capitolo 7

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Era questo forse il mio destino?
era forse la casa dove io sono nata che era sbagliato era forse il luogo sbagliato dove io mi trovavo ?

Io non so darmi delle risposte ma so che ormai non rimane nulla per cui vivere le condizioni di mio nonna peggiorano di giorno in giorno e non abbiamo i soldi necessari per le cure .

Questo "lavoro" a me non a fatto altro che peggiore il tutto, e se già io ero morta mentalmente dopo la morte di mio fratello dopo questo stupro io non c'ero più.

Cosa rimaneva di me?

Niente.

Non avevo una famiglia, non avevo i soldi, non avevo un lavoro sano come potevo continuare ad andare lì sapendo che c'è il mio stupratore colui che si è preso la mia purezza .

Con la paura di essere uccisa da un momento all'altro.

Ma quel lavoro però se da un lato era la mia morte dall'altro la mia salvezza con quei soldi dovevo riuscire a pagare le cure a mia nonna.

Solo che non faceva altro che peggiorare di giorno in giorno.

<<buongiorno nonna>> dissi entrando in cucina dove la vidi intenta a sbucciare le patate <<buongiorno t-esoro mio>> mi rispose un po affaticata tossendo subito dopo.

E io mi precipitai a prenderle un bicchiere d'acqua <<Nonna come stai?>> le chiesi preoccupato <<sto bene non preoccuparti>> mi disse in un sorriso mentre si toccava la fronte e successivamente gliela tocca anch'io.

Ed effettivamente scottava <<Nonna hai la febbre>> dissi preoccupata prendendo il telefono per comporre il numero del medico <<tesoro tu stai già facendo tardi a lavora và io sto bene>> disse ma io non l'avrei lasciata da sola .

Chiamai prima il medico che mi disse di darle un aspirina per farle scendere la febbre mentre la feci stendere sul letto .

E quando si addormentò chiamai la direttrice <<buongiorno direttice scusate se oggi non sono venuta>> dissi sperando di non cacciarmi in un guaio.

<<buongiorno Isabella stavo giusto per chiamarti io come mai non sei venuta e succeso qualcosa ?>>

<<direttrice mia nonna non sta tanto bene e ho preferito restare con lei spero di->> ma prima di finire la frase la direttrice mi interruppe.

<<d'accordo tranquilla ci sentiamo >> disse per poi chiudere la chiamata feci un sospiro di sollievo sapendo almeno di non essere stata cacciata.

***
Intanto all'ipm stava succedendo l'immaginabile. 

Ciro Ricci aveva dato vita ad una rivolta.

Li dentro si era scatenato il caos la direttrice e il comandate erano tenuti dentro la mensa in ginocchio a terra sotto lo sguardo attento di tutti i detenuti e del boss .

<<comandà sta guerra a vinch ijj>> urlò il giovane Ricci contro l'orecchio del comandante.

Per poi spingerlo a terra e sputare affinaco <<guaglio facit chill ca vulit cu chest >> disse per poi trascinare lino con se.

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Ciaoo raga è un po corto come capitolo lo so ma spero di farmi perdonare col prossimo questo capitolo e stato fatto molto corto proprio per dare grande spazio al prossimo .

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