Six.

195 22 17
                                    

«Charlie, ci sei?». Alza lo sguardo verso la dottoressa che la chiama per qualche secondo, si risveglia dal suo stato di trance e annuisce debolmente.

«A cosa stavi pensando?». Le chiede dolcemente lei.

«Non lo so, non lo capisco».

«Sai dirmi come ti senti in questo momento?».

«Credo confusa, agitata e stanca probabilmente».

«Beh Charlie, hai fatto tanto. Ricordare il passato come abbiamo fatto poco fa, fa male». Le sorride la dottoressa e la ragazza annuisce. La seduta termina dopo non molto, Charlie ne esce distrutta, ricordare certe cose è pesante e ha solo bisogno di riposare la testa adesso così, torna a casa e si riposa un po' sul letto prima di andare a lavoro, ha chiesto la mattina libera per fare la seduta. Si guarda un po' intorno per poi puntare il suo pianoforte e dopo averci pensato un po' si alza e si siede davanti ad esso iniziando a suonare e cantare qualcosa per poi registrare un video mentre canta un'altra canzone di Billie. In poco tempo riesce a finire di registrarla e la posta anche correndo poi a lavoro e iniziando il suo turno, sperando di vedere la cantante, le migliorerebbe l'umore che oggi è peggio del solito.

«Charlie, tutto bene? Ti vedo spenta oggi». La guarda Kim preoccupata.

«Oh si Kim, perdonami sono solo un po' stanca, tutto qui». Le sorride e lei annuisce ricambiano. Dopo qualche ora, non riuscendo a reggere bene la pressione del lavoro Charlie si reca in bagno a dare una sciacquata al viso con dell'acqua fredda, fare un respiro profondo e appoggiarsi al lavandino per riprendere fiato, sente tutto molto accelerato e non va bene, non va bene un attacco di panico adesso.

«Calmati Charlie, ti prego». Sussurra tra se e se bloccandosi subito sentendo la porta del bagno aprirsi, si raddrizza e maschera il dolore che sta provando, inoltre cerca in tutti i modi di nascondere il suo attacco. Quando però si gira nota che ad essere entrata è proprio la cantante.

«Ciao». Le sorride appena la vede e il cuore di Charlie inizia a battere più velocemente del solito e non solo per il suo attacco.

«Ciao». Sussurra timida la castana.

«Tutto bene?». La guarda mentre si lava le mani, notando la sua rigidità.

«Si, perché?». La guarda sperando che ci creda.

«Chiedevo, non vorrei ti stessi sentendo male». Sorride dolcemente e Charlie la guarda sconvolta.

«Oh no, grazie mille». Sussurra concentrandosi su di lei e non sul suo attacco.

«Da quanto lavori qui??».

«Da qualche mese».

«Eppure, non ti ho mai vista fin quando non abbiamo sbattuto la prima volta». Ammette curiosa la nera.

«Sono parecchio silenziosa, faccio ciò che mi dicono e basta». Confessa l'altra.

«Ognuno ha il suo modo di affrontare il lavoro». Sorride mentre Charlie annuisce e poi la guarda.

«Belli i capelli». Afferma timidamente riferendosi la tinta rossa fatta da pochissimo.

«Ti ringrazio, era già da un po' che volevo farli». Sorride.

«Ti stanno bene». Continua timida la castana mentre la nera continua a sorridere.

«Adesso devo andare, ci vediamo in giro». Billie la guarda ancora qualche secondo mentre Charlie annuisce e dopo va via.

«Dio». Sussurra tra se e se una volta che la ragazza è uscita dal bagno. Si guarda poi allo specchio e nota che il suo attacco è quasi finito iniziando finalmente a calmarsi, quella ragazza ha un grande effetto su di lei e non si spiega il perché, però c'è anche da dire che le provoca parecchia ansia, quando poi torna a lavoro non la vede più per fortuna o anche per sfortuna, adora stare dove c'è lei ma nello stesso tempo lo detesta per via della sua estrema ansia. Quando a fine turno Charlie torna a casa racconta alla sua famiglia cosa è successo mentre cenano, loro si preoccupano abbastanza anche perché a lavoro non era ancora successo di avere un attacco brutto come quello.

Until the last breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora