Getting Closer

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La porta della libreria fu spalancata, un'ombra scura entrò dentro a gamba tesa e diede un colpo secco al campanellino sulla scrivania.

"Sono tornato!" esordì con tono solenne.
Aziraphale sospirò.
"Questo lo vedo" mormorò distrattamente, senza degnare il nuovo arrivato di uno sguardo.
Crowley sgonfiò il petto, gli angoli della sua bocca si piegarono ancora di più all'ingiù. Con agile eleganza si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania di Aziraphale e incrociò le braccia. Aziraphale a quel punto alzò gli occhi dai documenti e gli accennò un sorriso.
"Notizie dai tuoi?" gli chiese subito Crowley.
"No, continuano a ignorarmi con ammirabile costanza." gli rispose Aziraphale "I tuoi?"
"Anche i miei. Solo Lucy ha spezzato il silenzio, qualche mese fa" mormorò il demone.
"Lucy sarebbe..."
"Sì."
L'angelo tossì.
"Ha detto che mi odia e che non mi vuole più vedere" aggiunse Crowley.
"Che terribile notizia" gli rispose l'altro, sentendosi un po' strano. In effetti, non era una propriamente una brutta notizia se si pensa a chi l'aveva proferita. Crowley fece comunque un cenno d'assenso e poi alzò lo sguardo. Le scartoffie sulla scrivania di Aziraphale sembravano aumentare ogni secondo che passava.
"Che stai facendo?" gli chiese Crowley, ma non era particolarmente incuriosito.
"Sto lavorando sul mio repertorio." rispose tranquillamente l'angelo.
"Il tuo repertorio?"
Aziraphale annuì. "Ho deciso di repertoriare tutti i miei libri dall'anno 0 fino ad oggi. Anche perché quelli Ante Dominum ho già provveduto a sistemarli."
Intanto la pila sulla scrivania aumentava. Crowley storse la bocca.
"E perché vuoi fare una cosa del genere?"
"Perché il mio dipartimento pare abbia deciso di sospendermi. Voglio quindi sfruttare questi giorni di libertà nel modo più proficuo e intenso possibile."
"Ti hanno sospeso?" ripetè Crowley, spostando una pila di fogli che era appena comparsa di fronte al suo naso.
"Momentaneamente" puntualizzò Aziraphale, con un sorriso tirato.
"Beh, poteva andarti peggio" insinuò Crowley con un'alzata di spalle.
L'angelo a sorpresa ridacchiò "Ti immagini! Sarei stato un demone assolutamente ridicolo. Biondo e con una ruota di scorta intorno alla pancia!"
Crowley trattenne un sorriso.
"No, no, a ognuno il suo ruolo, caro" disse bonariamente, ma il demone di fronte a lui smise di sorridere "Come ti dicevo, ora sono affaccendato nell'attività più divertente che potessi immaginare."
"Vedo" replicò Crowley con tono sarcastico "Io invece quanto ho dormito?"
"Due mesi, dodici ore e..." l'angelo tirò fuori il suo antico orologio da taschino "36 minuti."
Crowley annuì e sbadigliò. Inarcò spropositatamente la schiena snodata e tese le braccia in alto, stiracchiandosi come un gatto. Malgrado l'arco spudorato della schiena di Crowley, Aziraphale riuscì comunque a non fissarlo e a sistemare una risma di fogli appena comparsa sopra la sua scrivania. Ma poi non resistette più e lo guardò dall'alto in basso. "Buon cielo, che razza di maniere" mormorò con un sorrisetto malizioso.
"Non posso credere che abbiano cacciato me" gracchiò Crowley, stiracchiatosi da ultimo le spalle "Tutte le cose cattive in questo mondo le ho fatte io. Il McDonald, i pollini, Facebook..."
"Delle cose davvero spregevoli" concordò l'angelo.
"Una mancata apocalisse non può cancellare tutto questo."
"Ti avranno solo sospeso" lo tranquillizzò Aziraphale, affaccendato nelle sue liste "Quelli non rinunciano a un demone... demoniaco come te."
"No. E comunque mi va bene. Sono un demone senza controllo e senza un regolamento. Posso fare tutto quello che voglio" osservò arditamente, alzandosi in piedi "Posso finalmente godermi la vita, e anche tu."
Aziraphale annuì senza aggiungere altro, preso a confrontare due fogli con i suoi occhialini ottocenteschi calati sul naso. Crowley spostò il peso da un piede all'altro, il suo entusiasmo si smorzò come un palloncino sgonfio.
"Ti va di fare un giro al parco?" gli propose infine.
Aziraphale lo guardò, stupito "Oh. Beh, a dire il vero, ho ancora molto da fare qui. Mi mancano otto secoli e mezzo di libri."
Crowley annuì subito "Giusto. Okay. Allora vado da solo."
Aziraphale intanto si era alzato e aveva infilato dei fogli dentro una cartellina che ripose all'interno di un faldone, per poi mettere accuratamente il suddetto faldone all'interno di un altro faldone più grande, che sistemò nello scaffale di una cassettiera che come per magia si ridusse ai minimi termini e finì in un'altra cassettiera.
"D'accordo" sospirò Crowley con tono rassegnato "Allora me ne vado."
Aziraphale prese un altro faldone e annuì "Va bene, caro, fai una buona passeggiata."
Crowley si mise le mani in tasca "Hm, certo" mormorò con una scrollata di spalle "Vado via, allora."
Aziraphale lo guardò di sottecchi.
Crowley fece per andare verso la porta, la sua andatura sembrava strisciante. "Sto andando via, allora." aggiunse, fermandosi di fronte all'uscio.
Aziraphale sospirò.
"Ripensandoci" esclamò, il demone si voltò di scatto "Una passeggiata forse potrebbe farmi bene."
"Ngh. Come ti pare, Aziraphale."

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