~Capitolo 4~

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Afferrai una fiaccola accesa, posizionata ad un lato dell'inizio delle scale e scesi con estrema cautela, non sapevo cosa aspettarmi.

Una volta raggiunto l'arco infondo, mi ritrovai in una specie di caverna piena di celle ai lati.

《Chi è là?》 Una voce guardinga mi spaventò, non emisi un fiato.《So che non sei una guardia, avrebbe fatto molto più rumore scendendo le scale》

Uomo scaltro.

Rimasi immobile per diversi istanti, non sapevo che fare, se proseguire o ritornare immediatamente al sicuro nella mia stanza.

L'uomo iniziò a canticchiare un motivetto, vidi le sue braccia poggiate sulle sbarre, sembrava più a suo agio di me.

Deglutii e un attimo dopo feci un passo in avanti, poi un altro e un altro ancora, fino ad arrivare poco prima del suo campo visivo.

《Chi sei?》 Parlò di nuovo, si sporse con il volto verso la mia direzione, ma le sbarre non gli permettevano di vedermi. 《Mostrati, non mordo,》 tentò di rassicurami con tono poco sobrio 《forse.》

Il mio silenzio lo stava innervosendo, si percepiva nel suo tono parecchio stizzito:

《Ve lo ripeto, io non so niente, non sono l'uomo che cercate, non lavoro per Nivera, sono un normalissimo avventuriero》

Nivera, quel nome mi era familiare, forse mio padre lo aveva accennato in qualche storia che mi raccontava, si, doveva essere il nome del regno in guerra col nostro.

Mondre e Nivera combattono da sempre. Ne saprei di più se non fossi confinata.

Feci un altro passo avanti, volevo assolutamente vedere il viso di quell'uomo, la sua voce era così affascinante, volevo conoscere il resto.

Prima di avvicinarmi irrimediabilmente, mi portai le mani al cappuccio e tentai di coprimi ancora di più il volto con la stoffa. Di me si vedeva a stento un occhio.

Adesso l'uomo poteva vedermi nella mia interezza, ma ancora non aprii bocca, mi scrutò per qualche istante che per me sembrarono secoli; tempo che permise a me mi carpirne meglio i tratti del viso.

La prima cosa che mi colpì furono gli occhi di un intenso verde, mai visti di quella tonalità, non che io ne avessi visti molti. Portava i capelli arruffati che gli cadevano a ciocche sul viso a causa del sudore che gli imperlava la fonte. La sua carnagione era olivastra, non tipica della mia terra, era sicuramente straniero. Forse davvero un avventuriero come diceva. La sua espressione era perennemente solcata da un sorrisetto che rendeva nitide le sue fossette coperte da un accenno di barba incolta.

L'uomo inclinò il capo nel tentativo di scorgere il mio viso, ma mi allontanai ancora di più quando lo notai.

《No, non spaventarti》 il suo tono si fece rassicurante.

《Perché sei stato rinchiuso?》 Mi accorsi troppo tardi di aver parlato realmente.

《 C'è stato un malinteso, non sono una spia, n-》 lo interruppi prima di ripetere la stessa cantilena che avevo appena sentito.

《Sì, già lo hai detto questo, voglio sapere come ti hanno catturato》

《 Ero in taverna e qualcuno ha fatto una soffiata su un certo sconosciuto che si aggirava troppo vicino al castello... ed eccomi qua》

Non sapevo se credergli, la faceva troppo facile, non era affatto solito fare prigionieri qui, quindi lui era più importante di quanto voleva farmi credere.

《Hey! Adesso anche io voglio sapere qualcosa di te. Fatti vedere!》allungò velocemente il braccio verso di me, riuscii a ritrarmi in tempo per non farmi afferrare, ma non fui così fortunata. Quello scatto mi fece cadere il cappuccio sulle spalle e fui completamente vulnerabile al suo sguardo.

Mi rimisi velocemente il cappuccio, ma era troppo tardi, ormai dalla sua espressione si capiva che aveva visto qualcosa di sconcertante. Rimase interdetto per qualche istante.

《Sei un elfo》 proferì sbalordito lanciandomi qualche altra occhiata confusa 《no》continuò pensieroso 《sei altro, qualcosa di proibito》 si corresse.

《È- è stato un errore venire qui》 farfugliai terrorizzata dirigendomi di corsa verso l'ingresso delle scale.

《No》esclamò sconsolato tentando di fermarmi 《ti prego, resta》.

Mi bloccai per un istante prima di salire il primo scalino, non dovevo cascarci, era troppo pericoloso; mi ricomposi e mi dileguai di corsa.

Corsi più veloce e silenziosamente possibile verso la mia stanza, la mia zona sicura, e mi fiondai sul letto ripensando a cosa avevo appena fatto, a che rischio mi ero esposta.

L'indomani mattina notai un insolito via vai di guardie, forse mio padre me ne avrebbero parlato, era la mia unica fonte di informazioni, avrei chiesto a lui, anche se non dovevo essere troppo insistente o specifica.

Venne a trovarmi per pranzo e tra un boccone e l'altro gli feci presente di aver notato delle guardie per caso, ma lui divagò dicendomi che semplicemente stavano facendo a turni per sorvegliare le stanze reali.

《Padre ultimamente ti vedo preoccupato, sta succedendo qualcosa con il regno nemico?》 Provai ad estorcergli qualche informazione con un'altra tecnica.

《Non preoccuparti figlia, non sono problemi che devono affliggerti》

《 Ma padre io voglio esserti utile, lo sai, potrei aiutarti a governare, sei solo sul trono, potrei ricoprire finalmente il mio ruolo》

《Idryll,》 mi guardò con tono severo 《perché non vuoi capire che lo faccio per il tuo bene?》alzò il tono, stizzito e deluso.

《Padre, non ne posso più di vivere così》 alzai anche io il tono, ero veramente stufa di ripetere sempre le stesse cose... ma io stavo crescendo, anche se la realtà intorno a me rimaneva la stessa.

《Basta Idryll, ti comporti come una principessina viziata, sei adulta, comportati da tale e sii responsabile, non ti chiedo tanto, ti basta stare qui dentro e restare in silenzio. È facile, ma tu devi sempre lamentarti》 quel veleno non gli apparteneva, lo so, ma mi fece male lo stesso.

I mie occhi si riempirono subito di lacrime, la sua espressione si incrinò per un istante, ma poi tornò severa e irragionevole.

《Sei cresciuta nella totale tranquillità, ovattata dalla realtà del mondo, non sai cosa si nasconde là fuori》 urlò furioso, dopo di che restò mutò sotto il mio sguardo totalmente distrutto.

Afferrò la maniglia della porta e se la chiuse alle spalle con rabbia, lasciandomi lì in lacrime, senza la possibilità di lottare per i miei diritti.

Padre vorrei tanto vedere cosa nasconde il mondo, ma tu non me lo permetti. Vorrei crescere e comportarmi da adulta... ma non me lo permetti.












Maledictio// D&D storyWhere stories live. Discover now