Era arrivato il momento di rialzarsi.

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Alexandra's POV:
I giorni passavano,i mesi pure,tutto era sempre così monotono,ma almeno ero riuscita a non pensare a Mattew,ora era alla mia vita che pensavo.
Negli ultimi mesi ero dimagrita diversi chili,ora potevo davvero sentirmi realizzata con tutti quei muscoli,con la mia tartaruga quasi scolpita e il mio ennesimo miglioramento a basket,inizialmente l'idea di tornare quella di prima mi spaventava,non ne sapevo il motivo ma era così.
Tutti a scuola si erano accorti del cambiamento di Alexandra,della solita Alexandra,che dopo le vacanze pasquali si riprese completamente.
Dopo le vacanze arrivai a scuola con il mio solito gruppetto di amiche,composto da Giulia,Silvia,Anxela,Melissa,Angelica,Mattew ed il resto dei suoi amici.
Da quando io e lui ci eravamo 'lasciati' il gruppetto ragazzi e ragazze si era diviso,i ragazzi da una parte,le ragazze dall'altra.
Quel mattino ero stranamente felice di vederlo,volevo vederlo per sbattergli in faccia il mio sorriso a tremila denti,volevo fargli capire che mi ero ripresa da tutta quella merda e che volevo rincominciare una vita nuova,completamente nuova.
- 'ehi alex' mi sorrise lui
- 'matt' gli risposi quasi impassibile
Lui tentó di parlarmi e guardarmi negli occhi,ma io ero completamente lontana dal suo sguardo e dai suoi pensieri,che cercavano per l'ennesima volta di entrarmi in testa,stavolta non mi sarei fatta prendere per il culo.
- 'Ti vedo felice oggi' mi disse
- 'sono sempre stata felice'
- 'Ah si? Dai tuoi polsi non si direbbe!'
Mi voltai verso di lui,e con una forza sovrumana gli tirai un pugno dritto in faccia tanto che il suono rimbombò in tutti i corridoi della scuola.
- ' Ho fatto palestra,coglione.'
Senza dire una parola si allontanò con la 'mandria' dei suoi amici fattoni,con questo aveva chiuso definitivamente con me,non credevo potesse essere così infantile.
Le ore passarono velocemente,e continuamente pensavo alle sue parole 'non si direbbe dai tuoi polsi',volevo prenderlo a calci in culo,non sopportavo che la gente conoscesse le mie debolezze,figuriamoci se si prendeva gioco di esse.
Dopo le lezioni salutai le altre ed arrivai a casa,dovevo calmarmi,la sera avrei avuto una partita importante contro il Gavardo,non potevo non essere concentrata,e poi la sera stessa avrei cenato con Alessia,la mia migliore amica,avevo voglia di vederla e raccontarle tutto,stringerla a me dopo tanto tempo,dato che avevamo un'amicizia a distanza era difficile stare senza lei.

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