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     ALHAITHAM 


-Ehi, Alh sempre a lavoro, eh? – esordì Kaveh entrando nello studio.

Era già il crepuscolo. Solo un giorno era passato da quando era stato catturato da quella feccia. Non appena avevo visto il taglio sul suo volto avevo sentito l'impellente desiderio di ucciderli tutti per ciò che avevano fatto. Per fortuna Cyno era arrivato in tempo e li aveva assicurati alla giustizia.

- È tardi, dovresti riposare – dissi distogliendo subito lo sguardo.

-Ho dormito tutto il giorno, mi sento benissimo adesso – replicò sedendosi alla sua scrivania colma di progetti. -Ho un sacco di lavoro arretrato da finire.

-Forse dovresti cambiare lavoro.

-Cosa?! – esclamò indignato, - e cosa dovrei fare sentiamo?

-Forse qualcosa di meno pericoloso visto ciò che è successo ieri.

-Beh, questa volta ho scelto male il mio cliente – riconobbe. – Ciò non vuol dire che smetterò di essere un architetto.

Non aveva perso la sua determinazione, dunque.

-Fa come vuoi, ma la prossima volta non mi disturberò a cercarti.

-Perché allora l'hai fatto se ti ha arrecato così tanto disturbo?

-Mi dovevi ancora l'affitto di questo mese – risposi scherzando, ma Kaveh sbatté di colpo il pugno sul tavolo facendomi sobbalzare.

-Stai mentendo!

-Prego?

-Quando menti non mi guardi mai negli occhi e non mi hai ancora guardato da quando sono arrivato o sbaglio?

Non aveva tutti i torti.

-Non vuol dire nulla – risposi bruscamente.

-Guardami.

Mi arrischiai ad alzare lo sguardo e incrociai i suoi occhi lucidi.

-Cosa provi davvero per me? Dimmelo.

Non riuscivo a trovare una risposta corretta alla sua domanda, o forse c'era ma non aveva alcuna valenza logica.

-Ah, adesso basta! Mi dai ai nervi! Non ce la faccio più, me ne vado!

A quelle parole mi alzai di scatto e gli afferrai un braccio.

-Non andartene.

-E perché dovrei restare?

-Probabilmente non c'è una risposta giusta e credimi l'ho cercata a lungo, ma quando si tratta di te io non so cosa mi succede. So solo che ho bisogno di te – confessai.

Kaveh sgranò gli occhi dalla sorpresa.

-Ho sempre pensato mi detestassi...

-Detestarti? – risi amaramente. -Sei fastidioso e insopportabile a volte, è vero, ma non ti ho mai detestato.

-Davvero?

Lo attirai ancora di più a me tanto che il suo viso era a un palmo dal mio.

-Se fosse stato così non ti avrei mai chiesto di vivere qui con me.

-E perché allora non hai mai detto nulla?

-Già una volta ti ho perso per il mio egoismo, non potevo rischiare che succedesse di nuovo. Tu sei la cosa più importante per me, Kaveh.

Mi aspettavo che replicasse, invece Kaveh si divincolò dalla mia presa e cominciò ad afferrare dei tomi dalla libreria.

-Kaveh?

"Irrational Love" [ Kaveh X Alhaitham ]Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt