(capitolo 11) protettore

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Terza persona pov

Quella notte Rafael dormì tranquillamente, o almeno così sperava, però non successe completamente, perché nel bel mezzo della notte si svegliò di colpo al suono di qualcuno che urlava, e quel qualcuno era una ragazza, una ragazza che Rafael conosceva benissimo, l'urlo proveniva dalla sua camera.

Rafa strisciò velocemente fuori dalle coperte e corse verso la camera della ragazza, l'aprì velocemente e la vide agitarsi nel sonno, con il lenzuolo ormai sparso sul pavimento e il cuscino che non si trovava sicuramente nel posto dove avrebbe dovuto stare.

Si avvicinò frettolosamente a Ester e la osservò attentamente, pensando che si fosse calmata, ma neanche a finire di pensarlo che ritornò ad urlare e ad agitarsi. Rafa quindi la iniziò a muovere,  cercando di svegliarla.

"Ester! Ester! Svegliati dai!" Gridò Rafael, Ester si svegliò di colpo quando sentì la voce del portoghese chiamarla.

Si mise a sedere tremante, portando le ginocchia al petto, poi scoppiò in continui singhiozzi, "shh, shh, no, non piangere Ester, va tutto bene tranquilla, ci sono io qui con te" la rassicurò Rafa, avvolgendole le braccia attorno al suo corpo tremante.

Rimasero lì per non si sa quanto tempo, e Rafael non si staccò da lei neanche un secondo. Quando la povera ragazza riuscì a calmare il respiro i due si lasciarono andare lentamente, "stai meglio?" Chiese Rafa incerto, "si grazie, ho solo avuto un incubo" rispose lei con voce rotta, "solo un incubo? Non mi sembrava solo un incubo" disse Rafael, la ragazza scosse la testa, "lascia perdere" disse solamente, poi riportò il viso sul petto del portoghese, il battito del suo cuore riusciva in qualche modo a calmarla.

"Dai rimettiti giù, cerca di dormire, sono le due passate" disse Rafa dopo alcuni minuti di carezze sulla schiena della italo-francese.

Ester si sdraiò senza proteste, e Rafael le tiró il piumone fino alle spalle, facendole delle carezze tra i capelli per farla appisolare. Quando vide che i suoi occhi stavano iniziando a chiudersi stacco la mano dai suoi capelli, si alzò piano dal letto e si avviò verso la porta, quando qualcosa gli prese il polso, si girò lentamente, e vide la mano di Ester che lo fermava, "ti prego rimani qui, non voglio stare da sola, ho bisogno di te vicino a me" disse lei; Rafa non se lo fece ripetere due volte, andò dall'altra parte del letto e si sdraiò vicino alla ragazza, che si accovacciò subito contro di lui.

Rafa le avvolse le braccia attorno alla vita e le diede un bacio in fronte, "ora dormi, ci sono io qui con te, sei al sicuro" le sussurrò Rafael, e subito dopo sentì il leggero respiro profondo di Ester, segno che si era addormentata.

Rimase sveglio per un po' per essere sicuro che dormisse bene, rimase sveglio forse per un'ora, tenendola stretta.

La mattina seguente Rafael si svegliò lentamente, stava facendo un sogno abbastanza strano, un sogno che si fa quando hai troppi pensieri in testa, e quella era di sicuro la situazione di Rafael.

Quando capì in che casa e in che mondo fosse, si accorse che vicino a lui era rannicchiata una ragazza, ma non una ragazza qualunque, Ester.

La guardò attentamente mentre un sorriso cresceva sul suo volto. Sembrava così calma, diversa da com'è sempre, agitata, ansiosa e troppo silenziosa; ora in volto aveva un'aria pacifica, come se non ci fosse alcun problema al mondo.

Dopo pochi alcuni minuti decise di alzarsi, visto che comunque pensava fosse inquietante osservarla così a lungo senza che lei lo sapesse.

Si alzò e si rimise i vestiti del giorno prima, ovvero una semplice maglia nera, e dei pantaloni della tuta della Nike.

Ripiegò ordinatamente i vestiti che Ester gli aveva prestato e li appoggiò alla fine del letto, uscendo poi dalla porta senza fare rumore per non svegliarla.

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Where stories live. Discover now