Capitolo 5.

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Francy

Mi ritrovai tra le mura di una stanza piccolissima, fatta di mattoni grigi e sbarre di metallo.
Assomigliava un po' troppo a una prigione, in effetti...
Sbattei gli occhi un paio di volte, prima di tirarmi a sedere ed essere subito colpito da una forte vertigine.
Lasciai che il dolore si fosse attenuato, prima di muovermi ancora.
Mi guardai in giro, frastornato.
Forse avevo perso i sensi, anche se non mi ricordavo assolutamente nulla.
-Ah...Francy...-una voce rimbombò nella cella.
Una voce che avrei riconosciuto tra mille.
La voce di qualcuno che avevo deluso, che ce l'avrebbe avuta con me probabilmente per sempre.
Cadetti in un oblio di ombre e ricordi, dove tutto era offuscato da paura e amarezza.
-I...io...- balbettai.
Baddi si avvicinò al lucchetto della cella.
Frugò nella tasca dei jeans e ne estrasse una piccola chiave di bronzo nero, con dei ghirigori elaborati e scagliature qua e là.
Smanettò con la serratura ed entrò.
Fissai il pavimento, lo sguardo vacuo.
Si sedette di fianco a me.
-N...non farmi...male...- sussurrai, scostandomi leggermente.
-Non voglio farti nulla- proclamò, fermo.
Mi porse una mano.
Lo guardai di sottecchi, senza accennare a ricambiare il gesto.
Avevo paura.
Paura della vendetta di qualcuno che avevo ferito.
-Ok, niente mano- ritrasse il braccio, sospirando.
Calò un silenzio tombale, interrotto solo dai miei respiri affannosi.
-P...perché sono qui?- trovai la forza di chiedere a un certo punto.
-Beh... ti abbiamo trovato così ben sotto tiro... non mi sembrava giusto lasciarti lì. E comunque dovrei chiederti delle cose. Posso?
Annuii lentamente, scosso da un brivido.
Non sembrava avere cattive intenzioni.
-Prima domanda. Avete in mente qualche piano?
Mi morsi il labbro.
E ora?
Ma prima che potessi riflettere ancora, come un gesto involonario cominciai a parlare.
-Non...non lo so. Cioè...credo che Phere e Stef stiano organizzando qualcosa ma... non so nulla di più...- mormorai, flebile.
-Ok...ci sta-annuì- seconda domanda. Avete intenzione di massacrarci? Siete molto agguerriti?
Spostai lo sguardo sulle mie ginocchia.
I jeans erano sporchi di gesso e polvere, ed erano un po' strappati.
-N...no...
-Oh...bene. Ultima domanda...-si sporse verso di me e mi prese il mento con due dita, facendomi sussultare -dov'è Francy?
Con un solo gesto mi riportò alla realtà.
In un secondo la sua voce cambiò timbro, diventando più seria e... nostalgica, forse.
Fatto sta che sue parole mi penetrarono dentro e riuscii ad ascoltarlo davvero, stavolta.
Non potei fare a meno di incrociare il suo sguardo.
Scorsi i suoi occhi ghiacciati, ma dentro trovai qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Calore, preoccupazione, serietà. Non un briciolo di disprezzo.
Cercai di nascondere gli occhi lucidi e le palpebre tremolanti, fallendo miseramente.
-Sono...io, Baddi...
-No...
Tolse la mano, poggiandosela sulle gambe.
-Questo non è il vero Francy. Non è il ragazzo solare, menefreghista, divertente. Qui vedo solo insicurezza e fragilità. E...capiscimi... non c'è nulla di male, ma fuori ti massacreranno così...
Una lacrima rotolò fuori dalla mia guancia.
-Sono un mostro, ecco tutto...- soffiai.
-Sono un mostro per averti tradito, per averti voltato le spalle quando ti avevo giurato aiuto. Sono un mostro per essermi mostrato forte davanti a te, forse solo per farmi accettare.
Nascosi il viso nei palmi delle mani, disperato.
Avevo appena tirato fuori le parole che mi tenevo dentro da troppo.
-Francy... a me non importa.- sussurrò, con la sua solita calma.
Le sue parole mi fecero spalancare gli occhi.
Non...gli importava?
Eravamo fuggiti insieme, avevamo creato un nostro regno dove lui comandava.
Eravamo scappati dalla monarchia di Loco e avevamo trovato un posto tranquillo dove potevamo creare una nostra "rivolta".
Dove potevamo dire la nostra...
E al primo ostacolo, io cosa avevo fatto? Avevo abbandonato tutto.
Avevo subito cambiato schiera, quando il big Ladro aveva dato la corona a Phere, cedendo sotto le catene del bene che le volevo.
Non ero riuscito ad abbandonarla.
È la condanna dei buoni.
Nel proteggerla, avevo però abbandonato qualcun altro, che forse aveva bisogno di me più di chiunque altro.
-Non ti...?- sussurrai, alzando lo sguardo.
Avevo la voce spezzata.
-No Francy...io avrei fatto la stessa cosa. Non c'è persona a cui tu voglia più bene di Phere probabilmente, e se fossi stato io avrei fatto pure di peggio. Non hai tradito nessuno. Non sei un mostro...
Deglutii.
-Io...
-Non fa niente Francy...
Mi sorrise. Poi allungò una mano verso di me.
Si avvicinò alla mia tasca e fece scivolare qualcosa dentro.
Mi fece l'occhiolino.
Era la chiave della cella.
Strizzai gli occhi, gettandomi al suo collo.
Non sarei resistito ancora.
Intrecciai le dita sulla sua nuca, mentre seppellivo la testa sulla sua spalla.
-Baddi...ti voglio bene...- singhiozzai, lasciando rotolare fuori le lacrime.
-Anch'io piccolo cavaliere, anch'io...- mormorò.
E...non vorrei azzardare nulla...ma ebbi come l'impressione che la voce gli si fosse incrinata un po'.

Phere

-Francy!! Dove eri finito?!? Ti cerco da ore!- esclamai, vedendolo.
Corsi da lui, preoccupata.
Ma trovai solo due occhi lucidi e un sorriso mesto.
-È tutto ok Phere...sono solo andato a fare un giro.
Gli lanciai uno sguardo indagatorio, ma lui non si mosse.
Era una menzogna.
-Vabe senti... ti stiamo aspettando per decretare il piano d'attacco, meglio se ti sbrighi. Manchi solo tu- lo informai.
Corremmo verso la sala.
Quando entrai, trovai tutti seduti a cerchio a parlottare fra loro.
Francy si gettò di fianco a Nat, e io rimasi sola sulla soglia.
Feci un respiro, prima di esclamare:
-BUONASERA!- con un sorriso che più finto non si può.

Quando finii di parlare, calò un silenzio teso.
Nessuno era felice di quell'attacco.
Si rischiava la vita...si rischiava di uccidere qualcuno.
Qualcuno a cui volevamo bene.
Ero circondata da sguardi impauriti, pieni di senso di colpa, confusi.
Marcy aveva gli occhi persi nel vuoto, Stef mi massaggiava la schiena, nervoso, Kendal si mordeva il labbro... ma la reazione che mi fece più male fu quella di Nico.
Nei suoi occhi color smeraldo combattevano delirio, malinconia e rabbia. Coperti da tanta, tanta paura.
Ma non lo biasimo.
Era un ragazzino, solo un ragazzino, a cui era stato ordinato di battersi contro le persone più importanti della sua vita.
E poi...beh...Nico è il nostro "bravo ragazzo", una spada quasi non l'ha mai impugnata.
Lo capivo perfettamente.
-I...io... vado a prendere una boccata d'aria- borbottò.
Si alzò e di scatto uscì dalla stanza.
Lo guardai allontanarsi verso la foresta. Non era difficile intuire dove si stesse dirigendo.
Non l'avrei fermato.
Lo conoscevo abbastanza da capire che aveva bisogno di un abbraccio di Loco e una pacca sulla spalla da Baddi, o sarebbe scoppiato.
-Vado a cercare di farlo ragionare...- esclamò Marcy, con gli occhi lucidi.
Uscì anche lui, correndo dietro a Nico.
Lo vidi scomparire tra le chiome degli alberi.
Sospirai. Non ne potevo più.

~ANGOLINO MIO
Buonaseraa! Allora... bi prometto che è l'ultima volta che ritardo così tanto un capitolo...sono tornata dal mare e adesso ricomincio sul serio...
vabe, buona estate,
ciaoo🤍

~Il Peso del PotereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora