Rima XXII: Mondi Ardenti II (nuclei di luce)

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Rima XXII: mondi ardenti II (nuclei di luce)


Ⅰ. Il mio desidero


Voglio aprire il tuo amore,

voglio abbracciarti quando la luce scolpe il tuo corpo nel mio iride,

raccoglierti quando rimani incagliata tra le reti del mio sguardo,

ma non ce la faccio.


Il tempo si è forse arenato nei fondali dei nostri mari,

e ci sta distanziando con il suo involucro spesso ed eterno,

nascondendo la tua immagine al mio mondo interno.


Io non voglio far altro che cercare il tuo sorriso, i tuoi desideri,

il tuo tenero cuore di lume,

perché guidi l'indorarsi del mio ade,

perché voglio distanziarmi dal duro inferno terreno,

riposare con te,

nel tuo nucleo, nel tuo cuore.



ⅠⅠ. Il nostro incontro


Una notte mentre viaggiavo tra i miei sogni neri e duri,

ti vidi arrivare scavando nel buio,

dissipando con i tuoi occhi la rigida tenebra.


Il freddo e secco volto del mio mondo si dipinse di fuoco

e le mie paure affogarono nel caldo.


Il mio cosmo s'impregno di plasma

e piccoli nuclei di gas ardenti cosparsero l'aria con calie.


Le forze magnetiche che provenivano da te

mi costellarono con migliaia di desideri elettrizzanti.


Ero stato colpito dai tuoi soffi carichi di radiazioni

e non potevo far altro che cercare le tue fiamme,

le radici del tuo essere.


Così mi avvicinai alla tua forma,

intrecciai i miei desideri alla tua carne

e mi sepolsi tra le tue braccia vivaci.


Appoggiandomi tra le tue onde di rose di granato

mi ero fatto circondare la tua fragranza aurea,

così potei affacciarmi oltre la tua tremula rete d'isotopi

e udire le voci del tuo subconscio.



ⅠⅠⅠ. Un viaggio dentro di te


Tra gli architravi della tua mente

Il tempo giaceva sepolto.

La sua siluetta si nascondeva

tra le cuspidi del tuo preconscio,

tra le simmetrie spigose del tuo occulto infinito,

lì dove si ergeva il profondo ipocentro del tuo abisso.


Mi aprii un varco nella tua trasparenza

e un fulmine saturo di note armoniche mi percorse,

attraverso i miei nervi, i sentieri del mio essere.


Durante il tragitto

mi sentivo sprofondare in te,

attraversare i tuoi oceani vetrosi.

Mentre mi intingevo in te e

migravo verso il tuo cosmo interno

vidi che diventavi di rubino e ombra.


La tua essenza riposava nel buio,

e la tua sagoma fischiava a causa delle alte pressioni dei tuoi sentimenti,

tutti appiccicati, e schiacciati con forza dai loro fratelli.

Non si vedeva altro che mistero e più mistero,

mistero che mi scagliava frammenti d'oro, argento e materiali pesanti.

Piu in profondità riposava il tuo cuore, una stanza rossa che si nascondeva tra le tue cellule di folgore,

dentro a questo tuo centro una marea di api preparavano perle di miele ardente.



ⅠⅤ. La tua accolta


Quando ero dentro di te,

tu cominciasti a nascondermi dentro al tuo cielo,

cercando la distruzione di te stessa,

provando a frantumarti dento di me,

e che io mi rompessi dentro di te.

Entrambi volevamo fonderci,

unirci l'uno con l'altro,

mescolarci, aprire i gusci che ci delimitavano,

scappare dalla nostra pelle, dalla prigione dei nostri involucri,

che, come una cella pesante, rinchiudeva le nostre anime.


Così tu mi introdusti al tuo mondo mentale,

annebbiandomi la vista con la tua brezza,

portandomi alle tue terre, dando un significato alla mia proiezione,

al risultato delle interazioni dei miei atomi.


Non ostante io dimenticai di considerarti

come un essere di luce ed elettricità,

ti memorizzai come una immagine di fuoco,

Dovevo svuotarmi, lasciarti libera nella mia mente

e nelle lande del reale.

Dovevo lasciarti viaggiare nei ventricoli e negli atrii del mio cuore.

Dovevo scavare dentro al silenzio,

salire a controcorrente il torrente del tempo,

lasciar volare il tuo profilo di fiamma.



Maggio 2023 - Gennaio 2024 / Marcos - Drago1721

Tempesta di Plasma (Aprile 2022 - in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora