Capitolo 2

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Midoriya's POV

Mi svegliai nel mio letto e mi stropicciai gli occhi.

Dalla finestra non entrava molta luce.

Guardai la sveglia rossa poggiata sul comodino a lato del mio letto.

Le 20:30...

Sentii il mio stomaco brontolare e così, controvoglia, mi alzai da letto.

Scesi le scale in legno e mi diressi in cucina.

Aprii il frigo per cercare qualcosa da mangiare ma non vi trovai molto.

O meglio, del cibo c'era, ma non mi andava per niente di mettermi a cucinare.

Sbuffai rumorosamente.

Dopo qualche minuto passato a lamentarmi e a riflettere, giunsi alla conclusione che la cosa piu logica da fare sarebbe stata quella di andare in un qualche negozio nelle vicinanze e comprare qualcosa di precotto da dover semplicemente riscaldare.

«così sia!» mi dissi picchiettandomi le guance.

Presi i primi vestiti che trovai.

Dei pantaloni della tuta neri, una felpona di cotone verde (non ché il mio colore prefrito) e delle scarpe da ginnastica rosse.

Non sembrava stesse per piovere e quindi non presi un ombrello o uno degli impermeabili che avevo vicino alla porta.

Quando uscii di casa erano ormai le 21 passate e stava iniziando a fare buio.

Mi diressi verso uno dei negozi in stile 'konbini' per cercare qualcosa di veloce da preparare.

Avvicinandomi al negozio vedevo delle figure famigliari che riconobbi come Kacchan e la sua 'gang'

Spero non mi notino... non ho proprio voglia di guai...

«Hey frocetto! Non ti sono bastate le botte di oggi? » disse Bakugou gridando nella mia direzione.

Perfetto...

Kacchan e il suo gruppo si stavano avvicinando a me e io non avevo proprio voglia di prenderle in quel momento.

Decisi di provare a correre via.

Ovviamente non c'è bisogno di dire che mi inseguirono per tutte le vie e i vicoli della città.

Erano ormai 15 minuti che mi stavano inseguendo e decisi di infilarmi in un vicoletto.

Ovviamente la mia scelta fu terribile dato che si trattava di un vicolo cieco.

«Certo che corri veloce tu! » disse Bakugou facendo scontrare il suo palmo con il suo pugno mentre si avvicinava a me che ero come un topo in trappola.

Chisui gli occhi provando a prepararmi psicologicamente per prenderle

Ad un tratto sentii un tonfo

A quel suono riaprii gli occhi e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta.

Il biondo era con la faccia per terra e i suoi compagni si erano inginocchiati accanto a lui.

Poco davanti si trovava un ragazzo con una gamba appoggiata al muro e un altra stesa in avanti.

Che gli abbia fatto lo sgambetto?!

Lo guardai meglio e notai che era un ragazzo abbastanza alto, certamente più di me.

Aveva una giacchetta di pelle nera e i capelli divisi a metà e colorati di rosso da una parte e di bianco dall'altra.

Più lo guardavo e più non potevo fare a meno di chiedermi come avessi fatto a non notarlo prima.

«ops... mi è scivolata la gamba... » disse poi lui con tono divertito ed un ghigno sul suo viso.

«pezzo di merda io ti ammazzo! » disse Kacchan alzando lo sguardo verso di lui.

Gli stava praticamente ringhiando contro con il suo solito modo di fare.

Ma il ragazzo bicolore sembrava ignoralro e iniziò a dirigersi verso di me.

E ora che vuole da me questo?!

«Andiamo?» Mi chiese poi lui scrutandomi velocemente.

«m-ma io non ti conosco nemmeno. Chi s-sei?» gli chiesi un po intimorito dalla sua presenza

«vuoi davvero fare ora le presentazioni mentre aspetti che il biondino si alzi? »
Mi chiese con tono ironico.

Scossi la testa e gli diedi ragione.

«sai arrampicarti? » mi chiese lui indicando il muro che si trovava alle mie spalle.

«O-ovvio che no! » gli risposi a tono.

«Allora vola. » Mi sorrise.

«A-aspetta, cos- » non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo mi prese in braccio a mo' di sposa e mi gettò dall'altra parte del muro.

Fortunatamente non mi feci molto male grazie a dei sacchi della spazzatura che si trovavano nel punto di atterraggio.

Ma di sicuro uno spavento me lo ero preso.

Il bicolore scavalcò il muro sbuito dopo e mi guardava la mia espressione sconvolta con fare divertito.

«Sei pazzo?! Potevo rimetteci il mio fondoschiena! » Lo rimproverai io.

«Sapevo ci sarebbero stati dei sacchi qui. Il ristorante qua vicino li lascia sempre lì il mercoledì» Disse lui giustificandosi.

Non ero molto convinto ma la presi per buona.

Poi lui mi prese per il polso e senza avvisarmi inizio a correre.

Ma che cosa vuole questo da me... nemmeno lo conosco... e se fosse un maniaco? E se mi volesse fare del male?

Erano i pensieri che mi bazzicavano per la testa mentre venivo trascinato dal ragazzo per tutta la città.

Tuttavia non riuscivo a smettere di pensare che avesse qualcosa di famigliare...

.....Angolo autore.....

Heylà!

Secondo capitolo anche questo abbastanza lunghetto.

E boh spero vi piaccià

Fatemelo sapere con qualche stellina <3

Ora vado che ho voglia di gelato


~byeeee~


finché morte non ci separi ●Tododeku●Où les histoires vivent. Découvrez maintenant