\4\

81 8 4
                                    

Dove avrebbe messo la chitarra per proteggerla dal padre?

Tom non ci aveva pensato prima.  Andò immediatamente in panico. Il cuore iniziò a battergli a mille contro la gabbia toracica tanto che nel silenzio della casa si potevano quasi sentire i ritmici TUM TUM TUM.

Si portò le mani tra i dread e inizio a ragionare.

Poteva lasciarla a casa di Meg. Ma questo implicava non poter provare quanto volesse.

Poteva lasciarla da Nick. Ma per lo stesso motivo di prima scartò l'idea.

Il suo sogno si era appena realizzato e non voleva già che si frantumasse.

Iniziò a percorrere avanti e dietro la piccola stanza battendo sonoricamente i piedi a terra per il nervosismo.

Come poteva nascondere un oggetto tanto grande in una stanza tanto piccola?

Metà del suo cervello sfornava un'idea dopo l'altra mentre l'altra metà le scartava una ad una per ovvie ragioni.

Iniziò a girargli la testa in maniera esagerata che fu costretto a sedersi sul grande materasso sporco.

Ma fu in quel momento che gli si accese la lampadina. Appena sentì il materasso piegarsi sotto il suo peso l'illuminazione gli passò avanti agl'occhi come una saetta.

Scattò in piedi lasciando cadere di peso le braccia lungo il corpo.

Aprì la porta e corse come un disperato in cucina. Cominciò ad aprire tutti i cassetti velocemente cercando quello che gli serviva: un coltello.

Prese quello del pane, nuovo di zecca, poiché pane non ce n'è mai stato in casa loro.

Ritornò nella sua stanza con il sorriso e il coltello alla mano.

Poggiò l'arnese a terra.

Mise le mani al di sotto del materasso e lo ribaltò.

Andò verso la custodia con dentro il suo piccolo gioiellino e la adagiò sul materasso ribaltato. Iniziò a tracciare il contorno della chitarra con un pennarellino recuperato chissà dove e finito nella tracolla.

Spostò la custodia e col coltello iniziò a intagliare la forma disegnata. Impiego venti minuti per farlo ma ci riuscì. Sollevò il piccolo strato di stoffa e lo buttò sul pavimento innalzando piccoli batuffolo di polvere.

Cominciò a svuotare il materasso dall'imbottitura creando una montagnola di fianco a lui.

Dopo pochi minuti finì e soddisfatto del suo lavoro si alzò. Riprese in mano la custodia e la infilò nel buco realizzato. Entrava perfettamente.

Sul suo viso si formò un enorme sorriso e dopodiché provò a girare il materasso. Si sdraiò sopra. Si rigirò un paio di volte

''Non starò comodo ma almeno non mi devo preoccupare''
Disse tra sé e sé

Il piccolo amplificatore lo inserì nella tracolla dove fortunatamente entrava.

Sapeva che il padre non sarebbe tornato prima di sera e decise quindi di provare ad abbozzare quella canzone che gli era venuta in mente.

Tirò fuori la custodia dal materasso e tirò fuori la chitarra. La attaccò all'amplificatore e iniziò a suonare le note che aveva in mente.

All'improvviso cominciarono a venirgli in mente delle parole potrebbero stare bene con la base. Smise di suonare e su un foglio buttò giù qualche parola.

Running through the monsoon, beyond the world
To the end of time, where the rain won't hurt
Fighting the storm, into the blue
And when I lose myself, I'll think of you
Together we'll be running somewhere new
Through the monsoon
Just me and you

Together▪︎KaulitzWhere stories live. Discover now