Capitolo 1.

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Una volta girato l'angolo, mi sono acceso una sigaretta mentre mi dirigevo in quella strada dritta, quasi infinita.
Ora, qui a sinistra si trova la mia scuola. La campanella suona alle 7:59, e ormai, erano le 8:07.
Finisco la sigaretta, gira la testa a sinistra, è una figura possente inizio a presentarsi alla mia vista. Era alto, biondo tendente al castano e occhi da quanto vedevo in lontananza, blu. Iniziai a salire le scale sorpassando due ragazzi davanti a me, arrivando molto facilmente la mia classe. La prima ora era la più noiosa, matematica dalle otto alle 10 è insopportabile.
toc toc toc

<<avanti>> disse la professoressa.
<<scusi il ritardo profe>> risposi io chiudendo la porta alle mie spalle.

mentre mi dirigevo al mio banco, in ultima fila, qualcun altro bussa alla porta. Io mi sedetti con un banco libero di fianco a me.
In classe entro il ragazzo che vidi prima. La professoressa inizio a presentarlo:

<< lui è il vostro nuovo compagno di classe, Kevin>> disse la profe.
Nessuno commento da nessun compagno, sapevamo che se avessimo detto qualcosa fuori luogo saremmo andati nei cazzi.

<< Kevin, vai pure a sederti all'ultimo banco>> continuò la professoressa.
<<grazie>> rispose lui.

lui si stava dirigendo verso di me, però scelse di sedersi nel banco di fronte a me, anche esso libero.
Da dietro potevo solo ammirare i capelli e il suo collo poco abbronzato.

<<perché non ti sei seduto di fianco a me?>> gli chiesi, per avere qualcosa di cui parlare.
<<non mi rompere il cazzo>> rispose kevin alla mia domanda.
<<calm down baby>> dissi infine io con un side eye.

lui si girò, lanciandomi un'occhiataccia, e disse qualcosa tra sé.

Suona la campanella ed è il momento dell'intervallo. Ciò mi fa tirare un sollievo, con quelle due ore di matematica pure gli occhi vedevano numeri.
Mi alzai e mi diressi alla porta insieme a greta, una delle poche compagne che mi sta simpatica, per vedere chi passasse davanti a noi.
Una volta arrivati alla porta, ci appoggiamo ai due lati e Greta già intravide qualcuno:

<<amo guarda chi c'è>> disse lei entusiasta
<<chi?>> risposi io poco stranito
<<lo yogurt>> disse lei a voce bassa

Lo "yogurt" è il soprannome di un ragazzo della classe accanto, il quale ha scambiato spesso qualche sguardo con greta, la quale ne è sempre rimasta innamorata, però lui non si faceva avanti.
<<si ricomincia>> le dissi io con un sorriso innocente.
lei rise un poco, quanto basta per notare i suoi occhi pieni di gioia nel vederlo.

<<aia>> disse greta scocciata
<< tah bello placati>> dissi a kevin, il quale passanto in mezzo a noi per uscire dalla classe na tirato un calcio a greta.
lui mi si avvicinò,con aria di sfida ed un sorriso, a pochi centimetri dalla mia bocca , mi disse:
<<attento, potresti farti male>>
poi se ne andò guardandomi da ormai lontano.

le colpe di un bacioWhere stories live. Discover now