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EPILOGO

DIECI ANNI DOPO

HARRY

Erano passati ormai anni da quando ci eravamo stabiliti qui a Toronto, e non potevo immaginare che la mia vita potesse stravolgersi così tanto.

Avevo una carriera da calciatore che cresceva sempre di più, una ragazza al mio fianco da paura che mi aveva donato la gioia più grande del mondo e ovviamente non ci dovevamo dimenticare della casa che faceva letteralmente svenire!

Mi svegliai per primo e non appena aprii gli occhi vidi la mia scena preferita.

Nostra figlia di un anno e mezzo, Matilda abbracciata alla mia futura moglie.

Matilda aveva i miei stessi occhi e i capelli rosso fuoco della mamma; infatti, come tradizione lei era la mia piccola Cappuccetto.

Qualche giorno fa, aveva pronunciato la sua prima parola 'Papà' rendendomi l'uomo e il papà più felice del mondo. Amavo nostra figlia più di qualunque altra cosa perché era il frutto dell'amore che univa me e Laila.

Spostai lo sguardo sulla mia donna, che dormiva beata. Ogni giorno ai miei occhi si faceva sempre più bella e sexy.

Ero sempre il solito lo sapevo, ma che vuoi farci ero o non ero un lupo affamato della sua Cappuccetto?

La piccolina si svegliò poco dopo, iniziando a cercarmi insistentemente.

«Piccola Cappuccetto di papà, sono qui tranquilla. Che dici di fare il gioco del silenzio? Sennò il lupo ti mangia e io poi come faccio senza di te?» dissi dolcemente baciandole le manine.

Lei mi guardò con quegli occhioni azzurri che mi facevano scogliere ogni volta.

Nonostante il mio avvertimento continuò a fare confusione tanto che Laila, si svegliò.

«Ma allora, chi è il piccolo esserino che non riesce a fare la brava?» mormorò ancora assonnata. «Forse proprio questa piccola peste qui al mio fianco?» disse iniziando a farle il solletico.

La nostra piccola iniziò a ridere senza darsi il tempo di respirare ed io rimasi qui, immobile a guardarle giocare.

Eccole lì, le mie donne.

La mia piccola Cappuccetto e la mia futura moglie.

Quella era la famiglia che avevo sempre desiderato.