3: sopporta Nay...

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Dove il silenzio dice più di
qualsiasi altra parola

Dietro Toruk Makto c'erano due ragazzi e una donna, probabilmente la sua compagna.

Ho mal di testa, mi guardo in torno non capendo se ciò che vedo è vero o se in questo momento il mio spirito si trovi con Eywa. Mi guardo i polsi notando che le catene son sparite ma che li, dove prima stringevano, è viola. Un flashback mi torna in mente: io che chiamo il capo clan disperata, sperando mi senta, poi un soldato che con una siringa mi immette quello che col tempo ho scoperto chiamarsi sedativo. Mi tocco il collo come per ricordare. Poi sento la voce di Toruk Makto rompere il silenzio nella stanza.

Toruk Makto: chi sei?
Non rispondo, mi sento parecchio confusa.
Toruk Makto: la capisci questa lingua? Si che la capisci ti ho sentita.
Mi sorride per rassicurarmi, per farmi capire che non devo temere nulla. Poi mi lancia uno sguardo per incitarmi a parlare. Alla fine parlo.
Nay: io sono Nay'au, faccio parte del clan delle... cascate.
Toruk Makto: perchè sei qui Nay? Perché eri con la gente del cielo.
Non parlo e mi stringo, come per proteggermi. Poi lancio un'occhiata ai ragazzi, suppongo suoi figli, e alla sua compagna, per poi riposare lo sguardo sul capo clan.

Lui sembra intuire, infatti successivamente dice: 'uscite'
Questi escono e rimaniamo solo più io e lui. Toruk Makto posa lo sguardo di nuovo su di me.
Nay: il mio clan è stato sterminato dalla gente del cielo... pochi sono sopravvissuti. Io sono la secondo genita del capo del popolo.. Io... ero la secondo genito.
Dissi con un filo di voce, quasi sussurrando. Abbassai il volto e non dissi nient'altro.  Non ero più abituata a parlare, non che prima fossi una chiacchierona, ma questo mese mi ha cambiato e non poco.
Toruk Makto: Quanti anni hai ?
Nay: 15.
A quella risposta lui abbasso il volto, non prima di avermi guardato con tristezza, come se provava pena di me.
Toruk Makto: risposa.
Ed uscì dalla stanza.
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Mi svegliai il mattino seguente, stavo molto meglio ed era da tanto che non dormivo così bene. Mi sentivo riposata ed era una sensazione bellissima. Mi accorsi che non ero sola nella stanza, infatti c'era una ragazzina, avrà avuto dieci anni o poco più. Si accorse che mi ero svegliata e corse fuori urlando: 'è sveglia!' e poi ancora 'la ragazza si è svegliata'.

Passò poco tempo che vidi la figura di Toruk Makto davanti a me.
T.M.: sei sveglia, buongiorno!
Nay: buongiorno Toruk Makto...
T.M. Per favore chiamami Jake.
Io feci segno di si con la testa.
Jake: forza vieni!
Lui uscì dalla tenda ed io lo seguì subito dopo, titubante.

Ero in una specie di grotta o qualcosa del genere, ad ogni modo entrava molta luce. Camminammo per un po' per ritrovarci infine in una parte divisa dalle numerose tende compresa quella in cui ho riposato.

T.M.: siediti e mangia qualcosa.
Disse lui porgendomi un frutto viola. Io lo guardai e poi lo assaggiai, era da tanto che non mangiavo il cibo di Pandora, in teoria era da in po' che non mangiavo. Era un dispetto da parte mia per le guardie. Finii il ricco frutto e vidi Jake contento che successivamente mi chiese se ne desideravo altro, ma io gli risposi di no.

Jake: forza vieni!
Mi disse facendomi anche il segno con la mano per invitarmi a seguirlo. Io mi alzai e cominciai a camminare, per poi ritrovarmi all' uscita della grotta. In quel momento mi accorsi che ci trovavamo su delle montagne fluttuanti. I miei pensieri furono interrotti dai ragazzi dell'altra volta che furono chiamati da Jake.

Jake: loro sono i miei figli. Nateyam, primo genito. E Lo'ak, il secondo. Poi c'è kiri.
Disse vedendola arrivare.
Jake: e Tuk.
Disse invece riferendosi alla bambina che poco prima aveva avvisato tutti del mio risveglio.

Tutti loro mi salutarono cordialmente e io mi limitai a sorridere.

Jake: i miei figli più grandi ti insegneranno i nostri costumi, i nostri lavori. Sono sicuro ti impegnerai! Kiri potrà aiutarti a visitare l'albero delle anime e conoscere i nostri rimedi curativi con le erbe della foresta.  Hai un'ikran? No? Beh dovremo procurartene uno. Ti accompagneranno Neteyam e Lo'ak. Che non faranno casini, ne sono certo.

Disse loro guardandoli con sguardo severo.

Jake: forza andate!

Ci dirigemmo verso il bordo della grotta fluttuante e i due ragazzi chiamarono i loro Ikran per poi sellarli. I due litigarono per una cosa al quanto inaspettata da parte mia.

Net: no Lo'ak non se ne parla, sale con me!
Lo'ak: oh andiamo: che c'è di male se per una volta mi accontenti!
Net: non voglia le succeda niente per colpa delle tue trovate. Ti immagini papà se si facesse male?
Il più piccolo ci riflette su per poi cedere. Neteyam mi fece cenno col capo di salire sull'ikran, cosa che io feci per poi spiccare il volo tutti assieme. Arrivammo su un'altra montagna fluttuante, però più in alto.

Net: ok! Sai come si fa? Tu vai la, con cautela e poi lasci che l'ikran ti sce-
Nay: so già come funziona.
Dissi con tono liscio ma duro.
Net: cos- te lo ha già detto papà?
Chiese sorpreso.
Nay: avevo un'ikran prima.
Affermai.
Lo'ak: perché non lo hai detto prima bro! Potresti anche parlarci, anche per curiosità solo.
Rimasi zitta e mi incamminai verso le creature.

No non parlavo più, mi limitavo a segni che le persone potevano notare grazie al mio volto. Nessuno però riusciva. Solo Roy ne era in grado...
Ormai da tempo mi sentivo spenta, senza anima.  Incompresa da tutta Pandora. Avevo perso tutto. Anzi no, non avevo mai avuto niente. Il coraggio, gli amici, la fiducia delle persone nei miei confronti... L'unica cosa che avevo perduto era la mia famiglia. Quando me l'hanno strappata via ero già stata pugnalata da un coltello, ma quello era il colpo di grazia che mi fece morire. Purtroppo non nel modo in cui speravo, continuo a pensare che quel giorno sarei dovuta morire anche io. Sopporta nay...

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⏰ Last updated: Jun 20, 2023 ⏰

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Oel Ngati Kameie, NeteyamWhere stories live. Discover now