Stammi lontana || Benjamin Chilwell

30. La lettera eclatante

"Mentre io attraversavo i suoi occhi, lei aveva già aperto tutte le porte del mio cuore e ci danzava dentro."
-Fabrizio Caramagna

Benjamin

"Fai un gesto eclatante e riprenditela, oppure mi metterò io in mezzo, Chilwell." quella di Maria sembra quasi una minaccia. Non so se sia più stufa di sentirmi lamentare o se sia più stufa di vedermi stare male. Le ho parlato dell'episodio di ieri a casa mia, le ho raccontato di come mi sono messo a suonare il piano davanti a lei, facendole sentire che sono riuscito a concludere qualcosa, e non una cosa qualunque, una canzone che aveva un significato per noi, per me.

"Cosa vuoi che faccia? Sta con uno dei miei amici più cari." so che questa è l'ennesima scusa che sto trovando, stava con Jack anche quando ieri eravamo vicini mentre suonavo il piano. In quel momento avevo una voglia irrefrenabile di baciarla e di farle capire che mi sono innamorato di lei senza nemmeno capire quando e come, ma sono rimasto fermo per non rovinare la sua tranquillità.

La mia migliore amica mi dà un pugno sul braccio e io mi massaggio la parte. Per essere piccoletta di statura, direi che colpisce fin troppo forte. "Ma sei scemo o lo fai apposta? Come fai a non renderti conto che Isabella ti ama da morire e aspetta solo te? Basterebbe che tu le aprissi il cuore in modo sincero e le dimostrassi davvero che la ami, e lei tornerebbe da te. Lei è te che vuole, esiste un legame con le anime gemelle, e quello non si può spezzare nemmeno se ci provi."

Sospiro debolmente e annuisco consapevole. So del potere che ho su di lei, ma solo perché anche lei ha un ascendente fortissimo su di me. Ho provato in tutti i modi a far sì che la nostra storia restasse solo di puro piacere, che al massimo diventassimo amici, ma ho fallito alla grande. Probabilmente l'amavo ancora prima di accorgermi. Mason aveva ragione a spronarmi, ma ovviamente ho fatto di testa mia. Penso che dovrò delle scuse anche al mio migliore amico, sono stato uno stronzo ultimamente.

"Va bene... non sono bravo a fare queste cose, ma ci proverò. Non voglio perderla, cazzo." lo dico a voce alta, sentendomi più leggero. "Magari ora è troppo tardi, ma sarà lei a dovermelo dire. Non posso non lottare, non posso lasciar perdere l'unica persona che mi abbia fatto innamorare. È un sentimento che non conoscevo prima di Isabella, e ora che finalmente lo provo, non posso mandare tutto così a puttane. Spesso guardavo te e Mason e mi chiedevo se fossi rotto e se sarebbe mai arrivato il mio turno di amare così... e mi rispondevo sempre di no, invece eccomi qua, ci sono caduto come una pera."

Lei sorride sinceramente sentendo il mio sfogo, forse perché è la prima volta che mi sente esternare i miei sentimenti, forse perché non è abituata a tanta apertura da parte mia, ma ora non riesco più a soffocare tutto dentro. Ho già i miei demoni, le mie ansie e paure, rischierei di impazzire aggiungendo questo.

"Esatto, non lasciarti sfuggire questa opportunità. Non sai come andrà, potrebbe essere la svolta della tua vita e potresti ritrovarti accanto una persona che ti ama incondizionatamente e si è innamorata di te conoscendo ogni tuo pregio ma anche ogni tuo difetto." lo so, molte volte le mie brevi relazioni finivano e le persone che erano state con me non si erano mai preoccupate di conoscermi più a fondo, ed è lì che avevo chiuso con le storie serie, stanco della monotonia e di essere addirittura tradito... ma poi con Isabella ho capito che quelle vecchie storie non avevano niente di serio, le relazioni sono tutt'altra cosa, e ora grazie a lei lo so.

"Ho un'idea su cosa fare..." Tamburello le dita sul tavolo e schiaccio un occhiolino alla mia migliore amica "ora mi giocherò tutto quanto. Ora o mai più."

*****

Isabella

Appena metto piede nel pianerottolo del mio appartamento, dopo chiuso il negozio, mi blocco all'istante. Davanti a me è posato un bouquet enorme di fiori di tanti tipi e, legata ad essi, c'è una lettera bianca.