Don't you dare look back, just keep your eyes on me.

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Aveva sempre avuto un che di rilassante e affascinante guardare il paesaggio scorrere velocemente dal finestrino del treno, per poi spostare lo sguardo all'interno del vagone e lasciarsi prendere dalle fantasie sulle varie e possibili storie dei passeggeri.

Era sempre stato facile sognare e far vagare la fantasia dentro quella scatola di latta che si muoveva veloce sui binari.

Quello era il motivo per cui, nonostante le mille difficoltà e difetti che quel mezzo di trasporto riscontrava, Manuel si ostinava a spostarsi con quello.

Quella anziana signora che fino a qualche minuto prima gridava al telefono e chiedeva insistentemente all'interlocutore di parlare più forte immaginava che stesse affrontando un viaggio per andare a trovare uno dei nipoti. Aveva la faccia piena e gli zigomi arrossati, i capelli bianchi e candidi e le labbra fine. Una giacca azzurra, di un tessuto che pareva molto leggero. Era sicuramente una nonna affettuosa e gioiosa, una nonna di molti nipoti.

E quell'uomo, quello di cui Manuel riusciva a vedere solo la piazza sulla nuca, seduto dandogli le spalle ai sedili oltre la fila di fronte a lui, stava leggendo la stessa pagina del quotidiano che teneva alto davanti al viso da almeno mezz'ora. Quell'uomo avrebbe potuto essere un investigatore privato, assoldato dal marito, viscido e diffidente, della donna in tailleur grigio che sedeva vicino al finestrino nella quartina di sedili opposti a quella dell'uomo.

Due ragazzi e una ragazza occupavano invece la quartina di sedili più vicina all'altra porta del vagone, i più lontani rispetto a Manuel, li aveva visti entrare ridendo e scherzando, portando con loro tre trolley ingombranti e pesanti, a vedere i gesti con i quali se li portavano dietro. Uno di loro aveva dei lunghi dreadlocks acconciati sulla testa, la ragazza invece aveva un caschetto nero e dritto, una Mia Wallace di Roma, a sentirla parlare.

Loro tornavano a casa, Manuel li immaginava, aver preso la loro vita in mano a diciotto anni e aver deciso di trasferirsi, soli, magari, senza amici in una città lontana dalla loro, per poi essersi trovati in un'aula dell'università di Torino ed essersi riconosciuti provenienti dalla stessa città. Coinquilini, sono diventati coinquilini dopo qualche mese di conoscenza, condividono l'appartamento con altre due ragazze, e ogni venerdì aprono la casa ad amici e amici di amici, ridono, scherzano e si divertono.

Il ragazzo davanti a lui, invece, dormiva. Aveva le labbra socchiuse e pareva che né la voce dei tre ragazzi, né quella della signora anziana, avessero disturbato minimamente il suo sonno. Gli occhi gli si stringevano appena, ogni tanto, ora che lo guardava bene, formando delle piccole rughe tutte intorno. Stava sognando qualcosa di doloroso, probabilmente.

Non ne poteva immaginare la storia, ché l'unico elemento che era riuscito a raccogliere prima di vederlo dedicarsi totalmente al riposo, erano stati solo gli occhi castani, profondi e grandi, e una timidezza che gli aveva costretto le guance a farsi rosse nello scusarsi per averlo urtato con quelle gambe estremamente lunghe, che probabilmente faceva fatica a governare.

Era vestito bene, però, aveva un bell'orologio al polso. I ricci erano curati, parevano morbidi come nuvole, la pelle candida e liscia. Il telefono si scorgeva dalla tasca del pantalone, e Manuel, fosse stato ancora il Manuel di cinque anni fa, non ci avrebbe messo che un secondo a portarglielo via. Quello era un pariolino, un figlio di papà, Manuel lo immaginava arrovellarsi tragicamente con quella che sarebbe stata la scelta più difficile della sua giornata: dover prendere un treno, chissà per quale motivo senza prima classe, per tornare a casa.

Fece una smorfia insofferente, portando lo sguardo al di fuori del finestrino, notando con piacere di riconoscere l'ambiente circostante: mancava poco alla stazione Termini.

Manuel ruotò le spalle e il collo, sospirando leggero, non vedeva l'ora di poter tornare a casa e togliersi quella scomoda giacca che si era messo addosso per presentarsi, al massimo che poteva, elegante alla laurea di Chicca.

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Aug 02, 2023 ⏰

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