Capitolo 29 (Mercoledì)

31 4 0
                                    

<No, no, non dire così ti prego.>
Tyler mi prende per il braccio e mi trascina in camera nostra, e dopo aver chiuso la porta per non far preoccupare ulteriormente i ragazzi, mi abbraccia come non ha mai fatto. Neanche quando ero sul punto di morte 16 anni fa si è comportato cosi.
<Mercoledì no, ti prego dimmi che andrà tutto bene, che non ti succederà niente di brutto, che si risolverà tutto, che continueremo la nostra vita, voglio morire di vecchiaia insieme a te, mentre ti tengo la mano, non di certo ora, abbiamo due figli e uno in arrivo, non ti succederà niente, ti prego dimmelo!> Quasi urla ormai in lacrime.
<Tyler...non...non so...non so che dirti.> Sussurro accarezzandoli la schiena.
<Cerca di...di tranquillizzarti...ok? Fallo per me, odio vederi cosi.>
Continua a stringermi con forza, non ci pensa neanche a lasciarmi andare.
Poi, preme la sua fronte contro la mia, per guardarmi meglio negli occhi e chiedermi:
<Andrà tutto bene vero?>
<Tyler...sono sopravvissuta a un Hyde, credi veramente che un ragazzino mi faccia paura? Ne abbiamo passate tante, supereremo anche questa, insieme. Hai capito?>
Fa segno di si con la testa per poi darmi un bacio in segno di speranza.
<Allora, prima parte del piano inventato sul momento: andare via da questa casa.> Dico una volta staccati dal bacio.
<Dalla nostra casa? Sei sicura? Dove andremo? In un motel dove nei film vengono ammazzate le persone? Non ti ricordi quando abbiamo visto "Identità"?>
<Non siamo in "Identità". Niente motel, lo giuro.>
<E allora dove staremo?>
<Nella vecchia villa Addams!> Dico euforica.
<La vecchia villa della tua famiglia?>
<Apparteneva alla mia antenata Goody e alla sua famiglia.>
<Oh certo, perché non ci ho pensato prima? Andiamo a vivere nella casa dell'assassina di Crackston, è una splendida idea portarci i ragazzi, amore. Sei un genio, te l'ho mai detto?>
<Smettila o ti lascio qui!>
<Ok facciamo...come dici tu.>
Quando scendiamo al piano di sotto, Vipera a Thomas sono seduti sul divano, pensierosi.
<Ragazzi.> Li chiama Tyler.
<Si?> Rispondono insieme.
<Fate le valigie.> Continua.
<Perché? Dove andiamo?> Chiede Vipera.
<Andiamo in un posto sicuro. Va bene?>
Annuiscono, un po' titubanti, e salgono ognuno nelle proprie camere a fare i bagagli.
<Hey...ehm...avviso Xavier che Vipera si assenta da scuola. Non gli dirò dove andiamo ovviamente.> Dico a Tyler.
<Ok...si è meglio.>
Quindi, lo chiamo dal numero personale, li mi tiene memorizzata, avrà 5 secondi bonus per pensare a come comportarsi.
Dopo un paio di squilli risponde, metto il telefono in viva voce così che anche Tyler possa sentire.
<Mercoledì? E' tutto apposto? Non sei solita a chiamarmi.>
<Si, è tutto apposto, ti chiamo solo per informarti che Vipera si assenterà da scuola per un po' di giorni.>
<Ok, quanti esattamente?>
<Non lo so di preciso.> Guardo Tyler che su un foglio mi ha scritto due settimane.
<Due settimane minimo.> Rispondo.
<Due settimane? Dove dovete andare?>
<Oh, non è importante. Grazie Xavier.>
Prima che possa riattaccare, Xavier mi interrompe.
<Hey Mercoledì. So che probabilmente non mi crederai mai ma...se a te, a Tyler o a i tuoi figli servisse aiuto beh ecco...chiamami.>
Io e Tyler ci guardiamo come a dire: non l'ha detto veramente.
<Ehm...non credo che ce ne sarà bisogno ma...grazie.>
E riattacchiamo.
Devo dire che dopo anni, è la prima conversazione civile che facciamo, senza il desiderio di prenderlo a pugni.

Again But Better: The SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora