli il dito medio.
"Vai a quel paese." Sussurrai esasperata.
"Sai dove te lo devi mettere quel dito?" chiese ridendo.
Lo guardai male.
"Dove dovrei metterlo?" chiesi stringendo un pugno.
"In culo." Rispose ridendo di nuovo.
Lo odiavo da morire.
"Ah ah, che simpatico." Lo presi in giro.
"Smettetela voi due, ogni giorno è sempre la stessa storia. Rompete le palle ragazzi!" Ci accusò mio fratello guardandoci male come ogni mattina.
Odiava i nostri battibecchi.
"Ha cominciato lui." Risposi accusando Peter, irritata.
Quel coglione sorrise e le due fossette si impadronirono del suo volto.
Era troppo bello.
Scossi la testa maledicendomi per aver pensato a quel coglione di merda.
Adoravo quelle fossette.
Stupide fossetta del cavolo.
"Se sei uno zombie, non è colpa mia"
"Se sei un imbecille senza cervello non è colpa di nessuno, nemmeno di tua madre. Lei almeno il cervello lo ha e anche tuo padre ha il cervello." Risposi sbuffando e mettendo un cucchiaio dentro la nutella.
"Ma fottiti zombie."
"Fa male la verità eh?" chiesi ridendo.
Mi fece il dito medio.
"Fottiti cogliona." Rispose sbuffando.
Gli feci di nuovo il dito medio mangiandomi un cucchiaio di nutella.
Lo misi in bocca, leccandolo appena.
Mugugnai.
Adoravo la nutella.
Quel coglione mi guardò soffermandosi sulle mie labbra.
Sorrisi.
Poteva dire anche che ero brutta ecc, ma quel movimento gli era piaciuto.
Non che mi interessasse, ma vedere che gli era piaciuto era una cosa soddisfacente.
Lui sbuffò e sussurrò irritato:
"Ma quanto sei simpatica zombie."
"La fate finita, per favore? Mangiate. Mi fa male la testa. Non ho dormito stanotte." Esclamò mio fratello sospirando.
"Uuuh e cosa hai fatto trombone?" domandò Peter tirandoli una pacca sulla schiena.
Mio fratello lo fulminò con lo sguardo.
Mi morsi il labbro inferiore, per non scoppiare a ridere.
"Stai zitto Peter e mangia."
"E dai, cosa hai fatto con la tua ragazza?" chiese ridendo e tirandoli un pugno sul braccio.
"Peter mangia." Lo avvertì esasperato.
"Se lo zombie la smettesse di rompermi le palle." Rispose quel coglione guardandomi male.
"Fatela finita."
Era quel coglione, che rompeva le palle appena mi vedeva.
"E' lei che comincia a rompere le palle appena mi vede."
Stava esagerando.
Era lui che mi rompeva le palle ogni mattina.
"Ma che dici? Ma fammi il piacere, se tu non venissi io sarei felice di mattina." Lo accusai stringendo i pugni.
"Ma stai zitta e poi io vengo per tuo fratello, testa di gallina." Rispose irritato guardandomi negli occhi e mi mancò il respiro per due secondi.
Mi erano sempre piaciuti i suoi occhi, erano grigi chiaro e alla luce del sole diventavano celesti.
Scossi la testa riprendendomi e sbuffai.
"Ma senti chi parla. La testa di gallina sei tu e non io." Risposi prendendo un altro cucchiaio di nutella.
Sospirò guardandomi le labbra.
Mio fratello gli tirò una manata sulla nuca, così scoppiai a ridere.
"Ahi, ma che sei coglione?" domandò Peter massaggiandosi la nuca.
"Ti eri incantato." Rispose guardandolo male.
"E su chi? Su tua sorella? Non mi interessa di lei."
"Menomale." Ammisi sbuffando.
Peter fece un piccolo sorriso e disse:
"Non mi piaci, tranquilla Zombie."
Sbuffai irritata leccando il cucchiaino di nutella e poi bevvi il latte.
"Zombie, ma lo hai il fidanzato?" chiese Peter ridendo avvicinandosi con la sedia a me.
Lo guardai male e sussurrai:
"Fatti i cavoli tuoi imbecille senza cervello."
"Io i cazzi non li prendo, li dovresti prendere tu." Rispose ridendo.
Sbuffai.
Era proprio un imbecille senza cervello.
"Sei un coglione." Ammisi appoggiando la tazza del latte sul tavolo.
Mi faceva passare la voglia anche di mangiare.
Peter sorrise e una sua mano si appoggiò al mio schienale.
"Non lo sono testa di gallina. Sono un figo e basta." Sussurrò sorridendo.
"Tu figo? Ma fammi il piacere." Risposi guardandolo male.
"Beh certo, mi hai visto? Sono troppo figo." Esclamò soddisfatto.
"Ma perché non ti levi dalle palle?" sussurrai esasperata, con un tono freddo.
"Ti mancherei bimba." Sussurrò facendomi l'occhiolino.
Gli feci di nuovo il dito medio e risposi:
"No, non mi mancheresti, a dire il vero. Sarei felice come una pasqua"
"Io dico di si zombie." Rispose divertito.
"No, non mi mancheresti imbecille."
"Io dico di si, ti mancherebbe tutto di me." Sussurrò provocandomi.
"Ma fammi il piacere." Esclamai irritata guardandolo male.
"Ammettilo che non riusciresti a stare senza di me." Sussurrò facendomi l'occhiolino.
Lo guardai male.
"Io senza di te, starei molto bene." Ammisi sbuffando.
"FATELA FINITA. MI AVETE ROTTO LE SCATOLE!! JULIA FILA SUBITO A CAMBIARTI E TU PETER ESCI FUORI A PRENDERE LA MACCHINA! E ANDIAMO ALLA STAZIONE!" urlò mio fratello incenerendoci con lo sguardo.
Mi alzai dalla sedia guardando di nuovo male quel coglione di Peter.
"Grazie eh." Lo accusai sospirando.
Sorrise prendendo la tazza con il mio latte e la finì, come tutte le mattine.
"A dopo zombie." Mi congedò ridendo e posando la mia tazza sul tavolo.
"Ma hai visto!? È lui che scassa!!!" urlai sbuffando e saltellando come una bambina in crisi isterica.
Non lo sopportavo Quell'essere senza cervello.
Era un depravato mentale figo del cavolo.
"Sei tu che la stuzzichi eh." Esclamò mio fratello ridendo a Peter.
"Se è uno zombie." Rispose Peter squadrandomi e soffermandosi di nuovo sulle mie gambe.
Avvicinai il mio viso al suo e sussurrai:
"Ti odio, più di ogni altra cosa al mondo."
ANGOLO AUTRICE:
Ciao J
Ecco qua il primo capitolo di questa nuova storia hahahah.
Beh, non so che dire O.o
Spero che come primo capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia annoiato :D
Su Efp c'è anche questa storia, è la mia :)
Al prossimo capitolo.
Ciao!!
Angolo Autrice (NUOVO)
ho revisionato il capitolo, cambiando qualche cosa! Non sussurrano più, come prima 😂❤️ piano piano, riuscirò a revisionarli tutti eh hahah
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Love is not a game- disponibile su Kindle e cartaceo
RomanceJulia ha 17 anni e va in terza superiore. Ama leggere e ama scrivere. Odia Peter. Peter ha 19 anni e va in quinta superiore. E' il migliore amico del fratello di Julia.Ama andare con una ragazza diversa ogni sera. Odia Julia. Julia e Peter si odian...