Hybrid C10 "Judgement"

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ASH
Alex battè il pugno sul tavolo.
ALEX: Sei un idiota!
Capii che ce l'aveva con Den.
ASH: Lui non c'entra niente. È stata solo colpa mia.
ALEX: Cretino! Adesso potremmo essere tutti in pericolo!
LILITH: Stai esagerando!
ALEX: Ah, io starei esagerando?!
Inveì e uscì dalla stanza.
LILITH: Ha esagerato.
DENNIS: No. ha ragione. Non mi fido di Bachtor. Per quanto ne so potrebbe anche già averlo detto a mio padre.
ASH: È tutta colpa mia.
Il mio ragazzo intrecciò le sue dita alle mie.
DENNIS: Hai detto una grandissima stupidaggine.
ASH: Però se Alex avesse ragione... sarebbe tutta colpa mia.
LILITH: A lui ci penso io, non preoccupatevi.
DENNIS: Il vero problema non è Lilith, ma mio padre. Se lui venisse a sapere della mia relazione con Ash, sarebbe la fine per tutti.
Chiusi le ali nella mia solita posizione, stringendomi le gambe al petto.
DENNIS: Ehi, Ash.
Alzai la testa.
DENNIS: Non ti azzardare a farti paranoie, ok?
ASH: Tuo padre sa che sei bisessuale?
DENNIS: Si. Ma preferirebbe che sposassi una donna.
ASH: Ho paura di quello che succederà.
Dennis mi abbracciò, dicendomi che sarebbe andato tutto bene.
Il suono della sua voce ebbe un effetto terapeutico su di me, facendomi calmare, così mi abbandonai a lui, e il mio respiro automaticamente si calmò.
LILITH: Che leggete?
Credo ce lo chiese solo per distrarci (o perché si sentiva un terzo incomodo, non so).
Gli dicemmo i titoli.
LILITH: I libri non sono in infernico, scusa?
ASH: Si, ma ho visto uno scaffale in lingua umana.
LILITH: Vado a vedere se trovo qualcosa. Non inculatevi a vicenda mentre non ci sono.
Quando se ne andò, Den si rivolse a me.
DENNIS: Va meglio?
ASH: Un po'.
DENNIS: Scusa se te lo dico, ma non hai una bella cera. Cioè... sei sempre bellissimo ma... c'è qualcosa che ti preoccupa?
ASH:  Non so. Credo che sia dovuto alla fatica del primo giorno di lavoro.
DENNIS: Se vuoi posso dire a Sheki di lasciarti libero domani.
ASH: No. Ce la faccio. Grazie comunque.
DENNIS: Come vuoi.
Lui sorrise.
ASH: Sai... è un po' strano.
DENNIS: Cosa?
ASH: Cioè... io ho sempre immaginato i demoni come creature brutte e antipatiche... invece tu...  insomma... cioè... tu sei un demone, però...
Mi chiusi in un silenzio imbarazzato, non riuscendo a fare voce ai miei pensieri.
Sei un demone, però...maledizione... sei bellissimo.
DENNIS:  Ho capito cosa vuoi dire.
Mi baciò sulla guancia.
DENNIS: So che non non te lo dico molto spesso ma... ti amo.
Arrossii.
Cinque minuti dopo Lilith.
LILITH: Non ho trovato nulla. Che dite se andiamo a fare un giro?
DENNIS: Va bene.
ASH: Ok.
Mentre camminavamo per i corridoi, mi resi conto di una cosa.
ASH: Den, posso chiederti una cosa?
DENNIS: Certo. Dimmi tutto.
ASH: Ma tu... hai una madre?
LILITH: Non credo sia sbucato fuori dal terreno.
DENNIS: Si. Ho una madre. O, almeno... ce l'avevo. Però... è morta.
LILITH: Io... mi dispiace.
Gli presi la mano.
ASH: Se mai vorrai parlarne, io sono qui.
DENNIS: Sei un tesoro.
LILITH: In tutto ciò, cos'è successo quel giorno in bagno?
ASH: Dovresti saperlo. Se io e lui stiamo insieme, è perché quel giorno sono andato in bagno.
LI: Non intendevo quello.
DENNIS: Sei stato troppo poco specifico.
LILITH: Hai ragione, intendevo chi dei due ha fatto il primo passo?
DENNIS: Quello l'ho fatto io. Però è lui che mi ha chiesto di baciarlo.
LILITH: Dettagli. Adesso.
ASH: Semplicemente lui si è dichiarato, è stato molto diretto, come sempre, poi gli ho chiesto di baciarmi, appunto. Lui non è che fosse proprio sicurissimo eh...
DENNIS: Avevi appena finito di piangere per il tuo ex.
ASH: Non ricordarmelo, grazie. Dicevo, non è che lui fosse sicurissimo, ma io mi sono avviciniamo tantissimo alla sua faccia.
DENNIS: E lì non ho resistito. Cioè, capitemi, avevo letteralmente le sue labbra a un soffio dalle mie.
LILITH: Non ho mai avuto una relazione, quindi non posso capire.
ASH: Poi gli ho chiesto di baciarmi di nuovo, per fargli capire che mi piaceva più di quanto pensava.
LILITH: Che carini...

7:55PM
ASH: Maledizione, è tardi.
LILITH: Dovevamo essere lì a meno un quarto...
DENNIS: Vi accompagno.
Quando arrivammo alle cucine, Sheki era davanti alla porta a braccia conserte.
SHEKI: Era ora. Dove eravate?
DENNIS: Erano con me.
ASH: Scusi il ritardo, capo.
SHEKI: Va bene, per questa volta farò un'eccezione.
ARYN: Dagon, dobbiamo andare.
DENNIS: Piantala di chiamarmi così...
Lo presi per la maglietta e lo baciai.
ASH: Ci vediamo dopo.
DENNIS: A dopo.
Entrammo in cucina.
SHEKI: Il vostro amico è già qui. Al lavoro, oggi cena vegetariana.

8:35PM
SHEKI: A che punto siamo? La famiglia reale sta aspettando!
ALEX: È tutto pronto.
SHEKI: Lilith, Ti dispiace portare tu i piatti?
LILITH: Assolutamente no.
Cinque minuti dopo i piatti partirono.

LILITH
Mentre distribuivo i piatti, Dennis mi chiamò.
LILITH: Mi dica tutto.
DENNIS: Salutami Ash. Digli che lo amo.
Me lo disse a bassa voce, quindi nessuno sentì niente.
Sono una coppia molto affiatata, sono contenta per loro.
Tornai in cucina.
LILITH: Ash, Dennis ti saluta. Ha detto che ti ama.

ASH
Se avessi il coraggio di dirglielo anche io...
SHEKI: Che carino!
ASH: Sta' lontana dal mio ragazzo.
SHEKI: Qualcuno è geloso, eh?
ALEX: Hai qualche problema?
SHEKI: La sua gelosia è un problema.
LILITH: Io non butterei benzina sul fuoco.
Bella battuta, Lilith.
Sheki ci lasciò perdere e andò da altri demoni che la stavano chiamando.
ALEX: Ehi, ragazzi... volevo... ecco... volevo chiedervi scusa per prima.
DENNIS: Tranquillo.
ASH: Eri teso, lo capisco.
SHEKI: Vi ho detto di riposarvi, sgorbi?!

10:30PM
Eravamo tornati in stanza dopo aver finito di pulire.
ALEX: Qualche idea?
Si riferiva al piano di fuga.
LILITH: Di solito sei tu la mente.
ALEX: Si, ma non ho idee.
Si voltarono entrambi verso di me.
ASH: Non guardate me.
Una figura si avvicinò alle sbarre.
ASH: Ehi Den...
DENNIS: Ehi...
Sembrava scosso, aveva le orecchie basse e gli occhi gonfi, come se avesse pianto.
ASH: Ehi cucciolo, che succede?
Gli sfiorai la mano e la sentii viscida.
Ebbi un orribile presentimento.
ASH: Dennis, che cosa-
Lui alzò la testa, con le lacrime che gli rigavano le guance.
DENNIS: Mio padre ci ha scoperti. Ti giustizieranno tra una settimana.

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